Barcellona– Dove si svolgerà la prossima edizione dell’America’s Cup è ancora un mistero. La 38th AC, che seguirà la numero 37 disputata a Barcellona tra agosto e ottobre 2024, resta sospesa tra alcune candidature e i tentativi del defender Emirates Team New Zealand di convincere alcune sedi della bontà dell’investimento.
Pochi giorni fa America’s Cup Event ha diffuso i dati economici elaborati dall’Universitat de Barcelona e dalla Fundació Barcelona Capital Náutica, che parlavano di un ritorno positivo dell’investimento della metropoli catalana, con 460,819 visitatori unici legati alla Coppa per un ritorno di 1.034 milioni di euro sulla città. 1.068 i membri dei team che hanno vissuto per un anno a Barcellona.
I numeri della 37th America’s Cup:
Grant Dalton, secondo quanto riporta il principale quotidiano di Barcellona La Vanguardia, ha accusato la città di aver cacciato l’America’s Cup. In particolare ha affermato che il sindaco socialista Jaume Collboni avrebbe ceduto alle pressioni dei gruppi anti Coppa, qualificandolo di “comunista”. Durante la Coppa, infatti, vi furono alcune manifestazioni, in verità minoritarie, contro l’organizzazione della Coppa. La maggioranza della politica catalana fu però favorevole all’evento, anche se sui ritorni economici i pareri sono stati discordi.
Come si ricorderà, però, fu lo stesso Grant Dalton a escludere un ritorno a Barcellona negli ultimi giorni della Coppa numero 37, quando in alcune dichiarazioni ufficiali disse che “Logisticamente Barcellona non si prestava a una ripetizione dell’evento”. “Sarebbe difficile espandere il numero delle basi dei team sulla base delle attuali possibilità logistiche di Barcellona”, si leggeva il 23 ottobre scorso nel comunicato ufficiale di ETNZ. Ricostruzioni posteriori ipotizzano che Dalton avesse già ricevuto da Barcellona, che aveva speso 70 milioni di euro per ospitare l’evento, un parere negativo sulla ripetizione della Coppa e che la sua dichiarazione di fatto “lanciava l’amo” per altre sedi.

Barcellona, come descritto nella nostra analisi finale della 37th AC, era fin troppo grande per un evento come la Coppa, che alla fine si era perso nella miriade di proposte turistiche della capitale catalana. D’altra parte per una città più piccola (alla Auckland o Valencia) l’organizzazione dell’America’s Cup appare, numeri alla mano, come un investimento sicuro e ad alta visibilità.
In quella fase stava, appunto, nascendo una rapida e ben accolta dai team candidatura di Valencia, chiamata a ripetere il successo di un evento da tutti ritenuto indimenticabile come la Coppa numero 32 del 2007. Valencia ha già tutto: basi, spazi a terra, vento ideale, cordata imprenditoriale a sostegno. A spegnere gli entusiasmi è venuta però la tragedia della Dana del 29-31 ottobre scorsi, con l’inondazione che ha ovviamente messo in secondo piano la candidatura valenciana, anche a causa delle forti polemiche politiche sulla gestione dell’evento che hanno investito il presidente della Generalitat Valenciana Carlos Mazòn.

Valencia si è ripresa in fretta e in questo fine inverno tutti i servizi logistici sono funzionanti. Non è escluso, quindi, un recupero della candidatura che fu interrotta lo scorso novembre. Sarebbe la soluzione ideale.
Altre candidature (Rio de Janeiro, Malaga, Jeddah) sono emerse, ma per ora nulla di concreto. Ricordiamo che dalla prima bozza di Protocollo la nuova sede dovrà essere annunciata entro il giugno 2025. La stessa diffusione dei numeri economici di Barcellona 2024 è sembrata agli osservatori un incentivo alla candidatura da altre città.