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Il Mondiale Nacra di Vittorio Bissaro e Maelle Frascari, quando il lavoro (di gruppo) paga

Auckland, Nuova Zelanda– Vittorio Bissaro e Maelle Frascari campioni del mondo Nacra 17, a sette mesi dall’Olimpiade di Tokyo. Ruggero Tita e Caterina Banti vincitutto, europei e mondiali compresi, nel 2018. La vela azzurra, quindi, conquista i due ultimi mondiali consecutivi del foiling cat olimpico, a cui si aggiungono molti altri titoli, compreso quello iridato Under 23 di Ugolini-Giubilei.

Vittorio Bissaro e Maelle Frascari (Fiamme Azzurre/Aniene) campioni del mondo Nacra 17

Il lavoro (insieme) paga. Sempre. Sembrera’ lapalissiano specificarlo, ma il caso del Nacra 17 italiano merita di essere preso a esempio per programmazione ed efficacia. Innanzi tutto il materiale umano. Vittorio Bissaro, veronese con il Garda di sponda veneta sotto gli scafi (lui e’ un multiscafista puro), e’ ingegnere. Preciso, metodico e attento. Sempre voglioso di imparare. Il quinto posto a Rio 2016 con Silvia Sicouri, con una Medal iniziata sul podio, e’ stato metabolizzato trasformandolo in energia supplementare. Bissaro e’ stato spesso sul trimarano di Giovanni Soldini e anche li’ ha messo mattoncini utili alla sua maturazione complessiva.

Ruggero Tita (Fiamme Gialle) e’ trentino e ha una trafila velica progressiva (ha vinto il Tricolore in Optimist e 29er) che dall’Optimist lo ha portato sul 49er olimpico, con cui e’ stato azzurro a Rio 2016, e poi a una sensazionale campagna Nacra 17 che lo ha visto dominare gli ultimi tre anni. Le prodiere, Maelle Frascari e Caterina Marianna Banti. Entrambe romane, fisico e mentalita’ giusta. Maelle proviene dal windsurf e dal Laser Radial, la Banti, poliglotta, e’ tornata alla vela a vent’anni dopo una pausa dedicata (con gran profitto) agli studi.

Bissaro-Frascari (Fiamme Azzurre/Aniene) sullo sfondo di Auckland appena dopo la vittoria iridata. Foto Capizzano

Poi il coach, Gabriele “Ganga” Bruni, palermitano e azzurro di 49er a Sydney 2000 a prua del fratello Francesco. Bruni e’ un esempio di tecnica e approccio mentale esemplare. Sempre sul pezzo e attento a ogni piccola dinamica dei suoi atleti, sta dando davvero molto al foiling cat olimpico italiano. Poi Luca de Pedrini, che ad Auckland ha svolto un lavoro capillare.

Tita-Banti all’Europeo 2017 (vinto)

La squadra. Oltre ai due equipaggi iridati, vi sono Lorenzo Bressani e Cecilia Zorzi, sempre vicini. Bressani ha avuto il coraggio di mettersi in gioco a un punto della sua carriera in cui molti temono di confrontarsi. A Rufo basterebbero gli ingaggi giornalieri da timoniere o tattico nella vela professionale per mantenersi piu’ che bene. La vera sfida sportiva e’ nelle classi olimpiche e Bressani non ha resistito a mettersi in gioco. Bravo. E poi i giovani Gianluigi Ugolini e Maria Giubilei, anche loro romani, anche loro sempre nella top 20 mondiale di specialita’ e campioni del mondo Under 23. Fa un totale, insomma, di quattro equipaggi ad altissimo livello. Il gruppo si stimola a vicenda, uno aiuta l’altro. Nei lunghi allenamenti invernali (Trapani e Cagliari le sedi predilette), il livello comune si alza, tecnicamente e mentalmente.

Mai la vela italiana aveva vinto due mondiali di classi olimpiche in due anni consecutivi e con due equipaggi diversi. Il lavoro di gruppo, da noi, e’ stato spesso visto come una chimera. Dispetti, segreti, paura del confronto. In passato non sono mancati esempi, anche di campioni, che erano gelosissimi delle loro regolazioni e dei propri metodi d’allenamento. Anche nell’attuale campagna olimpica radio banchina parla di qualche dispetto di troppo tra gli equipaggi di punta impegnati nella selezione olimpica, per esempio del 470 femminile.

Ruggero Tita e Caterina Banti con il coach Gabriele Bruni a Enoshima

Nei Nacra 17, invece, la crescita del gruppo ha fatto migliorare tutti i singoli componenti, con le eccellenze di Tita-Banti e Bissaro-Frascari. Tanto piu’ in una classe dove la velocita’ e l’efficienza dei profili la fanno da padrone. Questione di mentalita’. Poi, tra un paio di mesi, ognun per se’ nella selezione olimpica, come e’ giusto che sia.

A Tokyo 2020 potra’ andare solo un equipaggio. Ed e’ un peccato, visto che entrambi sarebbero a portata di Podio. Ma l’Olimpiade e’ così, riservata solo al migliore di ogni Nazione. Vi andra’ chi sara’ piu’ preparato nel momento che conta, il prossimo Mondiale a Geelong in febbraio e la World Cup di Genova in aprile. E chi dimostrera’ di poter dare il meglio a Enoshima, il campo di regata olimpico, la prossima estate. La selezione e’ infatti su osservazione e terrà conto dei due anni precedenti l’Olimpiade. Chiunque sia avra’ una grande chance, grazie anche a quel lavoro di gruppo che paga sempre.

L’accoglienza all’Aeroporto al rientro in Italia. Foto FIV

Questione di approccio. E in questo senso sono significative le parole che Vittorio Bissaro ha pubblicato, a due giorni dalla vittoria iridata, sul suo profilo Facebook. Vi si legge l’equilibrio dei forti. Da leggere e far leggere ai ragazzi juniores nei circoli di tutta Italia. Eccole:

“Campioni del mondo.
Che settimana e che emozione.
Piena di errori, di difficoltà, ma anche di colpi di fortuna, di sensazioni positive, di tenacia e di voglia di non mollare.
Sapevamo di avere una barca che correva veloce insieme a noi e che voleva sempre recuperare.
Abbiamo lavorato duro quest’autunno per essere competitivi e crescere come squadra, questo risultato conferma la bontà delle scelte e del percorso intrapreso.

Auckland è un campo di regata particolare, uno di quei posti dove tutto è possibile e non bisogna mai dare per scontato, chiudendosi sul passato o su call book e previsioni.

Dovevamo tenere la testa fuori dalla barca e leggere quello che il campo di regata e le altre barche ci comunicavano: abbiamo fatto delle bellissime qualifiche.

Le finali sono state più sporche, errori più gravi, arrivavano i segnali ma la tensione si iniziava a far sentire e non eravamo sempre impeccabili.
Ma tutte le volte in cui uno perdeva lucidità subentrava l’altro, fino al traguardo della medal.
Un risultato di squadra, di due atleti che hanno dietro tantissime persone.

Sono giorni che riceviamo messaggi bellissimi, manifestazioni di affetto e stima.
Che emozione e che felicità, grazie a tutti.

Grazie in particolare alla FIV – Federazione Italiana Vela e al nostro coach Ganga,

grazie ai nostri club Fiamme Azzurre e Aniene Sailing Team ,

ai nostri sponsor tecnici
Gul Watersports
Inkospor Italia
Gottifredi Maffioli
PROtect Tapes
Harken Italia
e ai nostri sponsor
Visit Trentino
Salini Impregilo
LGS SportLab
Land Rover “.

Vittorio Bissaro

 

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