Malcesine- La rivoluzione velica annunciata è già in atto. La terza via, quella del foiling, ha dato spettacolo oggi alla Fraglia Vela Malcesine dove si sta disputando la Foiling Week, che ospita anche la seconda tappa del GC32 Racing Tour. Una nuova rotta che incuriosisce molti, fa andare più veloci ma forse pare destinata ad allargare sempre più la frattura tra una vela tradizionale e questa innovativa. D’altra parte il progresso non si ferma mai, figuriamoci nella vela.
Il nostro video onboard du Norauto:
Dopo la mattinata dedicata ai forum, sorprendeva non poco vedere incrociare su e giù per tutto il pomeriggio, con l’Ora gardesana salita dagli iniziali 6 nodi a 15-16, Moth (40 in regata, Stefano Rizzi quarto dopo le prove di oggi), GC32, Flying Phantom, prototipi di ogni tipo dal Laser Foil al Q23 monoscafo, dai foil surf ai Waszp, dai futuribili Voilavion e Orca 15, l’avveniristico sviluppo dei Moth ideato da Giovanni Galeotti e costruito da Decision in Svizzera. Era come essersi addormentati con un’idea di vela e al risveglio trovare un mondo nuovo. E anche Fare Vela ha avuto oggi il suo battesimo nel foiling.
E che foiling… quello sul GC32 Norauto di Franck Cammas, vincitore di Volvo Ocean Race e tutto quanto c’era da vincere in oceano, vincitore di Little America’s Cup e ora skipper di Goupama Team France nella rincorsa alla 35th America’s Cup, di cui Norauto è appunto l’impersonificazione nel GC32 Racing Tour.
Essere a bordo di una barca del genere, con equipaggio superpro, tra cui anche Adam Minoprio, dà la conferma che i bravi sono bravi dovunque. Il GC32 appare pewr quello che è, un mostro di velocità e di potenza in equilibrio sui daggerboard. Abbiamo toccato i 27 nodi con 10 nodi di vento reale con il gennaker ultrapiatto. La sciaqquettio tipico della vela sparisce quando la barca si solleva sui foil. Resta solo il sibilo continuo delle derive in risonanza che fendono l’acqua e il rumore del vento che si moltiplica in un’apoteosi del concetto di apparente.
La sensazione è nuova, ma poi ti giri e vedi che si cinghia brutalmente come su un Finn o un Soling, di puri addominali, tutto si fa con i muscoli e l’intensità è totale. Come il controllo, tutto si svolge a velocità tripla, poi, intendiamoci, con vento più forte si cambia il punto di scotta come su tutte le barche… “E’ sempre Vela, al cento per cento”, come ci ha detto Franck Cammas, “solo più veloce e alla ricerca di una stabilità…”.