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ARC 2019: il diario di Catty Sark (1) dall’Atlantico

Las Palmas de Gran Canaria– Riceviamo e pubblichoamo il primo diario di bordo da parte dell’Azuree 40 Catty Sark, in regata all’ARC. Davvero movimentate le prime 24 ore di navigazione.

L’equipaggio di Catty Sark

Lo skipper Francesco Buonfantino scrive:

“alle 12,30, con puntualità e precisione inglese partiamo in un tripudio di bandiere. Una banda musicale accompagna le barche fuori dal marina. Grande emozione a bordo e, pensiamo, tra tutti gli equipaggi. Noi siamo in cinque e, a meno di Raffaele, abbiamo già fatto questa esperienza ma le sensazioni si rinnovano limpide come la prima volta. Dovrebbe essere un rally ma già in partenza si percepisce che anche nella categoria crociera c’è molto spirito competitivo. Quasi tutti alzano, e noi non siamo da meno, grandi gennaker o spinnaker e sono alla scotta di continuo. In partenza troviamo il solito Nord di circa 15 nodi che ben presto rinforza sino a 20/25 kn. Noi partiamo con A2 e tutta randa per poi ridurre con l’aumentare del vento, quando leggiamo che il vento si è stabilizzato sui 25 kn passiamo all’A3 (gennaker pesante frazionato di circa 110 mq). La barca regala grandi emozioni. Siamo stabilmente sopra i 14 kn di velocità toccando spesso i 17!!!. L’umore è ottimo anche se il capitano ha qualche preoccupazione per eventuali rotture che pregiudicherebbero tutta la regata. Decidiamo così al tramonto di ammainare l’A3 per issare il Code 0 sul frollino.

Ceniamo con straccetti di carne in padella e cominciamo i turni della notte, due fuori e tre dentro con chiamata generale in caso di manovre. E’ infatti opportuno strambare ogni tanto per portare la prua ad Ovest anche se le previsioni consigliano di scendere molto prima di fare prua per la meta. Così procede la notte, qualche piccolo errore di manovra ma sembra tutto reggere. il vento resta sui 22 kn anche se nel turno di Enrico si sono toccati anche i trenta nodi di intensità. Qualche volta ci giriamo ma alla maniera di catty, dolcemente e inclinandosi di pochi gradi. Molliamo tutto e si riparte.

25 novembre. ore 0.3 Daniele al timone chiama tutti in coperta. Ha ceduto la drizza del Code 0, la vela è in acqua. Con calma ci organizziamo per il recupero che si complica perché una parte è andata ad incastrarsi fra le due pale dei timoni. riusciamo comunque a tirarla a bordo lasciando in acqua una piccola parte che decidiamo di recuperare con la luce. Scopriamo però che anche il golfare a cui è fissato il tiro in basso del bompresso è saltato: si sono spezzati i perni che lo fissavano ad un piastra resinata nel ritto di prua. E’ impossibile rimontarlo in queste condizioni. Tutti i gennaker si murano sul bompresso che senza la sua ritenuta in basso non è utilizzabile! in una regata come questa, dove si usano essenzialmente vele da andature portanti, siamo spacciati. I tempi per attraversare l’atlantico si allungherebbero enormemente.

Decidiamo di aspettare la luce del giorno per decidere il da farsi. Dopo un paio d’ore Enrico ha un colpo di genio: utilizzando le nozioni che derivano dalla sua passione per il rigging realizza un loop in Daynema che passa sotto il ritto di prua e, per evitare che si sfili in avanti applica due ritenute che, correndo sulla fiancata della barca, raggiungono le bitte di mezza nave.FUNZIONA!!! Alle 7.30 possiamo riarmare l’A1 e issare tutta la randa. il vento infatti è sceso a 13 kn. Il sistema di Enrico funziona bene. Inseriamo due spugnette da cucina lungo le ritenute per evitare le vibrazioni delle ritenute e riprendiamo a correre.

ore 9.30 Rileggendo quanto appena scritto sorrido, penso a chi leggerà queste note. il linguaggio è tecnico e potrebbe risultare ostico come quello di una setta che elabora il proprio codice riservato a pochi adepti ma, soprattutto, proprio come quanto si guarda ad una setta, molti si chiederanno: ma chi gli e lo fa fare? tentare di spiegare è impossibile ed io perlomeno in non ci tento proprio. Vi dico solo che quando abbiamo risolto il problema (nel buio di un oceano senza luna) tutti avevamo un sorriso che irradiava di luce la coperta della barca.

ore 14.00 il vento è calato a 10 kn ed è girato a nord. procediamo bene con prua a 220 per guadagnare ancora un pò di sud dove pare potremo evitare le calme previste. pranzo con hamburger ed insalata con i turni che seguono con regolarità. in 24 ore abbiamo comunque fatto oltre 186 miglia, non male!!!”

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