Barcellona– L’America’s Cup saluta Barcellona e punta su Valencia? L’abbandono della città catalana, sede della 37esima edizione appena conclusa, viene di fatto reso ufficiale dal defender Emirates Team New Zealand in un comunicato emesso nella serata di martedì 22 ottobre. “Sarebbe difficile espandere il numero delle basi dei team sulla base delle attuali possibilità logistiche di Barcellona”, dice Grant Dalton chiudendo di fatto la porta a una nuova candidatura di Barcellona.

Emirates Team New Zealand dichiara che “La Louis Vuitton 37th America’s Cup ha confermato l’AC come una delle proprietà uniche dello sport internazionale, così è nostro obiettivo costruire ancora sulla base del successo della 37th AC e di continuare la crescita a cui abbiamo assistito dalla nostra prima vittoria nel 2017. Cercheremo di accrescere l’audience e gli accordi tra varie regioni, territori e società”, facendo quindi ipotizzare una serie di eventi itineranti precedenti la sede finale per la 38th AC.
“In linea con i colloqui avuti con gli altri team”, continua Dalton, “c’è un desiderio collettivo di continuare a vedere la crescita commerciale dell’America’s Cup, in linea con quanto abbiamo visto per altri sport globali”.
ETNZ ha anche fornito i primi dati: 2,56 milioni di presenze collegate alla Coppa dal 22 agosto al 19 ottobre, calcolate su base giornaliera presso gli AC Village e le varie ospitalità, a cui si aggiunge il movimento di ben 243 superyacht presenti neri porti di Barcellona.
Valencia, che già ospitò l’indimenticabile edizione del 2007 e quella della sfida Deed of Gift tra Oracle BMW Racing e Alinghi, si è già fatta avanti chiaramente. La città del Levante ha una logistica perfetta, il suo Port America’s Cup usato nel 2004-2007 e nel 2010 con basi già riutilizzabili, una dimensione ideale e un clima splendido. A Valencia la Coppa sarebbe l’evento perfetto, per coinvolgimento della città e atmosfera. L’attuale governo della città sta spingendo forte per la ospitare di nuovo la Coppa, con la nuova alcaldesa Maria Josh Català che ha dichiarato apertamente di “voler riportare l’America’s a casa”, lì dove si celebrò nel 2007 e 2010. In due-tre mesi dovrà essere formalizzata l’offerta in un mix di pubblico-privato.
