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L’America’s Cup e’ un gioco costoso… i tre sfidanti minori prossimi al ritiro? ETNZ smentisce ma..

Auckland, Nuova Zelanda- Quelle che ieri sembravano delle voci da Pesce d’Aprile, trovano invece oggi diverse conferme sui media neozelandesi. I tre “late challenger” sarebbero sul punto di ritirarsi per l’incapacita’ di trovare le risorse necessarie a pagare le entry fee. Quindi Altus Malta Challenge, Dutch Sail e anche Stars&Stripoes Team USA non saranno in regata nella prossima America’s Cup. ETNZ, d’altra parte, smentisce tali voci con un comunicato inoltrato ai media nella serata di oggi (ora NZL). La paretita e’ aperta e si nota la posizione del defender che cerca di “animare” in ogni modo i tre sfidenti minori per avere una Coppa piu’ corposa e vendibile ad Auckland.

Le voci pessimistiche vengono riportate oggi anche dal New Zealand Herald che riporta a sua volta come fonte il sito Newshub che, in un articolo a firma Tom McRae, scrive come nessuno dei tre sarebbe ormai in grado di trovare le risorse necessarie per continuare la campagna. Gli olandesi hanno provato a far ricorso al crowfunding, gli americani sembravano i piu’ solidi dei tre, ma di fatto, scrive Newshub, “Vi sono ormai diverse conferme che nessuno dei tre ce la fara'”. Newshub ha anche sentio il veterano di AC Chris Dickson che ha laconicamente detto che “L’America’s Cup e’ un gioco costoso e non mi sorprende che alcuni sfidanti non riusciranno a essere sulla linea di partenza”.

Se così fosse, si tornerebbe alla situazione originale, con il defender Emirates Team New Zealand e i tre forti sfidanti, il challenger of record Luna Rossa Challenge, INEOS Team UK e American Magic del NYYC. Pochi ma buonissimi… quindi. Se dal punto di vista tecnologico l’America’s Cup non ne risentira’, visto che essenzialemnte la sfida sportiva era logicamente ristretta ai quattro team piu’ forti, per la citta’ di Auckland sarebbe invece un duro colpo economico. Ritrovarsi con quattro team e quattro basi occupate, invece di sette, ridurra’ il coinvolgimento di pubblico in Nuova Zelanda.

A ETNZ mancherebbero poi i 15 milioni di dollari derivanti dalla vendita, per 5 milioni l’uno, dei pacchetti progettuali base ai tre team minori. L’unico a rimetterci, insomma, sarebbe proprio il defender. Per Luna Rossa, Ben Ainslie e American Magic, invece, ci sarebbero solo vantaggi, potendo concentrarsi in selezioni piu’ mirate contro team forti.

Resteranno in gioco solo i quattro grandi?

The America’s Cup with the new Prada case.
Grant Dalton, CEO of Emirates Team New Zealand
Peter Burling, skipper of Emirates Team New Zealand
Max Sirena, skipper of Luna Rossa
Ben Ainslie, skipper of INEOS Team UK
Terry Hutchinson, skipper of American Magic

Ecco perche’ ETNZ insiste molto sulla possibilita’ che i tre sfidanti minori ce la facciano, sottolineando come sia sufficiente che i tre paghino l’entry fee prima del primo evento delle AC World Series previsto nel 2020. Questo il testo diffuso dal defender:

“Due to today’s speculation the Defender Emirates Team New Zealand can confirm no Challenger has withdrawn from the 36th America’s Cup. The payment dates for entry fees are not time critical. The Arbitration Panel ruled that they are ineligible to race if entry fees remain unpaid but their validity as a challenger in the meantime is not affected. The teams just need to be up to date by the time of the first race of the America’s Cup World Series in 2020. Emirates Team New Zealand has been, and remains fully supportive of encouraging the new teams into the 36th America’s Cup joining the already very well established and strong group of existing Challengers.”

La sfida maltese-italiana appare quella piu’ in difficolta’. Per Stars&STripes e olandesi, che due giorni fa hanno emesso un comunicato dove si specificava che la sfida era giunta al momento decisivo, vi potrebbero essere ancora alcune speranze, ma e’ certo che se si hanno difficolta’ anche a pagare le entry fee… difficilmente si puo’ arrivare a partecipare all’America’s Cup.

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