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Il colpo di coda del board di World Sailing, apertura col botto alla Conferenza di Sarasota

Sarasota, USA- Inizia con un colpo di coda del board di World Sailing l’Annual Conference piu’ calda della storia della vela. A Sarasota nei prossimi giorni, senza esagerazioni, si decidera’ gran parte del futuro delle discipline veliche, del loro sviluppo e della loro pratica reale.

Il coup de teatre del direttivo, il non velista CEO Andy Hunt, il presidente Kim Andersen in testa, riguarda ovviamente le scelte delle classi olimpiche per Tokyo 2024. Con una “late submission”, la numero 037/18, con la 057/18 accessoria, il board propone di inserire un “evento offshore misto su barca a chiglia” al posto del precedentemente approvato (al Mid Year Meeting 2018) “Mixed One Person Dinghy”. In pratica riporta sul tavolo una questione gia’ bocciata dal Council lo scorso maggio, e lo fa proponendo un evento di difficile interpretazione: quali barche si userebbero, come avverrebbero le selezioni dei partecipanti, come si aggirerebbe la questione dei monopoli che, detto per inciso, e’ ormai arrivata ai tavoli competenti dell’Anti trust in Commissione Europea con azioni in corso.

Il Board giustifica la sua proposta con la non praticabilita’ concreta di un “evento misto su dinghy”, ovvero una flotta maschile su Finn a cui si sommano i risultati di una flotta femminile su altra barca. Un’insensatezza notata da tutti gli ossrevatori gia’ lo scorso maggio, ma che era stata votata proprio a sfavore del “Keelboat Mixed Offshore Event”.

Sembrera’ surreale ma il board di WS mostra sempre piu di non conoscere le reali dinamiche dello sport che e’ chiamato a dirigere, inseguendo invece una rincorsa al rinnovamento senza controllo, basato su mode o inseguendo potenziali sponsor o supposti dettami del CIO. Anche il caso del kiteboard, dove e’ stato approvato un evento misto quando al mondo ci sono pochissime donne (fortunatamente una di esse e’ la brava e giovane kiter italiana Sofia Tomasoni) che praticano la potenziale disciplina olimpica, rientra in questa fattispecie. Una barca offshore di piccole dimensioni. Chi controllerebbe la regolarita’ della regata, chi la sicurezza (fattore sempre rigido alle Olimpiadi), quale barca si sceglierebbe? Tutto appare confuso e questo ipotizzato rinnovamento della vela non tiene conto della verita’ piuì nota: la vela e’ uno splendido sport di partecipazione, che ha bisogno di una reale base di praticanti e non di spettatori piu’ o meno attenti e competenti.

A ben vedere pare di scorgere un nuovo tentativo di togliere il singolo olimpico per pesi elevati (il Finn) sostituendolo con un evento offshore misto.

Il board di World Sailing, contestato da piu’ parti soprattutto per la sua gestione finanziaria, quindi contrattacca con questa mossa.

L’Assemblea di WS, composta dalle federazioni nazionali, e il Council sottoporranno la Submission a votazione e la partita appare aperta. In particolare il Council dovra’ accettare di sbloccare, con una maggioranza del 75 per cento, uno “slot” gia’ definito. Seguiremo la vicenda nei prossimi giorni.

Qui il PDF con la proposta del Board:

037182024OlympicSailingCompetitionMixedTwoPersonKeelboatOffshore-[24513]

Qui di seguito la circolare fatta girare ieri, all’avvio della Conferenza di World Sailing, dal gruppo che si propone di “riconsegnare il governo della vela ai velisti”:

“As we arrive for the World Sailing Conference and Annual General Meeting in Sarasota we are mindful of four issues that require attention and resolution.

Financial: expenses exceed income. A designed lack of transparency has made forensic account analysis difficult to determine the factual truth. The marketing arm has moved to an upscale London with modest results that are not commensurate with promises made or salaries paid.

Governance by professional executive rather than shareholder. This is dropping the game ball of what has been a service organization. Recent published interviews with Bob Fisher, Richard Gladwell and Craig Lewick have reasoning that is difficult to comprehend or justify being more often about abstract possibilities and not about substance.
We must “Return Governance of World Sailing to the Sailors” or become just another top down sports marketing firm but without the global audience interest to support it. Submission 004-18 before the AGM specifically does this by changing Article 41 to give final executive authority back to the Council of sailors.

Conflicts of self-serving interest are such that there is a disconnect between the World Sailing top down administration and sailors in boat parks world wide. When delegates do not recuse themselves after declaring a conflict many sailors are left wondering and confused about what is really happening in their sport’s governing body.

Olympic Classes for 2024 are in danger of driving less wealthy MNAs out of the sport.
Sailing has had past success in the introduction of new classes for the Olympic Regatta – the Finn and 470 being examples. Both are now classics, have become strong sailor run global organizations and have created great heroes (Elvstrom DEN, Bertrand AUS, Coutts NZL and Ainsley GBR) that bring new blood into our sport.

Two newly offered kinds of equipment are immature in their development as competition vehicles:

The NACRA is an exciting concept but has too many technical, financial and administrative mistakes.

The parachute foiler competes at velocity, energies and configurations where the basic RRS do not successfully apply. This new vehicle, while also exciting, has had a promotion shown to be based on lies about IOC interest and needs its own separate federation.

Best regards,

A global group of concerned Sailors

RETURN GOVERNANCE OF WORLD SAILING TO THE SAILORS”

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