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Dieci domande a… Luca Rizzotti sul mondo foiling

Terza puntata della serie Dieci domande a…
a cura di Stefano Beltrando

Per diverse e disparate ragioni il foiling ha uno dei suoi centri di sviluppo, promozione e pratica proprio in Italia, Luca Rizzotti è una di queste ragioni. Meglio conosciuto come l’ideatore della Foiling Week è anche un appassionato velista di lungo corso.

Luca Rizzotti

1.Chi sei?
Luca Rizzotti, 52 anni di Milano

2.Qual è il tuo lavoro?
Organizzo eventi e iniziative relativi al mondo del foiling.  Dalla Foiling Week ai Foiling Awards, dalla Foiling Youth World Series alla Foiling Organization.

3.Che esperienza hai di vela praticata?
Ho iniziato a 16 anni a fare windsurf in vacanza in Sardegna, poi un corso di vela di cui mi è piaciuta subito la complessità. Qualche anno di regate sui cabinati. Grazie poi a uno spostamento di lavoro in Australia e un fortuito incontro con i Bruni che erano a Sydney per le Olimpiadi ho iniziato a fare 49er per 5 anni e poi 18 piedi per due. Ho poi preso il
primo Moth nel 2007, in Italia eravamo in due ma sul Moth sempre rimasto scarso perchè non ho mai abbastanza tempo da dedicargli.

4.Perchè Foil?
Per me foil è velocità e silenzio, e per tornare alla passione per oggetti complessi, è anche la sfida di capire e navigare con un mezzo che richiede estrema precisione. Per la vela comunque un opportunità per attrarre i giovani di ambo i sessi con un nuovo modo di andare in barca. Il foiling è molto trasversale ed è più facile passare ad esempio da una tavola foiling ad una barca foiling che non nella vela classica.

5.Perché foiling week è diventato il marchio più cool della vela?
Perché è il foiling che è cool, Foiling Week è l’evento “festival” aperto a tutti quelli che lo praticano o lo vorrebbero praticare. Cerchiamo sempre di lavorare su inclusivo come opposto di esclusivo. Un aggettivo che per troppo tempo, specie in Italia, ha rovinato la vela sportiva.

6.Cosa hai in serbo nel breve-medio periodo?
La Foiling Week compie 10 anni e cercheremo certamente di renderla la più bella di sempre. E intanto lavoro sulla Foiling Organization, l’associazione globale dei professionisti e dell’industria del Foiling con l’idea anche di creare in Italia un superdistretto. E poi il METS con cui organizziamo il primo Foiling Technology Pavillon.

7.Quando un full foiler monoscafo vincerà il Fastnet, la Giraglia e la Middle sea race?
Tre regate molto diverse, ma ti direi la Giraglia entro un anno, Middle Sea entro due e Fastnet entro  tre… Chi è in grado di farlo è già in navigazione e altri stanno arrivando.

8.Che idea hai delle aspirazioni veliche della generation X?
La GenX ha le stesse aspirazioni delle precedenti, ma in più vede nel foiling un percorso possibile in sé, non necessariamente olimpico,  con la possibilità di sfociare in circuiti professionali come SailGp, Gc32, Coppa…

9.A me piace ancora molto salire su una barchetta in vetroresina degli anni 80, issare più vela che posso e sfidare chiunque sul laghetto dove vivo. Perché questo è divertente ma non fa “figo”? Dacci una formula per promuovere la vela che è “solamente divertente”.
Formule non ne ho… guardandosi in giro sono stato a Newport all’Archipelago Rally, famiglie e amici tirano fuori vecchie barche, le sistemano un pò e regatano avendo in mente solo il divertimento. Ci regatano anche i pro ma basta tenere lontana la famigerata “esclusività”.

10.Il surf sta vivendo da qualche anno un boom mostruso in tutti i paesi europei
affacciati sull’Atlantico. Migliaia di ragazzi e ragazze ogni giorno si iscrivono ad un camp di surf. La svolta c’è stata quando si è smesso di associare il surf a roba da superuomini e le tavole anziché nella direzione della tecnologia sono andate in quella della semplicità diventando materassini con le pinne. Pensi che con la vela e/o il foiling si possa fare qualcosa di simile?
Il foiling ha iniziato ovviamente con barche particolarmente impegnative ma quello che si vede nell’industria oggi (ad ormai 15 anni dalle prime barche foiling di serie) è il tentativo di rendere user-friendly qualunque mezzo, dalle tavole foil elettriche a barche per l&’iniziazione al foil. Ma guardiamo al fenomeno wing, ormai un kit tutto gonfiabile di ala e tavola ti permette di volare dalla spiaggia in un attimo, con costi accessibili e logistica facilissima.

Stefano Beltrando (3-continua)

Stefano Beltrando, Foto Borlenghi/Luna Rossa
Stefano Beltrando, professionista tra i più apprezzati nel mondo della vela hi tech con la sua QI Composites che si occupa di test non distruttivi e sui materiali, cvura questa serie d’incontri con alcuni dei più noti protagonisti del mondo velico.
Dieci domande a… è una serie che si propone di raccontare la passione per un mondo stupendo e altamente professionale come quello della vela sportiva.
Precedenti puntate:

2.Santiago Lange

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