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Vendee Globe: Ruyant e Dalin incalzano Thomson in una sfida appassionante. Pedote all’Equatore

Fernando de Noronha- Si fa sempre più appassionante questo Vendee Globe. Il giro del mondo in solitario e senza scalo sta tenendo incollati agli schermi milioni di appassionati in Italia e in tutto il mondo. Dopo il passaggio dell’Equatore (Giancarlo Pedote lo sta facendo mentre scriviamo queste note intorno alle 19 CET) dei tre Imoca di testa, le distanze si sono accorciate. Dopo aver lasciato in nottata l’isola di Fernando de Noronha a dritta, Hugo Boss alle 18CET di oggi manteneva un vantaggio ridotto a 17,8 miglia (un’ora di mare alle attuali velocità) su LinkedOut di Thomas Ruyant e di 47,4 miglia su Apivia di Charlie Dalin.
Resiste Jean Le Cam, che non può però competere con il suo Imoca 60 tradizionale contro i foiler di ultima generazione, ed è ora quarto a 142 miglia.

Alex Thomson oggi su Hugo Boss

Nelle ultime 24 ore, Ruyant e Dalin sono stati mediamente più veloci di Thomson, rispettivamente con 476 e 484 miglia percorse contro le 431 di Hugo Boss. La posizione più occidentale di Thomson, però, sembrerebbe essere leggermente migliore nell’aggiramento del vasto Anticlone di Sant’Elena, consueto ostacolo nel Sud Atlantico, prima di poter dirigere a est sul filo dei Quaranta Ruggenti.

Il passaggio dalle calme equatoriali… quali? … in pratica non c’è stato. Una situazione quasi senza precedenti, con gli Imoca che non sono mai scesi sotto i 12-13 nodi di velocità nella Zona di Convergenza Intertropicale, da sempre luogo di calme, piovaschi e maledizioni. Questa volta, invece, si è passati dall’Aliseo di Nord Est boreale a quello di ESE australe quasi senza soluzione di continuità, come spiegato da Giancarlo Pedote questa mattina:

“Superare il Pot au Noir (la denominazione francese dei doldrums, Ndr) come abbiamo fatto noi è letteralmente un sogno!”, ha detto Pedote nel collegamento radio del mattino, “Sappiamo per esperienza che questa zona di convergenza intertropicale è generalmente estenuante con raffiche improvvise, improvvisi cali di vento… Un vero e proprio rompicapo meteorologico nel quale è facile restare intrappolati per ore e anche giorni! Noi, come il resto della flotta fino ad ora, siamo passati veloci: è quasi incredibile”.

Pedote alle 18 era ancora in 13esima posizione, con lo svantaggio risalito a 449 miglia da Hugo Boss e con 364 miglia nelle 24h dopo l’ottima giornata di ieri che lo avevo visto coprire più miglia di tutti.

Da segnalare l’ottimo Vendee del tedesco Boris Herrmann su Seaexplorer Yacht Club de Monaco, al momento in settima posizione a 249 miglia dal leader.

La partita tra i tre Imoca di ultima generazione si gioca adesso sul piano della velocità pura e della strategia. La drag race negli Alisei mostra che, in queste condizioni LinkedOut e Apivia sono riusciti a tenere una media di circa un nodo superiore a quella di Thomson che, d’altra parte, appare meglio posizionato. Non sono da escludere duelli a vista nei prossimi giorni, con le barche sempre più vicine in un corridoio che appare obbligato.

“Odio stare in una posizione dove puoi perdere molto, che è cosa che accade a volte quando insegui, così che preferisco di gran lunga essere in testa”, ha detto oggi lo skipper di Gosport, “Sto navigando qui per vincere e mi piace condurre sin dalle prime fasi”.

Da verificare, nei prossimi giorni, la fase di transizione e quanto Hugo Boss avrà spinto concretamente in questa fase equatoriale, dove ha potuto gestire un notevole vantaggio dopo la scelta vincente di sfruttare la depressione Theta per lanciarsi verso i doldrums e la loro inconsueta benevolenza.

Le posizioni alle 18CET di oggi, con le previsione dei venti alle 03 UTC di domani 20 novembre. Hugo Boss sta dirigendo verso un corridoio decisamente occidentale che sembra consentire un proficuo aggiramento dell’Anticiclone di Sant’Elena (visibile al centro del Sud Atlantico).
Chi arriverà per primo ai 25/30° Sud potrebbe spiccare il volo verso Buona Speranza.
Giancarlo Pedote ha passato l’Equatore intorno nella serata di oggi

Cosa accadrà nel Southern Ocean, quando i leader avranno lasciato a sinistra Tristan da Cunha e la desolazione di Gough, ovvero in quel mare oscuro e tormentato che non conosce ostacoli di sorta fino a Capo Horn?
Sarà davvero appassionante seguire le prestazioni degli Imoca, la capacità di muoversi sulla sottile linea di confine tra rischi e sicurezza, l’affidabilità dei mezzi unita alla resistenza umana degli skipper.
Apivia di Dalin è un progetto Verdier costruito da CDK. LinkedOut di Ruyant è un altro Verdier costruito da Persico Marine a Nembro. Hugo Boss è un progetto congiunto di VPLP con Alex Thomson Racing ed è nato a Carrington Boats. Tutte e tre gli Imoca foil sono stati varati nell’estate 2019 (LinkedOut per ultimo).

Tre oceani meridionali, l’Atlantico, poi l’Indiano sfiorando le Kerguelen e il Pacifico australe. Gli Imoca 60 foil sono in grado di agganciare una depressione e cavalcarla per tutto un oceano. Chi ci riuscirà per primo? E gli inseguitori, a loro volta, saliranno sullo stesso sistema meteo o resteranno inesorabilmente indietro?
Chi prima arriva meglio alloggia, recitano i saggi. Alex Thomson lo sa e sta cercando di ridiscendere rapidamente il Brasile fino ad agganciare un sistema che sembra in formazione sui 25/30° Sud. Per riuscirci i tre leader devono comunque spingere al massimo, senza pause, come testimoniano i loro log, ben sopra le 400 miglia giornaliere.

Lo conferma anche Giancarlo Pedote.
“Fa molto caldo, tra i 28 ei 30 gradi in barca durante il giorno, ci sono pesci volanti e molte alghe Sargassum, e stiamo navigando con punte di 20 nodi di velocità: senza dubbio siamo dentro gli Alisei.
Questa è una fase molto importante: è necessario agganciare il giusto “vagone” per non farsi distaccare dal pacchetto di testa all’approccio dell’anticiclone di Sant’Elena. È lì, infatti, che si rischia si creino dei distacchi non più colmabili”, spiega infatti lo skipper di Prysmian Group.

Pedote in autoscatto nel caldo equatoriale
Prysmian Group questa mattina nel cielo grigio dei doldrums. Foto Pedote

Superata la Biscaglia dopo la sua ripartenza, Jeremie Beyou su Charal spinge ora forte verso le Azzorre e potrebbe agganciare gli ultimi Imoca già dopo l’Equatore.
Nicolas Troussel è intanto arrivato a Mindelo (Capo Verde) dopo il ritiro causa disalberamento.

Corum a Mindelo

Per un punto sul Vendee Globe linkiamo lo speciale che Marco Nannini e Margherita Pelaschier, con ospiti Mauro Pelaschier e Cino Ricci, dedicheranno all’evento domenica mattina 22 novembre alle ore 11. Fare Vela sarà presente alla diretta.

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