Porticello– Mentre nel mare di Porticello sono in corso le operazioni di recupero del relitto del Bayesan, arriva il primo rapporto ufficiale sulle cause del naufragio che lo scorso 19 agosto costò la vita a sette persone. Il rapporto, emesso dall’agenzia governativa britannica Marine Accident Investigation Branch (MAIB), chiarisce come il combinato tra caratteristiche dello scafo con chiglia ritratta, albero a sloop di 70 metri, raffica di vento dovuta al groppo temporalesco della notte del 19 agosto e non tenuta dell’ancora, abbiano portato al drammatico sbandamento causa del rovesciamento e del conseguente naufragio del Perini Navi di 55,9 metri.

Particolarmente drammatica la ricostruzione dei fatti di quella notte, che vide tra le 3:00 e le 4:06 una serie di eventi che portarono allo sbandamento di 90 gradi e al naufragio.
Significative poi le conclusioni del report sulla stabiltità del Bayesan: “L’inchiesta ha stabilito che, nelle considerate condizioni della perdita dell’unità, una volta che il Bayesan aveva sbandato a un angolo maggiore di 70,6° (the angle of vanishing stability) non c’erano possibilità di ritornare in posizione di assetto di chiglia normale. L’inchiesta ha anche stabilito che, nelle considerate condizioni di perdita dell’unità, velocità del vento oltre i 63,4 nodi sulla fiancata fossero sufficienti per “sdraiare” di lato il Bayesan”.
Raffiche di vento superiori ai 60 nodi furono effettivamente registrate durante il passaggio del groppo temporalesco di quella notte. Fatale, quindi, sarebbe stato il fatto che il Bayesan abbia arato sulla sua ancora, perdendo quindi la prua al vento, come si nota dalla cartina contenuta nell’inchiesta:

Il rapporto conclude sottolineando come, una volta concluso il recupero ed esaminato il relitto, si potranno ottenere conclusioni complete e che queste prime ricostruzioni debbano essere considerate come solo indicative sulle cause dell’incidente.