Roma– L’Italia torna a navigare. Riprende ufficialmente da domani 18 maggio la navigazione da diporto su barche private. Il DPCM firmato in serata dal presidente del Consiuglio Giuseppe Conte autorizza estressamente la possibilità di navigare nell’ambito della propria regione fino al 2 giugno. Dal 3 giugno si dovrebbe poter uscire anche dalle acque regionali.

Nell’incontro con i dirigenti di Confindustria Nautica, a cui Fare Vela ha partrecipoato in serata, il presidente Saverio Cecchi ha parlato di “Estrema soddisfazione per i risultati raggiunti, grazie a un lavoro di squadra di tutta Confindustria Nautica e della disponibilità degli uffici responsabili del Governo. La nautica riprende così forza e siamo soddisfatti di come il nostro responsabile con i rapporti istituzionali Roberto Neglia ha condotto le trattative, sempre nei giusti modi e senza inutili clamori, che sono spesso controproducenti. Si va verso una buona estate”.
Fatto ancora più importante è il riconoscimento del valore strategico dell’intero comparto nautico, visto che nel DPCM per il soggiorno in barca si applicano le stesse regole della seconda casa, quindi “La barca è stata vista come la seconda casa”, con un riconoscimento implicito forse mai avuto dalla nostra nautica.
Si potrà navigare in famiglia (congiunti e coabitanti compresi) in ambito regionale.
La navigazione potrà essere limitata solo da eventuali ordinanze restrittive regionali. La maggior parte delle regioni, Toscana e Lazio in testa, hanno subito confermato il testo del DPCM firmato oggi da Conte. Altre, come la Campania, stanno ancora valutando, mentre per la Sardegna si continua a parlare del non meglio specificato passaporto sanitario per i non residenti.
Ricordiamo che per i circoli velici l’apertura e la ripresa degli allenamenti e delle attività è stata autorizzata dal 25 maggio, come abbiamo anticipato ieri in altra news. Chi può accedere alle proprie derive, può ovviamnente uscire già da dommani 18 maggio in tutta Italia.
Da rispettare saranno unicamente le ovvie e facili misure di sicurezza, con la responsabilità degli utenti:
Distanziamento sociale, con distanza di almeno un metro nei transiti nei marina e nelle banchine.
Uso di mascherine e guanti nelle operazioni di transito nei porti
Uso di dispenser igienizzanti in barca
Divieto di assembramenti.
Qui l’estratto delle Linee Guida per il Diporto pubblicate stasera dal Ministero dei Trasporti
Qui il PDF completo.
Linee guida MIT diporto 17_05_2020 rif dpcm 17_05_2020 dl 33 del 16052020
NAVIGAZIONE DA DIPORTO
Nelle attività da diporto la responsabilità individuale degli utenti resta l’elemento essenziale per rendere efficaci le misure di
distanziamento sociale quali:
evitare contatti ravvicinati
adeguata sanificazione degli ambienti
distanza interpersonale di almeno un metro
protezione del naso e della bocca per i passeggeri
Disciplina delle attività con unità da diporto private
A bordo di unità da diporto private valgono le stesse regole delle unità abitative. La misura primaria resta il “distanziamento sociale”
di almeno un metro a meno che le persone presenti a bordo non vivano nella stessa unità abitativa.
Anche i congiunti, se non conviventi, devono rispettare il distanziamento sociale di una persona per ogni metro lineare
dell’imbarcazione. Obbligatoria anche la dotazione di dispositivi di protezione individuale per i passeggeri e l’uso di igienizzante per le
superfici.
Disciplina unità da diporto ad uso commerciale
Il numero massimo di persone trasportabili sarà stabilito sulla base della capienza dell’unità e sulla possibilità di attuare le misure di
distanziamento sociale previste con la limitazione dei titoli di viaggio acquistabili e la predisposizione di dissuasori alla seduta (1 mt di
distanza).
Obbligatoria la dotazione a bordo di dispositivi di protezione individuale per ciascun occupante ed igienizzante per superfici.
Rimane l’obbligo di attenersi alla normativa per gli spostamenti nella Regione e tra le Regioni e il rispetto delle normative
internazionali anti-contagio durante la navigazione fuori dalle acque territoriali nazionali.
Per le società che svolgono, in forma commerciale, attività legate al diporto o allo svolgimento di attività acquatiche (escursioni,
diving, noleggio e locazione unità da diporto, pesca turismo etc…), potenziati i servizi di pulizia delle imbarcazioni e degli altri locali
aziendali (biglietterie, magazzini).
La locazione dell’unità da diporto
Alle unità da diporto in locazione si applicano le stesse norme di prevenzione previste per le imbarcazioni private.
Sono consentiti alloggi nella stessa cabina a persone che vivono nella stessa unità abitativa.
Il locatore è tenuto a sanificare, anche in caso di utilizzo ad ore dell’imbarcazione, tutti i locali – compresi quelli motori e servizi – così
come dovrà dotarsi di adeguate provviste di prodotti igienizzanti oltre a cartellonistica informativa, redatta in più lingue, per
sensibilizzare il locatario ed i suoi ospiti sulla necessarie misure igieniche da adottare.
Nel caso di ingaggio di uno skipper da parte del locatario, si applicheranno le disposizioni previste nel noleggio per l’equipaggio.
Il noleggio dell’unità da diporto
Per quanto concerne il noleggiante/armatore valgono gli stessi obblighi previsti per il locatore: sanificazione ad ogni utilizzo di tutti i
locali dell’imbarcazione.
Per quanto concerne l’equipaggio, obbligo di utilizzo di mascherine e guanti e di ogni altro dispositivo di protezione in funzione della
tipologia dell’unità in particolare, durante le operazioni di ormeggio, disormeggio, bunkeraggio ed eventuale rimorchio. Per l’equipaggio inoltre, trattandosi di soggetti chiamati, in alcuni casi, ad effettuare manovre di primo soccorso (come nel caso del Comandante per il quale è obbligatorio il corso di primo soccorso elementare e BLS), dovrebbe essere previsto l’obbligo di sottoposizione preventiva (prima dell’imbarco) e periodica al test di positività al CoVid-19, il cui esito dovrà essere custodito a bordo.
E’ comunque prevista la misurazione obbligatoria della temperatura dei membri dell’equipaggio con cadenza giornaliera.
L’equipaggio dovrà avere cura inoltre di impedire l’accesso a bordo ad estranei durante la sosta in porto o in marina.
Chi vive nella stessa unità abitativa potrà condividere l’alloggio in cabina.
Per gli ospiti valgono le regole generali sul distanziamento sociale e sulle misure di prevenzione interpersonali, ovvero una persona
ogni metro di lunghezza lineare dell’unità, compresi i membri di equipaggio, a meno che gli ospiti presenti non vivano insieme.
Porti turistici e Marine
I gestori di porti turistici devono dotarsi di appositi cartelli informativi, in italiano ed in inglese, sulle misure comportamentali da
rispettare, l’uso dei dispositivi di protezione individuale, l’installazione di dispenser di igienizzante sui pontili, la limitazione degli
spostamenti, i divieti di assembramenti e il rispetto del distanziamento sociale.
Navigazione e norme di sistema
Rimane l’obbligo di attenersi alla normativa per gli spostamenti nella Regione e tra le Regioni e il rispetto delle normative
internazionali anti-contagio durante la navigazione fuori dalle acque territoriali nazionali.

Anche il charter verso la ripresa
Settore importantissimo, con 200 società operanti in Italia, il charter ha ricevuto il via libera alle misure da adottare per la ripresa dell’attività, che secondo quanto confermato da Roberto Neglia, dovrebbe avvenire il 2 giugno.
Confindustria Nautica ha sottoposto al Governo una serie di misure per il rispetto delle norme di sicurezza ma anche per una conveniente gestione delle barche in noleggio.
E’ stato confermato che per gli equipaggi fissi del noleggio, che hanno a che fare quindi con molti clienti diversi su barche di grandi dimensioni, sarà richiesto un test di positività.
I protocolli specifici per il charter approvati dal Governo sono attesi per la giornata di lunedì 18 febbraio e saranno subito trasmessi a tutte le società di noleggio. Ne daremo pronta diffusione non appena ci perverranno.
Vi è stata una proposta dagli uffici governativi di limitare il numero di persone a bordo, la metà di quelle per cui una barca è immatricolata. Proposta che secondo Neglia non dovrebbe essere necessaria, viste le controproposte positive e basate sulla sicurezza fatte dal settore.
Il bareboat (noleggio senza skipper) avrà procedure semplici, fermo restando le limitazioni agli eventuali spostanenti regionali dei clienti. Dal 3 giugno il Governo ha già dichiarato che riaprirà le frontiere ai cittadini dell’Unione Europea senza periodi di quarantena, quindi il mercato europeo che in buona percentuale prenota crociere in acque italiane potrà confermare le proprie prenotazioni già nei prossimi giorni.
Nelle trattative con il Governo, il Ministero dei Trasporti e gli uffici competenti è passato il messaggio che la principale richiesta dell’Esecutivo, gestire il rischio e poter monitorare le persone e i loro spostamenti, a bordo di una barca può essere facilmente garantita. Una volta saliti a bordo, infatti, la separazione è netta e la superficie dove ci si muove, il mare, è di per sé una naturale protezione al COVID-19… oltre che uno splendodo luogo dove fare una vacanza. Il registro di b ordo non è altr4o che il giornale che lo skipper ha l’obbligo di aggironare quotidianamente.
Le peculiarità delle barche, private o noleggio, sono tali da conferire alla nautica una potenzialità enorme nell’uscita dalla pandemia e nella ripresa economica.
L’ottimismo c’è e va dato atto a Confindustria Nautica e al Governo di aver saputo lavorare nei modi e nei tempi giusti, nel rispetto dell’emergenza sanitaria e della necessità di far ripartire l’economia.