Riceviamo e pubblichiamo da Ruggero Tita il suo punto di vista sul caso Bressani/Banti, di cui abbiamo parlato in altra news. Il timoniere trentino, azzurro a Rio 2016 nei 49er, sta valutando una nuova campagna in Nacra 17 Foil. In fondo al suo intervento un nostro commento. Con la pubblicazione dell’intervento di Tita consideriamo chiuso il caso.
“Leggo solo ora, al mio ritorno da Miami il vostro articolo. Stupisce e fa male a chiunque ami lo sport leggere questo articolo contenente imprecisioni, evidenti falsità, giudizi affrettati e offensivi espressi senza sentire la versione di tutte le persone coinvolte e senza verificare le fonti.
Sorprende vedere come si dia credito “a voci di banchina”, abbattendosi con una tal forza di pregiudizio su una delle parti, evidentemente la meno blasonata, ma solo per un motivo anagrafico. Forse il motivo per cui ci si abbatte con tal veemenza offensiva su di me è che non ho ritenuto opportuno condividere i miei progetti, allo stato embrionale, con la stampa, ma solo con le organizzazioni di cui faccio parte?
Queste “anticipazioni ” che contribuscono ad esacerbare gli animi, al punto da rendere il percorso ad una sola corsia, non hanno nessun senso dato che non vi è ancora la certezza definitiva che i catamarani Nacra 17 dotati di foil saranno classe olimpica nel 2020 e io, come del resto i tecnici federali, non siamo minimamente interessati a un cambio di classe in caso di non approvazione dei foil.
Per ora tutto questo è solo un progetto in fase preventiva sottoposto alla Federazione. Ogni decisione sarà quindi preceduta da approfondite valutazioni concordate con tutti i vertici delle organizzioni coinvolte, già preventivamente informati di ogni mio pensiero e azione in proposito.
Questo avrebbe dovuto essere da parte mia un normale cambio di classe con l’obbligatorio avvicendamento di equipaggio da effettuare dopo la certezza di introduzione dei foil, (quindi magari mai), con una decisione ampiamente discussa e condivisa da tutti gli interessati e che sarebbe stata fatta al ritorno dalla regata di Miami, che nei nostri accordi doveva essere lo spartiacque per prendere una decisione sul da farsi. Questo indipendentemente dalla vicenda Bressani/Banti, che non avrebbe avuto nessuna influenza sulle nostre decisioni.
Quindi nessun “tradimento” alla squadra, solo una grandiosa bufala creata da livore e l’impulsività, causati evidentemente dalla tensione accumulata durante una regata finita peggio di come era incominciata, di un campione che, in altra sede, definisce poco elegantemente “mediocre velista e pessima persona” colei che nello stesso articolo parrebbe essere la pedina decisiva nello scacchiere velico nazionale Nacra 17.
Per quanto mi riguarda, il mio prodiere era esplicitamente informato della prenotazione di un Nacra 17 Foil da parte mia fin dal giorno in cui è stata confermata la prenotazione stessa ai primi di gennaio, durante una sessione di allenamenti con Luca De Pedrini a Loano, e quindi prima ancora di partire per la trasferta di Miami. Da allora non è cambiato nulla, nessuna decisione è stata ancora presa, non lo sarà fino alla conferma di quanto detto sopra. Nei vostri articoli, invece, si dà per scontata la formazione di un nuovo equipaggio per ora virtuale, (dato che avevo contattato altre possibili candidate prodiere), col risultato di distruggerne due reali. Davvero un bel goal.
Mi sembra davvero molto riduttivo far leva su chiacchiere e impulsività in un ipotetico panorama di cambio classe e non considerare il fatto che io accetti di mettermi in gioco rinunciando a una posizione consolidata nella classe 49er, con tutte le incognite che ne derivano, compreso un sofferto cambio di prodiere (e rinnovo qui la mia grande stima per Pietro Zucchetti), motivato dalla passione vera di affrontare una sfida con una barca completamente nuova, dotata di foil, che rappresenta il futuro della vela e motivato dal fatto che da Tokyo voglia fortemente tornare con una medaglia. Perché a Rio ho capito che il viaggio che conta per le Olimpiadi non è quello di andata ma quello di ritorno.
Ma questo sembra interessare poco, vale molto di piu compiacere “i più apprezzati ed esperti velisti candidati a un ottimo quadriennio”.
Per l’ennesima volta la stampa specializzata italiana si schiera a tutti i costi dalla parte dei velisti blasonati piuttosto che dare la giusta visibilità e credibilità ad equipaggi in crescita…ed io credo di avere qualche credito in proposito.
Di fatto le chiacchere lasciano il tempo che trovano, dato che la realtà è ben diversa ed il vero confronto sarà come sempre in acqua.
Forse Bressani è furioso perché pensa che eventualmente si troverà un po’ di sale sulla coda!?!
Buon lavoro, di questo si tratta infatti per me e per voi. Lascio ai vostri lettori e a chi mi conosce giudicare chi lo fa bene e chi meno.
Buon vento a tutti”.
Ruggero Tita
Nostro commento
Riceviamo e pubblichiamo, come nostro dovere, per dare a Ruggero Tita, e dopo averlo fatto anche con Caterina Marianna Banti, la stessa visibilità come persona parte dei fatti. Ci preme anche segnalare che il Nacra 17 Foil è stato già approvato per il 2020, con tanto di referendum tra gli iscritti alla classe alcuni mesi fa, e che la sua adozione ufficiale deve solo essere confermata, a breve, da World Sailing. A quanto ci risulta, vi sono già un’ottantina di barche prenotate, con anticipi versati, tra cui anche quella di Tita (come lui stesso conferma), quella di Bressani e quella, per esempio, di Santiago Lange, oro a Rio nei Nacra 17.
Specifichiamo anche che abbiamo avuto occasione di sentire e verificare le nostre fonti sul tema e quello che noi abbiamo segnalato non è un cambio di equipaggio, cosa assolutamente legittima (ci mancherebbe), ma le modalità con cui questo si stava svolgendo, ovvero senza parlarne apertamente e senza accennare il fatto a uno degli interessati o ai team di cui si fa (o faceva) parte. Questo al di là di eventuali incompatibilità tra persone o esigenze diverse, che sono nella normalità. Si tratta di forma, che diventa però parte della sostanza negli sportivi vincenti o che ambiscono a farlo.
Questa testata crede anche che uno dei problemi storici della vela italiana sia la “rivalità” interna, ovvero la paura a lavorare in gruppo e in team. Vedere il compagno di classe o di squadra come un “rivale” o “nemico” e non come un’opportunità per crescere insieme, migliorare (il confronto tra i migliori serve sempre e questo siamo convinti che anche Ruggero Tita lo sappia bene) approfondire tecnica e velocità… e poi che il più bravo vinca le selezioni. Purtroppo raramente ciò è accaduto nella vela azzurra. Non sono mancati esempi di rivalità, dispetti o mosse sottobanco quando invece ci pare di osservare che nei Paesi vincenti (Gran Bretagna, Australia per citarne un paio) le Squadre Nazionali diventino sempre più forti anche con le esperienze comuni e con gli allenamenti condivisi in compagnia di equipaggi di alto livello. Poi alle selezioni, come è giusto che sia, ognun per sé.
Nella chiusura del suo intervento, Ruggero Tita scrive che magari “Bressani troverà un po’ di sale sulla coda”… Magari fosse davvero così, perché vorrebbe dire che Tita starà andando bene e che Bressani, o chi per lui, Bissaro o altri, dovranno dare ancora di più per restare davanti. E questo aiuterà a sua volta Tita, o chi per lui, a crescere ancora. Se non si comprende questa variabile basilare, almeno questa sarebbe opinione di Fare Vela, le speranze di far bene e, in ultima analisi, vincere una medaglia diminuiscono e non di poco. Vale per Bressani, per Bissaro, per Tita e per tutti i ragazzi italiani che ci provano con passione e merito nella più dura e selettiva vela che ci sia, quella delle classi olimpiche. Per Fare Vela siete tutti uguali e che vinca il migliore, mai il più furbo.
Ci permettiamo anche di segnalare a Ruggero Tita che se c’è una testata italiana che dà visibilità da sempre alla vela olimpica italiana e a tutti i suoi componenti, questa è proprio Fare Vela, che, per esempio, ha dedicato 40 pagine (quaranta) e dirette giornaliere sul web alle Olimpiadi di Rio, con l’unico intento di dare un contenuto di qualità ai lettori e la meritata visibilità ai migliori velisti del mondo, siano essi stranieri o italiani.
Buon vento a Ruggero Tita, a Lorenzo Bressani e a tutti gli altri velisti delle classi olimpiche.
mario
February 10, 2017 @ 08:26
Mi chiedo cosa non ha un prodiere valido in 49er per esserlo anche sul NACRA 17 foil.
Michele Tognozzi
February 10, 2017 @ 08:55
Ciao Mario,
il Nacra 17 Foil sarà disciplina mista, quindi soprattutto il prodiere dovrà essere una prodiera, oppure se uomo dovrà avere una timoniera donna. :-))