Le nostre interviste in Mixed Zone a Francesco Bruni e Dylan Fletcher:
Barcellona– E allora siamo 3-3. Luna Rossa regata veloce in una giornata di SW tra 18 e 14 nodi e perde race 5 per 12″, fondamentalmente per un errore nel pre partenza ma dimostrando comunque di esserci. Britannia va quindi sul 3-2. Luna Rossa non molla mai e perde molto meno di quanto quella partenza sbagliata avrebbe provocato. In alcuni momenti della terza bolina si crea anche un’ipotetica corsia di sorpasso a destra, ma Ben Ainslie è bravo a far rimbalzare i rivali verso il boundary di destra. Comunque la Luna c’è.
Il vento cala di un paio di noi per la seconda prova. La barca italiana sceglie di partire sopravvento in race 6. Lo fa molto bene e resiste andando poi a prendersi la destra del campo. Al primo incrocio Ben Ainslie non può incrociare e vira sottovento. La drag race mure a dritta diventa decisiva. E mostra un’ottima velocità da parte di Luna Rossa, che porta gli inglesi senza scampo fino alla lay line di sinistra. Da lì in poi Luna Rossa fa tutto benissimo, dal bordeggio alla conduzione e ai giri di boa, perfettamente eseguiti sia in puggiava sia in orzata, e va a vincere la prova con 17″ di margine.
Nessuno dei due contendenti al ruolo di sfidante ufficiale della 37th America’s Cup riesce ad allungare in questa serie. Ancora una vittoria a testa. La sensazione, però, è che se Luna Rossa non commette errori un piccolo margine di velocità in più ce l’ha. E lo possiede in una sfida di assoluto livello, con i due AC75 finalisti di Louis Vuitton che sembrano anche destinati, chi dei due prevarrà, a impensierire il defender Emirates Team New Zealand nell’AC Match. Si tratta, quindi, di limitare al massimo tali errori. Ancora una volta, come già in day 1, Luna Rossa se è davanti guadagna qualcosa in più di quanto faccia Britannia quando è lei a essere in testa.
Francesco Bruni in Mixed Zone arriva con il volto consunto dalla tensione ma anche con un sorriso che fa capire come sì, Luna Rossa c’è. Il palermitano sta dando davvero tutto. Il volto scavato non toglie contenuti a quanto dice, una summa di cosa occorre fare per vincere questa sfida. Bruni ci dice che “L’errore nella prima partenza è stato nostro, non siamo stati influenzati dalla scia di Britannia, semplicemente abbiamo caricato troppo il foil di sinistra e perso l’equilibrio tra vele e foil. In quesi casi il foil stalla. Poi abbiamo reagito bene e siamo riusciti a tenere la regata molto vicina sino alla fine, e sono particolarmente contento della reazione del team. Nella seconda abbiamo regatato bene e abbiamo vinto, volevamo la destra e l’abbiamo presa. Momento decisivo è stato il lungo bordo mure a dritta a metà bolina, quando abbiamo resistito bene in una posizione non facile riuscendo anche ad allungarci. Lì è stata davvero dura ma siamo stati efficaci.
Vogliamo vincere, non abbiamo delle condizioni preferite né pensiamo al punteggio. Semplicemente si tratta di regatare al meglio possibile in ogni singolo momento, è così che si vincono le regate ed è quello che stiamo provando a fare. Come è andare a 55 nodi? Beh… trema tutto… ce ne accorgiamo eccome, tra 50 e 55 nodi vi assicuro che si sente la differenza.
Chi vincerà questa finale sarà un avversario molto allenato per ETNZ, su questo sono d’accordo al cento per cento. Mai avevo visto una sfida a questo livello nei miei anni in America’s Cup. L’aggressività di Ben Ainslie? Lo sappiamo, è il suo pregio ma anche il suo difetto. Lo conosciamo e ci comportiamo di conseguenza”.
Ben Ainslie anche oggi non si presenta in Mixed Zone e appare dalle dichiarazioni in mare sempre più nervoso. Arriva il flemmatico Dylan Fletcher, definito qui come uno dei pochi che sa dire qualche no a Sir Ben. “Si tratta di un match molto equilibrato tra due barche assai simili nelle condizioni che abbiamo avuto oggi e tutto sarà deciso da margini minimi. Nella prima partenza abbiamo lavorato bene e loro sono caduti dai foil. Nella seconda loro sono stati bravi a difendere la destra e hanno trovato un piccolo margine per passare e da lì è stato difficile ma loro sono stati bravi. Domani dovremo avere condizioni al milite con vento forte, il che rende queste barche davvero difficili da portare”.
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Barcellona– Sarebbe degno del palcoscenico del Gran Teatre del Liceu di Barcellona lo spettacolo a cui stiamo assistendo in questa finale di Louis Vuitton Cup. Nel magnifico tempio della lirica catalana, che abbiamo visitato questa mattina e dove hanno iniziato le loro carriere Montserrat Caballé e Josep Carreras, non sfigurerebbero neanche i quattro tenori Ben Ainslie, Dylan Fletcher, Francesco Bruni e Jimmy Spithill. Tale è l’intensità e la carica emotiva del duello tra Luna Rossa e Britannia di questi giorni. Opera drammatica, che oggi si arricchirà di un nuovo atto, certamente non l’ultimo.
Si riparte oggi dal 2-2. Dopo le emozioni di ieri, iniziate con la rottura delle stecche della randa di Luna Rossa (1-2 per gli inglesi) e completatesi con una già leggendaria race 4 (2-2) che Luna Rossa va a vincere dopo una battaglia folle in cui ha toccato una punta di 55,2 nodi di velocità, ci aspetta oggi un’altra giornata di vento forte.
Il race director Iain Murray nel briefing meteo ha parlato di vento ancora da SW tra i 13 e i 16 nodi, “ma dopo l’esperienza di ieri ci aspettiamo che possa toccare anche i 19-20 nodi”.
Francesco Bruni presenta la giornata alla Base di Luna Rossa:
Le proteste di race 4
Il capo umpire Richard Slater ha chiarito, tra le moltissime domande dei media presenti, la questione delle quattro penalità richieste da Ben “Keep Going” Ainslie. Ebbene, in nessuna delle quattro situazioni, ha detto, c’erano gli elementi per penalizzare Luna Rossa. In quella più contestata da Ainslie, la strambata con cui Luna Rossa si è liberata dal marcamento di Britannia nel prestart, Slater ha detto che “Quando Luna Rossa ha completato la strambata diventando barca mure a dritta con diritto di rotta, Britannia non era ingaggiata e non ha dovuto modificare la rotta per l’azione di Luna Rossa. Luna Rossa, una volta acquisito il diritto di rotta, ha dato anche il tempo necessario a Britannia per tenersi discosta. I rombi, peraltro, non si sono mai intersecati. Nessuna regola è stata infranta da Luna Rossa”.
Slater ha anche detto che l’ultima situazione, Britannia che orza da sottovento in una bolina cercando di penalizzare Luna Rossa (regola barca sottovento con diritto di rotta su barca sopravvento), è stata quella su cui gli umpire hanno avuto la discussione più lunga. I rombi non si sono mai toccati, ma è stata valutata (comunque a favore di Luna Rossa) la distanza tra i due AC75. Proprio in quel frangente, Ben Ainslie ha gridato quel keep going… “Continuiamo così”, che ha fatto pensare a un’azione troppo precipitosa. Gli umpire hanno deciso per un’altra bandiera verde.
Gli equipaggi