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Le vele del Vendee Globe: incontro con Conrad Colman, Dede De Luca e Flavio Formosa (OneSails)

Affi– Quante e quali sono le vele per un Vendee Globe? Come si usano e quali caratteristiche devono avere? Ne abbiamo parlato con Dede De Luca e Flavio Formosa, rispettivamente CEO e Direttore Tecnico Esecutivo di OneSails, veleria che all’ultimo Vendee Globe ha fornito il gioco di vele al neozelandese Conrad Colman, 21esimo classificato e quarto tra le daggerboard boat con il suo MS Amlin.

La nostra intervista con De Luca, Formosa e Colman.

Proprio Colman, 41 anni, il Crazy Kiwi come è conosciuto nell’ambiente del Vendee Globe, ha dichiarato nella nostra intervista come la durabilità e le prestazioni siano i motivi del successo di un inventario di vele per il giro del mondo senza scalo e senza assistenza. Fattore confermato anche da Flavio Formosa: “Il Vendee è il massimo banco di prova per un velaio, riunisce il meglio e il peggio dei due mondi, quello dell’andar veloci e quello dell’affidabilità”.

Il gioco di vele per il Vendee è limitato a otto vele. “Due sono obbligate: la randa e la tormentina. Restano quindi sei vele da scegliere. Il Jib 2 montato sullo strallo strutturale è inevitabile, così come il Jib 3 per lo strallo interno. In sinergia con Colman abbiamo scelto poi di fare uno spinnaker asimmetrico A2 da 470 mq, un A3 da 380 mq, un A5 da 280 mq. Il gioco si completa con un J0, una sorta di Code Zero usabile anche in bolina con venti leggeri”. Il materiale è l’esclusivo 4T Forte OneSails, che abbina prestazioni e affidabilità, Nylon per lo spinnaker A2.

Dede De Luca sottolinea come l’esperienza del Vendee Globe sia unica… “Se non siete mai stati alla partenza a Les Sables d’Olonne andateci, per dieci giorni il porto è stracolmo di gente. Tutti vogliono vedere le barche e gli skipper e c’è una quantità di soluzioni tecniche che per noi appassionati è invidiabile. Per noi il Vendee Globe è stato un successo. Conrad non ha rotto nessuna vela e, anzi, nella risalita dell’Atlantico ha guadagnato posizioni tirando al massimo con vele che ancora lo consentivano. Siamo stati due giorni a Lorient per verificare le condizioni delle vele, dove sono state più usurate o dove avevano retto oltre le aspettative. Ebbene abbiamo raccolto una serie di dati che ci serviranno molto in futuro, condividendoli in tutto il nostro network OneSails”.

Lo stesso Colman ci conferma come nel Vendee la risalita dell’Atlantico sia la parte più importante, dove si può guadagnare o perdere molto, a seconda dello stato in cui ci arrivi. “Il VG strategicamente si divide in un spingi forte nella discesa dell’Atlantico, cerca di sopravvivere nel Southern Ocean fino a Capo Horn e attacca nella risalita dell’Atlantico, se la barca e le vele te lo permettono. Mi sono sentito bene e le vele mi hanno consentito di recuperare molte posizioni”.

MS Amlin, che è un VPLP/Verdier del 2007 costruito in Italia da Indiana Yachting, ha concluso 21esimo in 85g 16h 4m 33s, quarto tra le barche tradizionali a soli 15 minuti dal terzo, Jean Le Cam. Un ottimo risultato per una barca datata. Per Colman si tratta del secondo Vendee Globe… “Il primo con cui arrivo al traguardo con l’albero su… visto che nel 2021 avevo disalberato a 600 miglia dall’arrivo e finii a Les Sables con un armo di fortuna.

Colman, che intervistiamo sulla via del ritorno verso Auckland, ci parla anche del progetto di costruire una sfida kiwi per la prossima The Ocean Race. “Sono tre edizioni che manca una barca con bandiera neozelandese al giro del mondo a tappe, l’ultima fu Camper nel 2011-12. La prima Whitbread e poi Volvo Ocean Race fanno parte del patrimonio velico della Nuova Zelanda ed è ora di tornare. Proprio ieri è stato annunciato ufficialmente che Auckland sarà una sede di tappa e il mio obiettivo è esserci come skipper di una barca kiwi”.

Dede De Luca sottolinea poi come molto di quanto appreso da questa esperienza potrà essere trasferito sulla regata offshore e soprattutto sulle vele da crociera a lungo raggio. “Avere poche vele che vanno oltre i propri range definiti è fondamentale in crociera, affidabilità e uso si devono necessariamente abbinare alle prestazioni durature. Questo Vendee Globe ci ha insegnato davvero moltissimo”.

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