Vittoria di Amarris.
Sesto posto per Alberto Bona con IBSA
Saint Malo– Amarris è stato il primo Class40 a tagliare il traguardo questo pomeriggio alle 15.21.
14 giorni, 19 ore, 6 minuti e 59 secondi il tempo impegnato dal vincitore. In testa dopo le prime 24 ore nel fiume San Lorenzo, Amarris ha poi lasciato la leadership ad altri (Alla Grande prima, poi Legallais) ma è sempre rimasto nel gruppo di testa sull’opzione sud. L’equipaggio è riuscito a riprendere il comando nelle ultime 200 miglia nonostante la perdita di una delle due pale del timone al largo delle Azzorre.
Queste le prime dichiarazioni di Nebout: “È un grande sollievo perché abbiamo dovuto fare i conti con questa avaria per tanto tempo. Alla fine siamo riusciti a mantenere il ritmo, non era facile soprattutto nel finale, con un timone solo, di bolina con 18 nodi! Abbiamo navigato molto bene e abbiamo seguito un’ottima strategia… Possiamo essere orgogliosi di ciò che abbiamo appena ottenuto”.
Per Nebout, classe 1990, oltre dieci anni di militanza in Classe Figaro prima, altri in Class40 poi, si tratta della prima grande vittoria in una transatlantica. E’ stato accompagnato in questa QSM dal connazionale Gildas Mahé e dall’inglese Alan Roberts, altri specialisti del monotipo Figaro. Amarris è un Class40 ben noto nell’ambiente e il Lift V2 (Progetto Lombard) con il quale RIchome vince la scora Route du Rhum.
Legallais di Fabien Delahaye, arrivato 29 minuti dopo il vincitore, si deve accontentare di un secondo posto che deve bruciare non poco. Terzo posto per Vogue avec un Crohn di Pierre Louis Attwell, quarto per La Boulangère Bio di Amélie Grassi.
Un’ora e dodici minuti dopo il primo, Alberto Bona e l’equipaggio di IBSA (Luca Rosetti e Pablo Santurde dell’Arco) chiudono al sesto posto, a dieci minuti di Pirouelle con Sogestran Seafrigo. Un duello, quello tra queste due barche (che sono poi gemelle Mach 40.5, progetto Manuard), che è durato tutta la transatlantica, opzione nord e ritocchi al record delle 24 ore compresi.
Per la cronaca è stato il VOR 70 Atlas Ocean Racing Il Mostro dello skipper Gilles Bardot a completare questa decima edizione della Transat Québec Saint Malo.
Le prime dichiarazioni di Alberto Bona: “Siamo orgogliosi e felici di questo arrivo! Una regata incredibile, infinita, mi sembra di aver lasciato le il San Lorenzo 2 mesi fa!! Siamo rimasti affascinati dal mare ghiacciato di Terranova, le balene, le 3 ore di buio.. dopo di ché il seguito, una grande surfata di tre giorni seguendo una depressione che ci ha permesso di recuperare lo svantaggio accumulato, 246 miglia in pochi giorni, é stato davvero incredibile! E la bagarre finale molto divertente!”
Aggiornamento 20:30 14 luglio- Cambio di leadership nelle ultime 200 miglia. Da questa mattina, verso le 7, la cartografia della Transat Quebec Saint Malo indica un nuovo leader nella flotta dei Class40. Si tratta di Amarris dello skipper Achille Nebout. Dopo il raggruppamento delle ultime 24 ore, ritroviamo 20 barche nell’arco di 50 miglia soltanto, Nella giornata di oggi le barche hanno avuto tendenza ad allinearsi dietro al nuovo leader.
Questa la situazione alle 20 di oggi, dopo 14 giorni di regata: Amarris in testa quindi ameno di 160 miglia dal traguardo, seguito da Vogue avec un Crohn di Atwell a 5,1 miglia, l’ex leader Legallais di Fabien Delahaye è al terzo posto a 5,4 miglia ma mantiene una posizione sottovento che potrebbe dare i suoi frutti nelle prossime ore quando ci sarà da negoziare il passaggio tra le isole della punta bretone. Da segnalare la bella performance dell’equipaggio femminile di La Boulangère al quarto posto a 8,4 miglia del leader.
IBSA di Alberto Bona è al settimo posto a 15 miglia del primo, gomito a gomito da tre giorni ormai con Sogestran Seafrigo di Guilluame Pirouelle.
Come diceva Alberto Bona nel video di ieri, una transat di 3.400 miglia che sta per decidersi con una costiera di 100 miglia o poco più, nelle ariette, attraverso gli isolotti e nelle correnti della Manica dove c’è tanto da giocare.
Ultima notte in modalità “nessun dorma”.
Aggiornamento 10:30 13 luglio Ed eccoci alle ultime battute di questa Transat Quebec Saint Malo: ultime 500 miglia, ultimi 48 ore forse qualcuna in più, forse qualcuna in meno.
Si sta verificando lo scenario che, giovedì sera, ci raccontava Alberto Bona, skipper d’IBSA, ultimo dei tre Class40 ancora in lizza in questa regata dopo il naufragio di Acrobatica di Alberto Riva e il ritiro di Alla Grande Pirelli di Ambrogio Beccaria.
