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Francesco Mongelli: così abbiamo vinto la Sydney-Hobart

Hobart, Australia- Il Volvo 70 Giacomo, armato dal re del vino neozelandese Jim Delegat, è il vincitore in overall della Rolex Sydney-Hobart 2016. La vittoria è ormai certa e sarà annunciata, con consegna della Tattersall’s Cup, nella mattinata di giovedì 29, dopo che le barche più piccole avranno superato il tempo limite per battere Giacomo. Un’impresa notevole, in cui Giacomo è riuscita ad arrivare seconda in tempo reale e a migliorare il precedente record, superando due dei quattro 100 piedi presenti e lasciando ben dietro gli altri Volvo 70 iscritti, tra cui l’ex Maserati.

Mongelli con l'armatore Jim Delegat all'arrivo a Hobart. Foto Francolini
Mongelli con l’armatore Jim Delegat all’arrivo a Hobart. Foto Francolini

Tra i protagonisti di questa vittoria c’è il navigatore italiano Francesco Mongelli, uno dei più capaci navigatori professionisti della vela internazionale. Mongelli, Franz per gli amici, è stato autore di un’ottima strategia tra meteo e ricerca continua del miglior vmg. A lui, raggiunto a Hobart, abbiamo chiesto di raccontarci la regata e la vittoria:

Mongelli in uno screeshot onboard durante la regata
Mongelli in uno screenshot onboard durante la regata

L’audio di Mongelli (precedente la conferma ufficiale della vittoria):

Fare Vela La Sydney-Hobart è un po’ il mito di tutti i velisti d’altura… che effetto fa vincerla davvero?

Francesco Mongelli Aspettiamo l’arrivo dei piccoli ma al momento sembra difficile riescano a rientrare in gioco… detto questo la sensazione è straordinaria non so nemmeno descrivere come mai lo sia, ma di fatto lo è. Dietro una prestazione di questo tipo il navigatore è il ruolo più appariscente, in realtà la vera sostanza è fatta dall’attitudine e capacità di tutto l’equipaggio ad andare sempre al massimo. In barca uno vale uno, lavorando insieme il risultato è però superiore alla mera somma algebrica.

Il VOR70, come tutte le barche estreme, richiede conoscenza ed esperienza per mostrare tutte le sue potenzialità, noi nell’equipaggio avevamo diversi veterani del giro del mondo che anche grazie alla loro conoscenza del mezzo hanno fatto sempre andare forte la barca. Di traverso e in poppa oltre i 15 nodi di vento la barca va fortissimo pur essendo molto ben strutturata, con 20 di vento ne fa 20 di velocità e quando ne abbiamo presi 30 in planata sulle onde ne fa anche più del vento. In poppa il pericolo principale sta nell’ingavonata dell’onda che si raggiunge, cosa che nel 2014 unita all’affaticamento dell’attrezzatura ci costò la rottura dell’albero.

Il Volvo 70 Giacomo
Il Volvo 70 Giacomo

Fare Vela Le condizioni sono state ideali pèer il record di Perpetual Loyal ma anche per un Volvo 70 come Giacomo, ce le puoi descrivere? Come siete riusciti a stare davanti agli altri 100 piedi?

FM Avevamo delle previsioni che mettevano in evidenza la criticità della transizione tra due sistemi meteorologici, abbiamo avuto la fortuna di aver trovato la via più rapida per passare da uno all’altro e questo anche e soprattutto grazie alla capacità ed esperienza di chi ha condotto la barca con estrema efficienza e dinamicità nei continui e imprevedibili salti di vento di quelle ore. Cambiare le vele su un VOR70 costa tanta fatica fisica, la dedizione del gruppo per superare l’ostacolo ė stata straordinaria.
Abbiamo usato tutti e tre i fiocchi, i tre frulloni e il gennaker che avevamo portato per la regata, oltre le due staysail, per non farci mancare nulla… aver battuto in tempo reale avversari sulla carta ben più veloci di noi è un vero elemento di orgoglio, anche gli altri due VOR70 ad esempio sono diversi da noi, sono stati modificati proprio per questa regata e per questo hanno anche un rating molto più alto.

Fare Vela Il suo ingaggio su Giacomo come nasce?

FM Diversi anni fa feci una regata dagli Stati Uniti al Messico, a bordo come ospite c’era Jim Delegat, ancora non era armatore di Giacomo. Abbiamo navigato bene insieme e quando ha preso questo mostro mi ha fatto l’onore di chiamarmi per fare insieme questa regata. Nel 2014 come sopra citato rompemmo l’albero a 100 miglia da Hobart, quest’anno dovevamo concluderla.

Fare Vela Dal punto di vista del navigatore come si prepara una regata difficile e complessa come la Sydney-Hobart?

FM La cosa più importante è capire quale modello meteorologico stia meglio interpretando il reale andamento del vento, per farlo occorre nei giorni prima dell’evento confrontare le previsioni con la realtà, sfruttando le varie fonti di informazione che si hanno a disposizione. Partire con un’idea generale dell’evoluzione meteorologica permette poi in regata di ridurre le opzioni a quelle più probabili, concentrado l’attenzione sul posizionamento della barca rispetto alle isobare piuttosto che alla geografia.

Combinando le basiche conoscienze di meteorolgia che ho con l’esperienza fatta negli anni, più che fare le previsioni ho imparato a scegliere le sorgenti affidabili che cambiano di volta in volta e di zona in zona. Altro aspetto fondamentale è la verifica manuale che le informazioni utilizzate siano valide e correttamente impostate nel software di routing, le polari della barca devono essere quelle corrette, lo stato del mare deve essere tenuto in considerazione e così la previsione della corrente, perlomeno se si regata dove ha un ruolo fondamentale come qui lungo la costa australiana. Il computer tira fuori una rotta ideale, ma bisogna anche entrare nel merito della stessa e capire sia perchè la rotta ideale è quella e non un altra sia capire quale siano i rischi nel discostarsi dalla rotta suggerita. Va sempre comunque tenuto a mente che il routing è basato su vento previsto e sulle prestazioni della barca, se questi non sono giusti il routing perde completamente la sua utilità.

Francesco Mongelli prima della partenza da Sydney ROLEX Sydney Hobart Yacht Race 2016
Francesco Mongelli prima della partenza da Sydney
ROLEX Sydney Hobart Yacht Race 2016

Fare Vela Nel suo curriculum questa vittoria conterà molto, dove la vedremo prossimamente nel 2017-2018?

FM Mi sto rendendo conto in queste ore di quanto questa regata sia seguita, il che mi rende sempre piu contento dell’impresa anche se rimango consapevole che le regate con i tempi compensati premiano certo le barche condotte bene, ma soprattutto quelle con il miglior accidentale sincronismo rispetto all’evoluzione meteorologica.
Nei prossimi anni continuerò a fare un mix tra offshore, supermaxi e gran prix nel circuito TP52. Tre modi decisamente diversi tra loro nell’interpretazione di quello che oggi è il ruolo che ricopro più spesso.

Fare Vela Grazie e complimenti davvero.

La consegna della Tattersall's Cup a Jim Delegat, rmatore di Giacomo
La consegna della Tattersall’s Cup a Jim Delegat, rmatore di Giacomo

 

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