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America’s Cup: un’analisi dei quattro AC75 nel bel lavoro di Chevalier

Cagliari– L’attenzione sulla prossima America’s Cup sta rapidamente aumentando. La febbre lunarossiana, con la voglia di rivivere tra un anno le notti magiche dalla Nuova Zelanda, fa decuplicare i click degli articoli sulla barca piu’ amata dagli italiani e, piu’ in generale, su tutte le novita’ tecniche degli AC75 gia’ naviganti.

L’attesa per le ormai vicine AC World Series di Cagliari (23-26 aprile) si fa spasmodica a ogni nuovo video, foto o analisi riguardante i quattro AC75 varati e naviganti dai quattro team maggiori (il quinto ancora in ballo, Stars&Stripes, chissa’ mai se riuscira’ a farcela e a navigare). Viste le notevoli differenze progettuali presenti nei quattro monofoil, fatto consueto a ogni nuova stazza in cui i design team cercano di esplorare le variabili concesse dal protocollo della 36th AC, e’ facile immaginare che solo qualcuno avra’ fatto le scelte migliori.

Chi sara’, quindi? BRITAnnia, la canoa ultrapiatta di INEOS Team UK, la piu’ tondeggiante e con versatile chiglietta Luna Rossa, la avionica Defiance di American Magic o Te Aihe, il delfino dalle forme avveniristiche del defender Emirates Team New Zealand? Probabile che solo uno o al massimo due avranno visto giusto al primo tentativo.

Disegno F: Chevalier

Tra tante analisi tecniche prodotte on line nelle ultime settimane, arriva quella che ci pare senz’altro la migliore, sia dal punto di vista grafico sia da quello delle osservazioni. Si tratta del lavoro assai accurato, elaborato utilizzando foto, video e fonti disponibili in rete, pubblicato dai francesi François Chevalier e Jacques Taglang sul loro https://chevaliertaglang.blogspot.com

Per leggere l’articolo completo segui questo link.

Molto interessanti le tavole elaborate da Chevalier, che ritraggono i piani velici, le linee d’acqua, l’opera viva in fase dislocante e l’aerodinamica in foiling.

Sul tema sono intervenuti anche Vittorio d’Albertas e Piero Pinucci in una delle loro seguitissime video analisi su Facebook. Queste le loro considerazioni:

Defiant, American Magic
BRITAnnia, INEOS Team UK
Luna Rossa
Te Aihe. Emirates Team New Zealand

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2 Comments

  1. Federico
    December 20, 2019 @ 13:52

    Buongiorno, molto interessante la valutazione delle chiglie, peccato che la maggioranza del tempo queste barche non toccano acqua.. mi aspetto un altro video sulla aerodinamica e un analisi delle pinne differenti per ogni team.
    Grazie

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    • Giorgio Angelini
      January 16, 2020 @ 10:31

      Occorre valutare questi scafi in maniera totalmente differente. É vero certo che un miglior profilo alare nell’opera viva permette maggiore manovrabilità a basse velocità e un vantaggio in prepartenza. Tuttavia sono convinto che il vero vantaggio lo avrà lo scafo più efficente in fase planante. Tutta la geometria, dalla prua alla poppa, diventa opera viva. A quel punto andrebbero valutati i coefficenti di lift dei foil e della chiglia. Da notare anche l’effetto di deportanza che deve avere la prua per ridurre il beccheggio (problema riscontrato recentemente in alcune uscite test di luna rossa). La prua di INEOS UK è stata pensata proprio per ridurre questo problema?
      Comunque tanto di cappello a Chevalier e Taglang. Ma penso che una valutazione convenzionale in questo caso non porti a conclusioni realistiche. Purtroppo qua l’ingegneria nautica non basta più…siamo su un altro pianeta.

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