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Volvo Ocean Race: la ricostruzione (parziale) della tragedia di John Fisher

Alicante– La Volvo Ocean Race fornisce ulteriori dettagli sulla tragedia di John Fisher, disperso in mare nel corso della Leg 7 del giro del mondo, a 1400 miglia da Capo Horn. Dal momento della comunicazione dell’incidente i dati della telemetria e del tracking di Scallywag sono stati tolti dal live. La barca guidata da David Witt sta dirigendo verso la costa cilena in condizioni di mare in tempesta. Scallywag ha ovviamente sospeso la regata.

Leg 7 from Auckland to Itajai, day 6 on board Sun Hung Kai/Scallywag. John Fisher about to head out onto deck. 24 March, 2018.

Le condizioni di navigazione nel Southern Ocean, la stanchezza accumolata nei turni massacranti e l’acqua che spazza continuamente la coperta possono essere state tra le cause della caduta di Fisher, che purtroppo diventa il sesto velista a perdere la vita nella storia della Volvo Ocean Race, quasi 12 anni dopo la scomparsa dell’olandese Hans Horrevoets nell’edizione 2005-2006. A questi si aggiunge il pescatore cinese senza nome, deceduto nella collisione con Vestas nelle acque di Hong Kong il 20 gennaio scorso.

Da ricordare come le acque del Southern Ocean furono teatro anche del quasi naufragio dell’italiana Brooksfield nel 1993 e del recupero dell’italiano Paolo Martinoni, caduto in mare e recuperato ai 52° Sud nella Whitbread 1981-82.

Il Race Director Phil Lawrence ha detto: “Come potrete immaginare, l’equipaggio di Scallywag è in profondo stato di shock, e psicologicamente molto giù, il nostro obiettivo al momento è di far arrivare la barca in sicurezza sulla costa cilena. La barca è immediatamente tornata indietro, navigando lentamente di bolina e ha iniziato le operazioni di ricerca di John Fisher. Il race control monitora le barche costantemente, ha visto che Scallywag si era fermato e tornava indietro. I dati della telemetria indicavano che l’albero era su e le vele erano issate. Quindi ci siamo resi conto che era probabilmente una situazione di uomo a mare. In situazioni simili non contattiamo immediatamente la barca perché sappiamo che l’equipaggio è impegnato nella ricerca.”

Leg 01, Alicante to Lisbon, day 06, morning on board Sun Hung Kai/Scallywag. morning, fast sailing in light winds. Photo by Jeremie Lecaudey. 27 October, 2017

Sulle possibili cause dell’incidente Phil Lawrence ha dichiarato: “Al momento non abbiamo informazioni al riguardo, non finché non avremo la possibilità di parlare con l’equipaggio. Tutti i velisti della Volvo Ocean Race sono dotati di diverse attrezzature di sicurezza, una muta di sopravvivenza, salvagente, cintura, un dispositivo personale di localizzazione e una luce stroboscopia e riteniamo, anche se non abbiamo conferma, che John indossasse tutti questi dispositivi.”

Per quel che riguarda i prossimi passi Lawrence ha detto che: “Le condizioni meteo sono cattive e stiamo elaborando una rotta che li possa far continuare in sicurezza e far arrivare la barca in Cile. Anche le altre barche hanno condizioni molto dure, con vento a livello di tempesta e si stanno approssimando a Capo Horn. Hanno anche loro molto da fare. Ieri abbiamo mandato loro un breve messaggio su quanto accaduto e questa mattina purtroppo una nota in cui li informavamo che sfortunatamente John non era stato ritrovato.”

Lo skipper olandese di Team Brunel Bouwe Bekking, in testa alla tappa a 800 miglia da Capo Horn, ha detto: “Siamo profondamente scioccati dalla perdita di John Fisher, che tutti noi chiamavamo ‘Fish’. I nostri pensieri vanno alla sua famiglia e naturalmente ai compagni di Scallywag. Non è passato un solo instante da quando abbiamo ricevuto la terribile notizia in cui non ci siamo fermati a pensare a lui…”.

 

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