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L’Olimpiade è sempre l’Olimpiade, dal nostro corrispondente a Enoshima…

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Enoshima– Le Olimpiadi sono sempre le Olimpiadi. Anche un anno dopo e senza il pubblico multicolore che tradizionalmente le riempie. Per la vela si inizia il 25 luglio, alle ore 12 di Tokyo, che saranno le 5 del mattino in Italia. I primi a regatare saranno i Laser Standard, i Laser Radial (Silvia Zennaro per l’Italia), gli RS:X donne (Marta Maggetti) e gli RS:X uomini (Mattia Camboni).

La rampa dei vari al porto olimpico di Enoshima. Foto Sorrentino

L’Olimpiade senza spettatori non toglie la consueta carica emotiva, che fa di questo evento il massimo possibile per ogni sportivo. Qui vincono solo i migliori, quelli che sanno esserlo quando conta davvero. Senza esitazione e con la forza tranquilla dei vincenti.

L’atmosfera di Enoshima, sede olimpica per la vela, ci parla di una squadra azzurra blindata e concentrata sugli ultime dettagli. La vela azzurra come noto è presente in sei classi su dieci, per un totale di nove atleti, cinque donne e quattro uomini.
Nei prossimi giorni torneremo sulle nostre possibilità e nel dettaglio di tutte e dieci le classi in regata.

Abbiamo chiesto a Vincenzo Sorrentino, esperto ed eclettico velista e coach napoletano con tanta esperienza soprattutto nei multiscafi (Tornado), di raccontarci l’atmosfera olimpica.
Sorrentino è a Tokyo come team leader della squadra tunisina di vela, che si presenta con un Nacra 17 e un FX. Questo il suo report da Enoshima:

L’Olimpiade è sempre l’Olimpiade. Anche se sono piene di restrizioni, regole covid, obblighi di ogni genere, nel villaggio e nel porto olimpico si percepisce sempre qualcosa di magico, si respira un ‘aria elettrizzata, che si carica ogni giorno di più che ci si avvicina al primo giorno di regate.

Foto Sorrentino

Certo, l’atmosfera del villaggio olimpico principale, dove arrivano e si stabiliscono tutte le delegazioni di tutti gli sport è più bella rispetto a quella del “hotel olimpico della vela”.
Nel villaggio olimpico c’è una maggiore aria di festa. Tanti tantissimi atleti da veramente ogni angolo del globo. I palazzi delle nazioni addobbati a festa, l’enorme mensa che raccoglie contemporaneamente tutte le lingue del mondo.

Nell’hotel-olimpico della vela è tutto ovviamente più ridotto.
Non ci sono gli spazi del villaggio olimpico non puoi farti la corsetta quotidiana, al massimo puoi fare il cricetino sul tapirulan…. ci hanno anche interdetto l’accesso alle piscine, insomma un pó una prigione.
Infatti, prigione per prigione molti velisti o nazioni intere come il Brasile, hanno scelto di andare in altri alberghi, per lo meno più vicini al porto olimpico, in modo da accorciare i tempi di trasferimento a Enoshima.

Personalmente approfitto di questo tempo per scrivere e raccontare le mie impressioni dall’interno di un’olimpiade.
Questa sensazione di prigionia, le file per prendere il bus, l’obbligo del test salivare da fare e consegnare ogni mattina, l’obbligo d’indossare la mascherina sempre anche all’aperto col 90 per cento di umidità e 30 gradi, gli addetti alla circolazione delle persone che ti ricordano ogni secondo che devi tenere la destra anche mentre cammini, che devi distanziarti dagli altri anche se poi riempiono i bus a capienza piena, quasi come i bus dei pendolari delle grandi città… A parte tutto questo, guardi il nastrino del tuo pass, che deve essere sempre inglobato in te, e pensi:
“cavolo sono alle Olimpiadi”!

Ed è così per tutti, perché riesci ad abituarti velocemente a tutti questi piccoli grandi disagi, che entrano nella routine quotidiana e se sei focalizzato sul tuo obbiettivo, passi sopra ogni cosa pur di raggiungerlo.
È così stanno facendo, ognuno a modo loro i ragazzi della squadra italiana. Chi con molta serietà, chi con allegria, chi forse con un pó di tensione di troppo.
L’Italia si presenta qui con un gruppo veramente forte.
È pur vero che ci siamo presentati tante altre volte con squadre molto cariche di aspettative.
Personalmente, non me la sento di dire che sicuramente riusciremo a prendere delle medaglie, anzi da buon vesuviano faccio i giusti scongiuri…

I gommoni dei coach. Foto Sorrentino

Però, parlando la sera con i vari ragazzi della squadra, percepisci molta positività, voglia di stare concentrati nel prepararsi all’evento e serenità nel farlo.
Ognuno sa che può farcela dando il meglio di sé ora, senza pensare al dopo.

Parlando di condizioni meteo, in questi giorni ha fatto sempre una termica abbastanza leggera eccetto un giorno in cui il vento ha soffiato un pó più forte, ma dopo il 23, giorno dell’apertura ci si aspetta una perturbazione, che dovrebbe mescolare un pó le condizioni.

Noi con la piccola squadra tunisina, presenti con il nacra 17 ed il 49er Fx, in pieno spirito olimpico, speriamo di onorare al meglio il motto dei giochi.
Vi invio qualche immagine per potervi far respirare un pó l’aria dell’evento più importante per ogni sportivo.
Qui Enoshima a voi Italia!

Vincenzo Sorrentino
Team leader della squadra olimpica tunisina di vela

Il Nacra 17 tunisino con sullo sfondo il Monte Fuji. Foto Sorrentino

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