Raggruppata, la testa della flotta sta attraversando il Golfo di Biscaglia e sta proseguendo verso la punta della Bretagna.
Al rilevamento delle 8, il leader Legallais di Fabien Delahaye è a 466 miglia dal traguardo di Saint Malo. Rimane stabile a 13 miglia il suo vantaggio sul secondo, Ammaris di Achille Nebout.
Invece tutti gli altri inseguitori hanno recuperato tanto terreno nel passaggio della dorsale al largo del Golfo di Biscaglia. A cominciare dalla stessa IBSA tornata a solo 36 miglia dal leader (36 ore fa, il ritardo era di oltre 80 miglia).
Nelle ultime 24/36 ore però, il recupero più spettacolare è stato quello dei concorrenti che hanno scelto di guadagnare acqua verso nord prima di attraversare la dorsale, micro opzione nord che ha funzionato in pieno. Una in particolare, “la spina nel fianco” come raccontava Bona: Crédit Mutuel di Ian Lipinski & co che, dalle 200 miglia di ritardo che aveva ancora giovedì, è tornato minaccioso a 57 miglia del leader. La stessa strategia ha funzionato molto bene anche per Dekuple di William Mathelin-Moreaux con a bordo Pietro Luciani, l’ultimo dei tre Musa 40 ancora in regata è tornato a 50 miglia da Legallais.
Si va verso un finale ad alta tensione quindi, a maggior ragione con il poco vento previsto all’entrata della Manica per i prossimi giorni.
Aggiornamento ore 23:00 11 luglio Se n’è andato l’undicesimo giorno di regata nella Quebec Saint Malo. Giorno di tregua dopo le emozioni forti (anche troppo) dei giorni precedenti.
Come un cambio di stagione per la flotta: è tornato il sole, il vento è calato, il mare si è calmato.
Sta scomparendo la giovane depressione che era nata proprio sulla flotta cinque giorni fa e che ha permesso ai ritardatari dell’opzione nord di rifare parte del loro ritardo*.
Al posto di questa bassa pressione, arriva un nuovo ostacolo sul percorso: a breve termine si sta formando una dorsale anticiclonica allungata da nord a sud, zona di calma che potrebbe ricompattare ulteriormente il gruppo di testa. A medio termine, tra due, tre giorni, sono previste bolle di bonaccia sulla punta bretone e nella Manica.
Insomma, un bel rompicapo per finire questa transat.
In testa c’è sempre Legallais di Fabien Delahaye posizionato 400 miglia a ovest di Capo Finisterre e a 670 miglia dal traguardo, in controllo su un gruppo di conque barche nell’arco di una trentina di miglia, sottovento un po più a sud del leader.
Alla stessa longitudine del leader ma distaccato di 80 miglia, IBSA resiste al settimo posto. Il suo skipper Alberto Bona parla della situazione meteo e di un finale apertissimo: “Dopo tre 4 giorni impegnativi adesso le condizioni sono simpatiche, si naviga bene, di bolina. La dinamica è che c’è una dorsale che ci sbarra la strada. La buona notizia è che arrivando da dietro speriamo recuperare un po’ sui primi.
Lo spariglio finale probabilmente si farà in costa, tra le isole bretoni con le correnti di marea. Fino alla fine non si sa. Poi abbiamo una spina nel fianco, c’è Ian che tenta da 24 ore una delle sue opzioni da aviatore puntando a nord. Lui se ne intende di dorsale… ” Bona sta parlando di Ian Lipinski, skipper di Crédit Mutuel, pilota di aliante quando non al timone di un Class40.
*Con le conseguenze che sappiamo:
Acrobatica affondata. Equipaggio sano e salvo, sbarcato oggi dal petroliera sull’isola di Flores, alle Azzorre. Aspettando un racconto dettagliato dell’incidente per tirare le somme.
Alla Grande Pirelli di Beccaria ko in rotta verso Faial, Horta. Altri due ritiri. Più un’avaria importante a bordo di Amarris che resiste al secondo posto da diversi giorni con una sola pala del timone che l’equipaggio deve quindi smontare e cambiare lato ad ogni virata.
Aggiornamento ore 16:00 Anche Alla Grande Pirelli di Ambrogio Beccaria si ritira dalla Quebec-Saint Maló. Una via d’acqua sul Class 40 italiano ha costretto Beccaria a prendere l’inevitabile decisione di abbandonare la regata.
Così Beccaria: “Stavamo pianificando la rimonta quando Julien si è accorto che a prua avevamo 200 Litri d’acqua. Effettivamente abbiamo una bella crepa sullo scafo. In queste ora ci stiamo organizzando per capire dove fare rotta e come riparare in mare.
Fa molto male abbandonare una regata, siamo tutti molto frustrati. Ora però bisogna riuscire a rimanere lucidi per portare a casa sana la barca”.
“La regata per noi è finita, ma ora dobbiamo pensare a portare la barca a casa!
All’improvviso ti rendi conto che questo sport non è un gioco, del resto se vuoi fare il marinaio devi mettere in conto anche queste cose. Non si è mai pronti per un ritiro, ma credo che la parte dolorosa venga dopo. Per ora siamo concentrati sulla barca e abbiamo fatto una riparazione veloce, incollando una grossa placca, per evitare almeno di imbarcare altra acqua, ma sono riparazioni provvisorie, dovremo poi capire i problemi strutturali.
Al momento siamo diretti al porto di Horta alle Azzorre per valutare il danno su #AllaGrandePirelli e nel caso procedere con la riparazione.”
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Sogestran – Seafrigo (197) ha migliorato il record delle 24 ore in Class40
L’equipaggio del Class40 Sogestran – Seafrigo (197), Guillaume Pirouelle, Alexis Loison e Jules Ducelier, a battuto il record di distanza percorsa in 24 ore su un Class40. Quando era in decima posizione nella flotta della Transat Québec Saint-Malo, il Mach40.5 (progetto Sam Manurad, gemella di IBSA di Alberto Bona) ha percorso 440,2 miglia tra lunedì 8 luglio (16h30 UTC) e martedì 9 luglio (16h30 UTC) corrispondente a una velocità media di 18,34 nodi.
Da aprile scorso, questo record era detenuto da Alberto Riva e dall’equipaggio di Acrobatica impegnato nella Niji 40 (433,53 miglia a una velocità media di 18,06 nodi).
Guillaume Pirouelle skipper dI Sogestran: “È una sensazione strana. Siamo molto contenti di aver raggiunto questo record: 440,2 MN in 24 ore non è un’impresa da poco e Alexis, Jules e io ci abbiamo messo davvero l’anima e il cuore . È una grande soddisfazione.
Ma poi le condizioni sono state molto difficili e ci è dispiaciuto sapere della sfortuna di Acrobatica. Ci ricorda che è l’oceano a decidere chi passa.
Siamo rassicurati dal fatto che i tre marinai sono sani e salvi.
Da parte nostra, restiamo concentrati, perché la situazione resterà complicata per tutta la flotta ancora per qualche giorno. Tutto può ancora accadere e la regata si concluderà nella baia di Saint Malo.”
Fonte: https://www.class40.com/fr/actualites/10259-sogestran—seafrigo-197-ameliore-le-record-de-distance-parcourue-en-24-heures-.htm?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR0fCjVeVCiMhyG4ugImL-S9WaKP2Gf48tw9WuGFO3L4BvfloMSkXWoUk9Q_aem_p_eJJMHBR_Taml8Jwwe-jQ
Già, un’atmosfera strana
Come sappiamo la stessa Acrobatica ha dovuto essere abbandonata ieri pomeriggio dal suo equipaggio. Lo skipper Alberto Riva, Tommaso Stella e Jean Marre hanno avuto il tempo di salire nella zattera di salvataggio e di essere recuperato rapidamente da un elicottero per essere traferito a bordo di una petroliera. Ancora non sappiamo nulla di più sulle circostanze dell’incidente che ha avuto l’effetto di una doccia ghiacciata sulla flotta e gli appassionati.
IBSA risalito in settima posizione, a meno di 60 miglia del leader (non era molto lontano da Sogestran e ha fatto una rotta un po’ simile, possibile che abbiano migliorato anche loro).
Saint Maló– (Christophe Julliand) Ultime 24 ore a tutta birra per i nostri inseguitori, che sono riusciti a colmare una parte del ritardo dovuto al fallimento dell’opzione nord. Una corsa sul dorso della depressione che ha permesso il recupero e potrebbe permettere di riagganciare il gruppetto di testa, sempre guidato da Legallais, posizionato a nord delle Azzorre, a poco più di 1.100 miglia del traguardo, alle 14.
Numeri.
Ieri, più o meno alla stessa ora, Acrobatica aveva 208 miglia di ritardo rispetto al leader, oggi sono 143. Il Musa 40 giallo dello skipper Alberto Riva, il primo del gruppo nord ad aver rinunciato a quella rotta, è risalito all’undicesimo posto in classifica. In serata arriva la notizia del drammatico naufragio e del salvataggio dell’equipaggio da parte di una petroliera (news dedicata qui).
Alla Grande Pirelli che aveva 227 di ritardo ieri; è ormai a 164 del leader oggi, rimane 16mo e dichiara nell’ultimo video mandato: “Siamo ripartiti! Finalmente abbiamo preso un po’ di vento. Sarà difficile riprendere il gruppetto di testa ma non molliamo. Il morale è alto e continuiamo a correre!.”
Dei tre Class40 italiani, IBSA è quello che ha recuperato più miglia sulla leadership (72) nelle ultime 24 ore, è al 14mo in classifica con un gap di 158 miglia su Legallais . Alberto Bona che spiega: “Abbiamo fatto 24 ore belle impegnative, siamo riusciti ad agganciare la coda di questa depressione. Dobbiamo capire fino a dove ci accompagnerà. I modelli danno opzioni diverse. Adesso la stiamo surfando a un centinaio di miglia, alcuni modelli dicono che la teniamo, altri che la perdiamo. Il seguito dipenderà molto da questa transizione.”