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Vele d’Epoca, il caro vecchio yachting in scena a Imperia

Imperia– Vista del mare Imperia appare proprio quello che storicamente e’ sempre stata, l’unione di due centri del Ponente Ligure. Da una parte, a sinistra verso ovest, l’altura di Porto Maurizio, dall’altra, a destra verso est, la vallata di Oneglia. Due porti. Due storie diverse, “Porto” storicamente dei Doria genovesi, Oneglia sabauda. Due santi patroni diversi, due diverse economie. L’una di pescatori e ora turistica, l’altra agricola. Dal 1923 unite da un nuovo nome, Imperia appunto, ma ancora due centri evidentemente diversi che si uniscono in questi giorni con le Vele d’Epoca. L’appuntamento biennale dal 1986 organizzato da Assonautica riempie gli occhi delle centinaia di appassionati, yachtman e semplici curiosi che si riversano sulle banchine di Calata Anselmi a Porto Maurizio, sede logistica delle Vele, per poi spostarsi nei ristoranti sotto i portici di Oneglia alla sera.

Immagini delle regate “Vele d’Epoca di Imperia 2019”
Imperia, 5-9/09/2016
Photo ©Francesco & Roberta Rastrelli protected by Copyright
Editorial use only for press release
Immagini delle regate “Vele d’Epoca di Imperia 2019”
Imperia, 5-9/09/2016
Photo ©Francesco & Roberta Rastrelli protected by Copyright
Editorial use only for press release

E, infatti, visto da terra il mare d’Imperia era oggi davvero bello. La brezza da Levante sui 7-9 nodi era l’ideale per far muovere con grazie le gia’ seducenti forme delle 58 signore del mare presenti a questa tappa dell Panerai Classic Yacht Challenge. Ne’ troppa ne’ poca. Le quattro partenze in bolina, poi la boa appena fuori Cervo e la lunga poppa fino agli Aregai seguita dalla bolina fino all’arrivo a Porto Maurizio. Prima le big boat, con i quaranta metri del Cambria a svettare per altezza, poi gli Epoca aurici, con le loro rande e controrande che insieme ai fiocchi, due o tre alla bisogna, aumentano esponenzialmente la superficie velica consentendo velocita’ insospettate. Poi gli Epoca Marconi e infine i Classici, tra cui il Corsaro II e l’Artica della Marina Militare e il Moro di Venezia.

Al solito non manca l’agonismo, con boline serrate e poppe con marcamenti a distanza. Gli aurici bordeggiano anche in poppa, con strambate tattiche e coperture. Il Moro invece va (sin troppo) dritto, con un enorme spinnaker che fatica un po’ a mantenere la sua forma penalizzando il giusto Vmg. In attesa delle classifiche a terra, armatori che girellano per gli stand  e marinai che lustrano i gioielli della corona prima di concedersi la birra in pozzetto d’ordinanza. Gia’, perche’ al di la’ delle classifiche, sono proprio loro le protagoniste. Le barche piu’ belle del Mediterraneo occidentale riunite qui nel Ponente ligure prima del gran finale in Costa Azzurra tra Cannes e Saint Tropez.

Il rosso Chips e il verde Olympian, i due P Class gemelli del 1913

Come i due P Class aurici gemelli, il verde Olympian e il rosso Chips. Entrambi del 1913. Il primo ritrovato da Mister America’s Cup Bruno Trouble’ a Chicago e restaurato nel Maine, il secondo progettato da W. Starling Burgess e costruito a Marblehead, nel New England. O come il Cutter aurico Viola del 1908, progetto di William Fife III e ovviamente costruito a Fairlie in Scozia, ora Monumento Nazionale francese con base a La Rochelle, che infatti oggi sfoggiava uno spinnaker con i colori della Vandea. Oppure l’Eva, Cutter aurico progetto Fife del 1906 e ora armato da Pete Townshend, vintagisssimo chitarrista degli Who.

Yachting allo stato puro, insomma, alla faccia di kite e foil. Dove le boline a sei nodi e le poppe a cinque ancora contano qualcosa e il vicino di banchina non e’ un nemico da battere ma un compagno di bevute al bar del porto.

Per la cronaca, i vincitori di oggi sono stati Olympian nelle Epoca Auriche 1, Viola negli Epoca Aurici 2, Mariska nelle Big Boat, Il Moro di Venezia nei Classici 1, Resolute Salmon nei Classici 2, Comet negli Epoca Marconi 1, Jour de Fete negli Epoca Marconi 2, Dulcinea negli Spirit of Tradition. Le Vele d’Epoca proseguono con altre tre regate da domani a domenica e molti evenbti collaterali a terra presso una vitalissima Calata Anselmi affollata di spettatori.

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