Ostia– C’eravamo lasciati con la vela olimpica a Rio. Delusi per la seconda Olimpiade consecutiva da zero titoli e con l’evidenza di una “ansia da prestazione” che attanagliava la vela azzurra. Il nuovo ciclo olimpico italiano è iniziato con il Campionato Italiano delle Classi Olimpiche, conosciuto con l’acronimo CICO, che, dopo non poche peripezie, si è disputato al Porto di Roma.
La nostra intervista al presidente FIV Francesco Ettorre: un bilancio dell’evento, le novità dei nuovi equiopaggi, il ruolo del nuovo supervisore Vasilij Zbogar e la situazione dei Laser:
Logisticamente è stato un evento all’altezza, con ampi spazi e servizi per i regatanti e l’unica lacuna di uno scarso aiuto negli alaggi e vari delle derive. Per il resto, finalmente, un’edizione del CICO al livello delle potenzialità di un evento che, a più riprese era stato definito come una vetrina per la vela italiana, ma che raramente lo era stato per davvero in passato.
Il Porto di Roma, recuperato dall’autorità giudiziaria dalle connivenze malavitose, punta molto sullo sport per un rilancio e per dotare Roma e Ostia di un reale sbocco al mare. A dir la verità sono bastati 12 nodi di Libeccio per complicare l’uscita con frangenti all’imboccatura, di cui ha fatto le spese un 470, ma bisogna anche dire che con la brezza delle prime due giornate lo spettacolo è stato superbo, con regate molto tecniche e spettacolari (peccato per il livello fotografico delle immagini diffuse dalla FIV, che non hanno reso giustizia a quanto visto in acqua) e accesi duelli in diverse classi. 201 equipaggi in totale per una quattro giorni alla fine riuscita e che potrebbe segnare, grazie anche alla nuova data a inizio stagione, una rinascita di questo evento.
Tra conferme e novità i titoli tricolori hanno premiato i migliori della settimana. Tanto materiale umano su cui il DT Michele Marchesini e la FIV dovranno lavorare, cercando di non ripetere dinamiche errate del passato e approfittando di ogni opportunità e risorsa, a cominciare dal rapporto con l’olimpionico Vasilij Zbogar, nuovo ingresso nei quadri tecnici FIV.
Le dichiarazioni di Giorgio Poggi (Finn) e Francesco Marrai (Laser):
Francesco Marrai vince la protesta decisiva contro Giovanni Coccoluto e conquista il suo sesto titolo italiano Laser. I due sono compagni nelle Fiamme Gialle ma sono acerrimi rivali in acqua, tanto che le regate del singolo olimpico sono tiratissime e rischiano sempre di finire in Sala Proteste… L’argento è andato a Marco Gallo, vincitore di due prove. Coccoluto, dopo aver perso la protesta (un incrocio mure a dritta/mure a sinistra in poppa, poco prima dell’ingresso nella zona) è sceso al terzo posto.
Novità, invece, nei Laser Radial con Joyce Floridia (anche lei Fiamme Gialle) che vince il titolo superando di un punto l’azzurra di Rio Silvia Zennaro e di due Valentina Balbi. Peccato che il vento instabile di domenica non abbia reso possibile l’ottava e decisiva prova, perché con tre timoniere in due punti ci sarebbe stato un bel thrilling.
Il singolo dei campioni, il Finn, ha premiato ancora una volta Giorgio Poggi (Fiamme Gialle, Garnell Sailing Team), che conquista il suo nono titolo assoluto, mai nessun italiano ne ha vinti altrettanti. Con qualche recriminazione per la mancata convocazione al prossimo Trofeo Sofia a Palma da parte della FIV, Poggi dovrebbe ora proseguire in modo autonomo la sua campagna. Al secondo posto Alessio Spadoni (Aniene), che ha dimostrato di saper bordeggiare bene ed è riuscito a battere in due prove Poggi con vento sui 9-13 nodi. Per lui la necessità di mettere su altri 5/6 kg e di non bruciare le tappe, visto che nel Finn c’è bisogno di tempo, soprattutto per apprendere la tecnica in poppa con il massacrante free pumping. Terzo posto per Filippo Baldassari. Quarto Voltolini, quinto Matteo Savio e sesto Vongher. Da segnalare il sesto posto del giovane Federico Colaninno, appena diciassettenne e figlio d’arte.
Chi ha mostrato una decisa crescita è l’equipaggio locale (acclamatissimo alla premiazione) di Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò (Marina Militare) nei 470. Con la guida di Gabrio Zandonà potrebbero essere loro il futuro del doppio italiano. Sul podio anche Capurro-Puppo e Panigoni-Massa, entrambi dello YC Italiano. Tra le donne vittoria di Elena Berta e Sveva Carraro (Aniene), che hanno preceduto Di Salle-Dubbini e Marchesini-Fedel. In generale il 470 continua a mostrare segni di crisi, con appena 17 equipaggi iscritti tra uomini e donne.
Il 49er ha confermato la supremazia di Ruggero Tita e Pietro Zucchetti (Fiamme Gialle), vincitori in scioltezza davanti a Crivelli Visconti-Molineris e a Groppi-De Zulian. Quarto posto per Simone Ferrarese, all’esordio sullo skiff insieme a Valerio Galati. Tra gli FX netta vittoria per Ottavia Raggio e Paola Bergamaschi (CV La Spezia) su Genesio-Sinno. Terza Silvia Sicouri (con Claudia Conti), che si è concessa quest’esperienza al timone in attesa della ripresa dell’attività sul Nacra con Vittorio Bissaro dopo l’arrivo dei nuovi Nacra Foil (anche se non è ancora sicuro che saranno utilizzati davvero).
Solo quattro i Nacra 17 presenti, con vittoria per Ratti-Porro (CV3V/Aniene) davanti a Ugolini-Giubilei e a Lorenzo Bressani, che regatava con la nuova prodiera Cecilia Zorzi, ex iridata di Laser 4.7.
Grande sorpresa nelle tavole RS:X donne, con la giovane Marta Maggetti (Fiamme Gialle) che ha battuto Flavia Tartaglini nella prova decisiva (l’unica portata a termine oggi, insieme a quella degli uomini). Terza Veronica Fanciulli. Nell’RS:X uomini Mattia Camboni (Fiamme Azzurre) ha superato nettamente Daniele Benedetti e Luca Di Tomassi, sotto gli occhi di Alessandra Sensini, DT delle squadre giovanili FIV.
Nei 2.4 paralimpici, vittoria per Antonio Squizzato (SC Garda Salò), l’azzurro a Rio 2016, davanti a Antonio Redavid e Mario Gambarini.
La classifica per club, con premi in denaro (per la prima volta concessi anche agli atleti), ha premiato nell’ordine la Sezione Vela della Guardia di Finanza, l’Aniene e lo Yacht Club Italiano.