Alicante– L’entusiasmo di Cecilia Zorzi è contagioso. A prima vista sembra una Ceci nel paese delle meraviglie: emozione, occhi che brillano pensando di partecipare davvero a una delle regate considerate l’Everest della vela, una di quelle che hai sempre sognato, The Ocean Race, erede della Volvo Ocean Race e prima ancora della mitica Whitbread. Gli oceani, le lunghe planate. La vela estrema e dei grandi, che hanno fatto la leggenda. A ben vedere, però, dietro al sorriso autentico di questa ragazza trentina di 28 anni c’è tanta qualità.
La nostra intervista a Cecilia Zorzi:
La Zorzi sa cosa vuole e ha la tecnica, i modi giusti e il sorriso per riuscirci. Dopo le proficue esperienze nella vela olimpica (campionessa del mondo Laser 4.7 2011 e una campagna Nacra 17 con Lorenzo Bressani), il suo orizzonte è il più ampio per un velista, l’oceano. Ed è lì, uscendo per la prima volta da Gibilterra, che Cecilia Zorzi si ritroverà tra pochi giorni. Un sogno che si realizza e una tappa concreta verso il suo progetto, la Cecilia in Oceano, con cui punta alla Minitransat del 2025. Nel mezzo c’è stato anche il titolo mondiale Mixed offshore, conquistato nel 2022 sui Figaro 3 insieme a Giovanni di Monaco.
La Zorzi regaterà, insieme ad Alberto Riva, a bordo del VO65 Austrian Ocean Racing powered by Team Genova. Per loro le tre tappe della VO65 Sprint: la prima da Alicante fino a Capo Verde e le ultime due, la Aarhus-L’Aia e dall’Aia al Grand Finale di Genova nell’ultima settimana di giugno.
Dagli inizi in Optimist sul Lago di Caldonazzo… “All’inizio avevo un po’ di paura, mi dicevo il vento forte oddio… poi pian piano ho iniziato a percepire la barca come un mezzo che mi consentiva di andare dove volevo, in libertà e con cui riuscivo a stare in simbiosi. A bordo mi piace fare tutto e presto ho iniziato a capire come questa era la mia dimensione. Quello che volevo”.
La Zorzi è doppiamente grata alla vela. Riconoscente alle classi olimpiche, “Per la sensibilità che mi hanno insegnato, per la capacità di essere sempre al massimo e per sapersi confrontare con moltissimi aspetti diversi”, e alla vela offshore “Per la marineria che t’insegna, l’organizzazione la gestione di tutto quanto serve per navigare, cose che poi a loro volta ti servono anche nelle regate più brevi”.
Uscire per la prima volta da Gibilterra, “Con la sfortuna che mi ritrovo scommetto che sarà di notte, in bolina e con la corrente contro”, sorride, “ma davvero non vedo l’ora e sono felicissima di essere qui e credo di aver lavorato ben per esserci. La chiamata da Genova è arrivata all’improvviso. In tre giorni ero già pronta per trasferire il VO65 da Genova ad Alicante. D’altra parte credo che questi siano treni che non puoi lasciareti scappare. L’occasione va presa quando capita”.
Ed eccola qui la grande occasione per Cecilia Zorzi. In attesa del suo Mini 650, sarà un WIP (il Mini 650 dalla prua tonda costruito presso Santa Marinella), tre tappe di una delle big three, la Ocean Race. Dopo averla ascoltata, crediamo che se la meriti.
La Zorzi è una delle risorse migliori della vela offshore italiana dei prossimi anni. Una ragazza velista che si propone tra l’altro di dimostrare nei fatti come la carriera velica delle donne non si esaurisca dopo gli anni sulle derive e nelle classi olimpiche. D’altra parte, fateci caso, proprio la parola vela non è che uno splendido singolare femminile.
Velisti d’Italia è una serie d’interviste realizzate da Fare Vela ai migliori atleti e atlete della vela oceanica, in collaborazione con l’Ufficio Stampa della Federazione Italiana Vela.
Le puntate precedenti:
1.Ruggero Tita
2.Caterina Banti
3.Marco Gradoni
4.Chiara Benini Floriani
5.Giacomo Ferrari
6.Vittorio Bissaro
7.Mattia Camboni
8.Mattia Cesana
9.Marta Maggetti
10.Francesca Clapcich
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