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E anche Giancarlo Pedote impara a volare sui Moth

Douarnenez, Francia- Ma perché un velista dovrebbe passare dalla grande vela oceanica da protagonista tra Transat 650, Routhe du Rhum e Jacques Vabre ai foiling Moth? Beh, basta chiederlo a Giancarlo Pedote, che, da velista cartesiano qual è, si è subito reso conto che multiscafi e foiling sono il futuro della vela e lo saranno probabilmente anche nel settore di partenza, quello appunto della vela oceanica in solitario. Ecco perché, dopo l’esperinza vincente sui Multi 50 del 2015, questa stagione il velista fiorentino trapiantato a Lorient ha deciso di dedicarsi al foiling iniziando proprio dalla base ideale, quella della classe International Moth. Il budget dello sponsor Prysmian è stato quindi in parte dedicato a questa nuova disciplina, una vera scuola “di volo” per un velista che sa che con il foiling avrà comunque a che fare nella vela professionale.

GIancarlo Pedote al GP Guyader sul suo Moth
GIancarlo Pedote al GP Guyader sul suo Moth

“Sono un debuttante, tanto che il mio primo obiettivo è riuscire a compiere un percorso a bastone senza perdere il volo”, ha detto Pedote nel suo primo week end di voli a Douarnenez, “Fino a che questo target non sarà raggiunto, sarà molto difficile per me fare qualcosa di buono in quelle che sono le vere regate della Classe Moth”. Pedote appare entusiasta per la decisione presa: “Sono molto contento dei questo anno che potrò fare in Moth: la barca è interessante e mi permette di capire tante cose che mi appassionano moltissimo e che grazie a Prysmian Group potrò sfruttare nel mio futuro di navigatore oceanico in solitario”.

L’esordio di Pedote è avvenuto domenica 1 maggio al Grand Prix Guyader per i Moth a foil. Giancarlo Pedote arriva primo del gruppo, ma sottolinea con fermezza che non si può parlare di vittoria.
Il Grand Prix Guyader è una seguitissima regata francese che si disputa nella baia di Douarnenez e coinvolge una grande varietà di imbarcazioni, dagli ULTIME ai windsurf. Ammessi a regatare anche i Moth a foil, i piccoli monoscafi che volano, la nuova classe in cui regata da quest’anno Giancarlo Pedote insieme a Prysmian Group.
Le condizioni meteo nei due giorni di regata in cui la manifestazione è stata aperta ai Moth, sabato 30 aprile e domenica 1 maggio, non hanno permesso di effettuare percorsi costieri, ma soltanto i “run”, rettilinei a partenza libera in cui viene calcolato come risultato la velocità media.

Si tratta del Défi NAUTIC, la caratteristica e unica prova del Grand Prix Guyader che ha visto regatare tra sabato e domenica uno contro l’altro Ultime, IMOCA, Multi50, Class 40, Kite à Foils, Moth a Foil, Windsurf, chiamati a percorrere un tratto di 3 miglia tra il porto di Rosmeur e una boa situata a largo della baia di Douarnenez.
La classifica generale e senza compensazioni ha visto Giancarlo Pedote 17° classificato in assoluto e 1° dei quattro Moth a foil partecipanti.
“Che non si parli di vittoria”, afferma risoluto Pedote, “Seppur tra i pochi Moth iscritti sono riuscito a essere il più veloce, non c’è assolutamente da parlare di vittoria in questa regata: eravamo quattro debuttanti ai primi passi in questa Classe molto complessa, il cui vero livello non era assolutamente rappresentato in questo Grand Prix”.

La mattina seguente le premiazioni di domenica sera a Douarnenez, lo skipper di Prysmian 4171 è già ad allenarsi nella Baia di Quiberon, consapevole della lunga strada che lo attende: “È necessario lavorare sodo, è una classe in cui parto da zero, mentre il livello è altissimo. È assolutamente importante in questa prima fase cercare di lavorare il più possibile, ogni giorno, in mare e a terra cercando di capire gli errori compiuti in navigazione per poter riuscire a imparare il più velocemente possibile”.

“Il Gran Prix Guyader non è stato per me solo il primo passo di un cammino lungo e affascinante”, conclude Pedote, “è stato di per sé un’esperienza fantastica, che mi ha permesso di rincontrare tanti amici conosciuti grazie a questo sport. Rincontrarsi tutti insieme sui pontili e navigare in mare su supporti diversi è stata un’esperienza bellissima che solo una regata come questa poteva permettermi di fare. La cosa simpatica, poi, è che ci siamo trovati a navigare sui Moth in tre amici, tutti ex ministi, tutti che avevamo partecipato alla Mini Transat del 2009”.

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