Les Sables d’Olonne, Francia- Ultrimi giorni di fatica per Jen Luc van den Heede al Golden Globe. Come previsto l’Anticiclone delle Azzorre ha bloccato la rincorsa di Mark Slats e il Rustler 36 del 73enne navigatore francese ha ripreso un notevole vantaggio, 315 miglia nella mattinata di mercoledì 23 gennaio, e si trova adesso a navigare con rotta diretta verso l’arrivo di Les Sables d’Olonne, distante 719 miglia. L’ETA di van den Heede a Les Sables e’ stimata a questo punto per il 29 gennaio, con tre giorni di vantaggio su Slats, che nelle prossime ore e’ destinato a perdere ancora proprio per la posizione dell’Anticlone delle Azzorre.
van den Heede, intanto, naviga al lasco stretto in un potente flusso da NW che porta il Rustler 36 Matmut al massimo della sua velocita’ teorica, 6,8/7 nodi. Nelle ultime 24 ore, infatti, van den Heede ha percorso ben 156 miglia, che per una barca vintage rappresenta praticamente il meglio ottenibile. Matmut dovrebbe giovarsi di un buon traverso mure a sinistra, con qualche duro rinforzo in approccio a Finisterre, fino a Les Sables.
Al di la’ delle polemiche sul senso del Golden Globe e di supposte comunicazioni con terra, e’ proprio l’impresa marinaresca di van den Heede a dare un senso compiuto a questa riedizione del Golden Globe. Il francese ha seguito una rotta logica nel passaggio delle Azzorre e ha incrementato, come era naturale che fosse, il suo vantaggio rispetto a Slats. van den Heede, che puo’ adesso concedersi anche una navigazione in sicurezza, dovrebbe concludere il giro del mondo senza scalo in solitario in 212 giorni, circa sette mesi, un tempo notevole per una barca classica di 36 piedi. Da non dimenticare poi le riparazioni all’albero eseguite da van den Heede in oceano e senza aiuti esterni. Un gran marinaio, insomma, che merita solo applausi.
Dopo gli stessi giorni di navigazione, nel Golden Globe originale del 1968-69 Sir Robin Knox-Johnston si trovava ancora nel Sud Pacifico, a oltre mille miglia da Capo Horn, con il suo 32 piedi Suhaili. Altri tempi e altre tecniche.
Sulla questione dei collegamenti con radioamatori di van den Heede ci sentiamo di condividere l’opinione di Vittorio d’Albertas e Piero Pinucci espressa qui: