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America’s Cup: ETNZL straccia Artemis (5-2), e va alla sfida totale con Oracle per la Coppa. Barker ammette di essere stato un Team B del defender

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Race 7 ETNZL (5-2) vs Artemis (2-5)

Passata la nuvola, il vento sugli 8 nodi torna nel Great Sound e la regata 7 riparte. per la prina volta ETNZL vince la partenza, orzando nel traverso su Artemis e poi puggiando in boa. Nella poppa i kiwi navigano subito più profondi e veloci, tanto da girare la prima poppa con 19″ di vantaggio. Netta la superiorità nella prima bolina e nella poppa, grazie anche a un salto di 25 gradi a destra, la discesa di ETNZL verso il gate è facile e rapida, almeno 4-5 nodi medi meglio del rivale.

L’arrivo di ETNZL

Senza storia il resto della regata, che Aotearoa domina in modo totale dimostrando la sua superiorità con vento leggero, fino ai 56″ di vantaggio all’arrivo. 5-2 e kiwi alla sfida finale per la Coppa contro Oracle Team USA (al meglio delle 7 vittorie, dal 17 al 27 giugno). Sarà uno scontro totale, la rivincita di Frisco 2013, Davide contro Golia, due concezioni diverse della Coppa e di molto altro. Da non perdere.

Si festeggia la vittoria nelle selezioni degli sfidanti. I kiwi vanno alla sfida per la Coppa contro Oracle. Foto Martin Raget

Peter Burling a 26 anni ha la calma dei vincenti e parla come un manuale. Del resto dominare da quattro anni il 49er non può che aiutare. Oggi, quando serviva, ha pressato il suo rivale olimpico Outteridge. Poche emozioni, i kiwi hanno la massima fiducia nella loro barca. Vedremo quali misure starà adottando il defender, “aiutato” come leggete qui sotto dai team amici, per rispondere alle innovazioni neozelandesi. La vittoria kiwi viene festeggiata con moderazione, del resto l’obiettivo dichiarato è vincere la Coppa e (ri)cambiarne la storia contro lo strapotere oracliano. Un duello che si annuncia epocale, assolutamente da non perdere.

L’AC Match presented by Louis Vuitton inizierà sabato 17 giugno. Vince chi arriva per primo a sette punti. ETNZL partirà da -1, Oracle Team USA a 0.

Race 7 ETNZL (4-2) vs Artemis (2-4) Regata abbandonata

Vento sui 7 nodi. OCS in start per Artemis che viene rallentato dagli umpire. Nella poppa i kiwi allungano facilmente ma nella prima bolina il vento inizia a calare a 4-5 nodi. La bolina diventa una lotteria e Artemis riesce ad avvicinarsi. Al gate di bolina i due sono ingaggiati, in modo no foiling (Artemis ha un foil con meno drag e quindi riesce a essere più veloce nella bonaccia). Peter Burling orza da sotto alla boa di sinistra e Outteridg cade nel tranello rimediando anche una penalità. La poppa diventa surreale con le barche che non riescono assolutamente a puggiare.

Il vento cala 2 nodi e i due AC50 sono omai pari a due dinghy in cerca d’aria. I velisti a bordo le rpovano tutte modificando gli assetti, ma i cat più veloci al mondo vanno a 3 nodi. La regata viene prima accorciata ma nessuno a chance di arrivare al gate di poppa, e poi abbandonata. Decisione giusta visto che giocarsi una Louis Vuitton con 2 nodi di vento sarebbe stato decisamente comico…

Bermuda- Ohibo’… “We’ve had a great relationship with Oracle due to the fact that they provided us with our design and everything else”. Dice ufficialmente Dean Barker, skipper di Softbank Team Japan, per chi non lo avesse ancora capito il Team “B” di Oracle Team USA… Ovvero “Abbiamo avuto un grande rapporto con Oracle dovuto al fatto che loro ci hanno fornito il nostro disegno e tutto il resto“.

09/06/2017 – Bermuda (BDA) – 35th America’s Cup Bermuda 2017 – Louis Vuitton America’s Cup Playoffs semi-finals, Day 6

Il limite concesso dal Deed of Gift è stato superato? Non è certo la prima volta che nella storia della Coppa vi sono team amici o che collaborano, anche la stessa Luna Rossa collaborò con ETNZL per San Francisco 2013, ma sembrano davvero pesanti parole come “Tutto il resto”. E a dirle, senza fraintendimenti, è stato lo skipper Dean Barker, che alle Bermuda ha collezionato la seconda rimonta negativa in carriera tanto che la fama di vero loser sembra destinata a restargli appiccicata addosso per la vita. E ancora, Barker aggiunge che “L’intenzione è di andare avanti e di navigare ancora per continuare il processo di sviluppo. Speriamo davvero che la bozza d’accordo sull’AC36 continui perché penso che sia davvero la giusta direzione per la prossima America’s Cup”.

Non sono tardate, infatti, le misure pratiche per sostenere il defender nella battaglia definitiva che, se i kiwi otterrano questa sera il quinto punto nella finale di sfidanti contro Artemis, vedrà appunto due visioni contrapposte sul futuro della Coppa. Tre degli sfidanti già eliminati sono scesi in acqua per allenare Oracle Team USA in vista della super sfida. In Land Rover BAR, Team Japan e Groupama, infatti, l’eventuale vittoria kiwi viene vista come una piaga (per i loro personali contratti ovviamente). Non importa se la maggioranza della comunità velica internazionale, a cui questi AC50 iniziano a piacere, vorrebbe anche una Coppa America più fair e credibile.

Che il defender Oracle si sia fatto ormai ampie beffe del Deed of Gift è cosa nota… il quasi monotipo cotruito nel cantiere di favore, il defender che partecipa ai Round Robin e si prende un punto, i continui cambi del Protocollo… ma leggere nel New Zealand Herald che un Team sfidante alla Coppa dice apertamente che il defender “ci ha dato tutto il resto”, pone diversi interrogativi.

Chi potrà affermare con certezza che i due punti conquistati nei Round Robin da Oracle contro i “giapponesi” siano stati combattuti o non siano stati un ampio speed test? E se quel punto conquistato dal defender vincendo i RR fosse decisivo? Beh, storie di Coppa, in piena tradizione dell’evento, ma qui, e questa è una novità, non si era mai letto di un team che dichiaratamente ammette di essere stato un Team B.

11/06/2017 – Bermuda (BDA) – 35th America’s Cup Bermuda 2017 – Louis Vuitton America’s Cup Challenger Playoffs final, Day 2

La regata si giocherà comunque in acqua e, da quanto visto sin’ora nel Great Sound, potrebbero essere decisive le coindizioni meteo. L’evoluzione dei mezzi sta rapidamente schizzndo verso l’alto, fino ai limiti fisici del possibile velico, ma alla fine deciderà sempre lui, il vento. Con Eolo inferiore ai 12 nodi, come sembra sarà per la Finale, Oracle avrà cercato di copiare i foil da vento leggero dei kiwi? I neozelandesi lasceranno da parte la loro tattica conservativa, che li ha visti sin’ora affidarsi esclusivamente alla velocità e alla stabilità del loro Aotearoa, per premere su James Spithill in partenza? Glenn Ashby il tattico, troverà delle intuizioni pari a quelle del brillante Iain Percy della semifinale/finale o sbaglierà ancora la layline come in race 6?

Domande ancora premature, visto che c’è ancora una regata da vincere per i kiwi. Alle 19:08 CET di questa sera, inizia lo spettacolo, in programma race 7 e, se necessarie, 8 e 9. Stasera avremo lo sfidante ufficiale alla 35th America’s Cup. Si parte da 4-2 per ETNZL contro Artemis. Tutti contro i kiwi alle Bermuda, tutto il resto del mondo con i kiwi.

 

Nel frattempo è iniziata oggi la Red Bull Youth America’s Cup, che proseguirà nei prossimi giorni prima dell’inizio dell’AC Match. Qui la diretta YouTube:

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4 Comments

  1. Hugo
    June 12, 2017 @ 14:06

    Confidare nella tattica di Glenn Ashby e sperare che questi eguagli Percy pare sinceramente fantascienza. La differenza di livello tra i due è abissale.

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    • Michele Tognozzi
      June 12, 2017 @ 14:13

      Esatto, infatti i Kiwi confidano soprattutto sul loro mezzo e sui loro foil da vento leggero

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    • Beppe Giannini
      June 12, 2017 @ 14:49

      Ma come wing trimmer “Gashby” è il top. Circa le partenze, una teoria è che Burling non si sforzi più di tanto perché le “batwing” da vento leggero plafonano a 40 nodi, quindi l’avversario arriverà comunque per primo alla boa 1 dopo il traverso iniziale. Poi, rispetto a foil meno specializzati, loro contano di riguadagnare di bolina e pareggiare in poppa

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      • Gian Colonna
        June 12, 2017 @ 18:21

        Ashby il top? ahahahaha

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