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November 1, 2018 @ 17:27
Caro Vittorio, anche la mia barca, un Wauquiez 35 che si chiama Tropico, riposa sul fondo del Carlo Riva; per fortuna – o purtroppo, perchè è una vista che spezza il cuore – il suo albero spunta tra i pontili 2 e 3, e non riesco a capire se mi devo rassegnare alla sua perdita o sperare che magari, miracolosamente, sia ancora salvabile.
La mia barca forse non era un purosangue che mi dava emozioni con prestazioni da regata, ma era una barca seria – come diceva il costruttore “pour ceux qui navigent” – per coloro che navigano. Ha portato tranquillamente per anni me, la mia famiglia ed i miei amici attraverso lepatte da 40 nodi di Capo Corso senza scomporsi, mi ha fatto conoscere i nostri mari, le nostre isole, ha giocato con delfini, magari qualche volta mi ha fatto inveire contro l’irraggiungibile bullone ossidato di un piede di candeliere messo nella più sfigata delle posizioni che non voleva mollare a nessun costo, ma mi ha spesso regalato gioia e la possibilità di condividere questa gioia con tutti gli amici che ora mi hanno manifestato la loro vicinanza. Se non potrà si recuperare, spero di poterne comperare presto un altra simile, per poterci trasferire il suo “kami” e farla continuare a regalarci gioia.
Un abbraccio
Dirk Modica
November 1, 2018 @ 18:23
Ciao Francesco, ci dispiace davvero. Belle parole le tue, capaci di raccontare il rapporto tra l’uomo e la sua barca. Buon vento