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America’s Cup: 100 giorni al via, un’occhiata all’AC Village alle Bermuda

Bermuda– Cento giorni all’inizio della 35th America’s Cup. Pur con i dubbi sul futuro del formato, i pochi velisti coinvolti e le forzature del defender Oracle Team USA, la sensazione è che alla fine anche questa volta la Coppa sarà affascinante. Dal 26 maggio al 27 giugno prossimi il Great Sound delle Bermuda ospiterà la trentacinquesima puntata di una storia che va avanti dal 1851. 166 anni in cui se ne sono viste di tutti i colori, con leggendarie vittorie e fragorose sconfitte, cambi di classe e ricerca esasperata della massima tecnologia disponibile, spionaggi, cause legali e duelli spietati.

Il rendering dell'AC Village alle Bermuda
Il rendering dell’AC Village alle Bermuda

Gli AC50 che ormai toccano i 46-48 nodi in poppa e i quasi 30 in bolina, in regate di una ventina di minuti sempre condotte in volo sui foil. Il perfezionamento delle tecniche di match race a quelle velocità, unito all’esasperata fisicità di questi mezzi velici, con i grinder kiwi che pedaleranno e gli altri che gireranno le classiche manovelle per immagazzinare l’energia necessaria alle manovre di bordo, renderanno le regate dei veri e propri scontri… con la speranza che contatti fisici non vi siano perché a quelle velocità sarebbero catastrofici. Giungono notizie che non vi è quasi allenamento in cui qualche velista non riporti contusioni. Sempre vela e della massima qualità, semplicemente tutto si svolge a velocità folli, impensabili solo dieci anni fa, quando a Valencia 2007 gli ACC5 filavano tra i 10 e i 13 nodi. Solo due lustri ma pare un’altra epoca… anche nel senso che allora circa duemila persone vivevano di Coppa America, adesso siamo a una sessantina di velisti e altrettanti progettisti.

L’attesa comunque c’è e la campagna di vendita dei biglietti intrapresa da ACEA continua. Le Bermuda sono carissime e logisticamente complicate, ma la sensazione è che alla fine l’evento ci sarà. Ne è convinto Sir Russell Coutts, il vero padre-padrone della rivoluzione America’s Cup tanto che da luglio, se avrà esito, il più antico Trofeo sportivo al mondo potrebbe essere conosciuto come Coutt’s Cup…

“Sarà la più grande America’s Cup di sempre”, dice Coutts, “Quando vedi i progressi che ogni giorno vengono fatti all’America’s Cup Village, è ora finalmente possibile visualizzare come apparirà il villaggio a Dockyard. Abbiamo iniziato la costruzione della nostra hospitality più grande e prestigiosa…

Un’altro segno di come siamo vicini all’inizio dell’azione è il varo degli ACC, ovvero le barche che i team useranno in maggio e giugno. Il passo in avanti che queste barche daranno, in termini di performance, è incredibile. Le regate che, nelle passate Coppe, duravano ore adesso saranno disputate in circa 22 minuti. Incredibilmente le barche effettueranno lo stesso numero di manovre in quel lasso di tempo, il che significa che questo nuovo formato premierà la preparazione atletica degli equipaggi e le più accurate scelte tattiche prese all’interno di questo ridotto spazio di tempo.

Nelle giuste condizioni, le barche rimarranno sui loro foil per tutta la durata della regata, il che produrrà regate veloci e appassionanti per chi le guarda sul posto, così come per i miliodi di persone che le guarderanno in TV o su Internet.

Come in tutti i match race, la partenza sarà molto importante, così come il posizionamento e la capacità di effettuare armoniose e ben coordinate virate e strambate…”

Oltre all’America’s Cup, ricordiamo che le Bermuda ospiteranno anche la Red Bull Youth America’s Cup, utilizzando gli AC45 Foil che hanno appena regatato alle Louis Vuitton America’s Cup World Series. Alla RBYAC si regaterà in flotta con i giovani top gun che daranno certo spettacolo.
Vi sarà poi l’America’s Cup Superyacht Regatta e l’America’s Cup J Class Regatta.

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