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Tutta la vela fa spettacolo… La prima puntata del World Sailing Show: a voi piace?

Southampton, UK- C’era attesa per vedere il nuovo programma prodotto da Sunset + Vine App per conto di World Sailing con lo scopo di aumentare la diffusione della vela tra il pubblico generalista delle televisioni.

La prima puntata del programma, 23 minuti a cadenza mensile, è stata distribuita e ora pubblicata anche sul canale YouTube di World Sailing. Eccola qui:

Che ve ne pare? Il montaggio è ritmato, l’approfondimento generico, un prodotto chiaramente a uso televisivo che si rivolge proprio al pubblico da conquistare, ovvero quello che a vela non ci va e dovrebbe iniziare ad andarci, o perlomeno a interessarsene.

Al mondo dei velisti le immagini non dicono molto, a dir la verità, così come i commenti, assai stringati e non approfonditi, sono palesemente rivolti a un pubblico generico che in barca non ci va. L’operazione può essere interessante e punta dichiaratamente a velocità e budget, con i due servizi principali della puntata dedicati a big spender come Spindrift al Trofeo Jules Verne e al Sailing World Championship in Malaysia.

La costruzione della puntata, a cura dell’ex Yachting World Matthew Sheahan, vede nell’ordine: Spindrift al Jules Verne, la Rolex Sydney to Hobart, i record oceanici di Brunel all’ARC, record di velocità windsurf in Namibia, Extreme Sailing Series con i GC32, premio a Ian Walker, Sailing Youth World Championship in Malaysia (ovviamentes enza una parola sul caso Israele…) con dettaglio di scuffie e immagini spettacolari, Zoom su una ragazzina malese e la sua famiglia di velisti, World Cup a Malbourne, Paralympic Worlds e estratti dell’intervista di Gary Jobson al nuovo CEO di World Sailing. Il tutto con pochi secondi ad argomento, a parte i due zoom citati.

Forse si poteva fare di più, ma, come ormai è evidente, il pubblico dei velisti interessa sempre meno all’America’s Cup, alla Volvo Ocean Race, alle EXSS e, chissà, forse adesso anche alla federvela mondiale World Sailing, che ha come priorità quella di espandere il numero degli interessati alla vela, piacere ai giovani, attirare sponsor e rispondere agli imperativi del CIO su una vela più diretta, semplice e spettacolare per mantenere il vitale status olimpico. Il rischio di perdere una base esistente per attirare nuovi adepti c’è, ma ci auguriamo che ne valga davvero la pena.

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1 Comment

  1. Malaparte
    February 8, 2016 @ 08:02

    Tempo addietro feci un commento su WS ed i suoi interessi: Spettacolo – TV – Status olimpico – Sponsor – Sopravvivenza (non della vela, ma di WS).
    Mi pare che tutto quello che stiamo vedendo va in quella direzione. E’ una conferma

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