Featured

America’s Cup: quei geniacci dei kiwi, la mossa dei grinder-ciclisti potrebbe cambiare i pronostici?

Auckland, Nuova Zelanda- Che i kiwi abbiano tirato fuori dal cilindro l’ennesimo colpo di genio? L’idea di utilizzare la potenza delle gambe, invece di quella delle braccia, per produrre l’energia che serve per alimentare i circuiti idraulici che consentono l’utilizzo ottimale di foil e dell’ala, potrebbe rilevarsi un “game changer”. E’ noto che la prossima America’s Cup sarà vinta da chi resterà più a lungo, e in modo stabile, in volo sui foil. Virate e strambate sui foil saranno fondamentali, con velocità che oscilerranno dai 27/30 nodi in bolina ai 45/48 in poppa. Impensabile scendere con gli scafi in acqua, visto che la velocità scenderebbe immediatamente di almeno una dozzina di nodi.

I grinder-ciclisti sull'AC50 di ETNZL
I grinder-ciclisti sull’AC50 di ETNZL

I “grinder-ciclisti” a bordo di ETNZL saranno quattro sui sei membri dell’equipaggio. Oltre a loro solo il timoniere e il wing-trimmer/tattico. La cosa non deve sconvolgere i puristi, visto che l’uso dei pedali non è una novità assoluta in Coppa America (ci provarono già sui 12 Metri) e che, in fondo, che i grinder debbano usare le braccia è solo una convenzione. La maggior potenza delle gambe, secondo il progettista Mike Drummond, dovrebbe portare a un 10-15 per cento di energia in più, da utilizzare quindi più a lungo per gestire foil più potenti.

“Certo è un rischio”; ha aggiunto l’ex Coppa America Peter Lester, “ma d’altra parte nessuno ha mai vinto la Coppa senza prendersi dei rischi. Adesso sarà fondamentale il prossimo mese per migliorare al massimo l’aerodinamica dell’AC50. La posizione dei grinder ciclisti, in teoria, è migliore di quella dei grinder convenzionali, che lavorano perpendicolarmente agli scafi”.

L’innovazione ha creato, secondo quanto dichiarato dagli stessi kiwi, alcuni problemi di applicazione ma pare che tutto sia stato risolto in modo brilante. La presenza a bordo di atleti che non provengono direttamente dalla vela, non è poi certo una novità, visto che in passato si è fatto largo uso di atleti potenti provenienti dal rugby, dall’atletica o dalla pallanuoto. Non soprende , quindi, che ETNZL abbia ingaggiato la medaglia olimpica kiwi Simon van Velthooven, che ha contribuito all’ideazione delle postazioni ciclistiche e che “guiderà” la volata agli altri tre grinder kiwi.

James Spithill, skipper del defender Oracle Team USA, si è affrettato a dire che i pedali in realtà non apporteranno vantaggi significativi ai kiwi, anche se la fretta della dichiarazione sembrerebbe far pensare che una qualche preoccupazione in casa Oracle ci sia e che la mossa kiwi sia stata una sorpresa.

Certo è che l’idea dei noeozelandesi mette ancora più sale sulla coda dei team che già hanno varato i loro AC50 con grinding convenzionale… Dal punto di vista tecnico, poi, ETNZL può contare poi su quello che è il miglior timoniere al mondo alle alte velocità, quel Peter Burling imbattibile sul 49er olimpico. Insomma, mai dare i kiwi per sconfitti…

Il tutto fa bene alla Coppa, che vedrà cambiare il suo futuro a seconda che a vincere alle Bermuda sarà uno tra i cinque “soci” (Oracle, Land Rover BAR, Softbank Team Japan, Artemis e Groupama Team France) o proprio ETNZL.

Articoli Correlati

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *