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More Speed less plastic, One Ocean Foundation per la salvaguardia del mare

Singapore– More Speed Less Plastic è una nuova iniziativa in collaborazione con il Denmark SailGP Team presented by Rockwool: per ogni singolo nodo di velocità massima raggiunto dal catamarano foiling F50 del team danese, One Ocean Foundation si impegna a raccogliere 18,5 kg di plastica dalle coste dei Paesi in via di sviluppo, certificando il processo di raccolta. Inoltre, Rockwool e One Ocean Foundation si sono impegnati a raccogliere con lo stesso metodo altrettanta plastica per conto del team che stabilisce la velocità maggiore in ogni evento del circuito velico internazionale SailGP.

“Dopo una prima giornata di vento leggero, sono davvero felice di essere tornato alle nostre velocità abituali con gli F50, così da dare il via nel migliore dei modi all’iniziativa More Speed Less Plastic. Ringrazio anche New Zealand SailGP Team per aver contribuito a massimizzare la nostra iniziativa di raccolta della plastica con la velocità massima dell’evento, in considerazione che anche loro sono particolarmente attenti alla salute degli oceani” ha affermato Sehested. “L’opportunità di collaborare con i nostri avversari in acqua ci ha permesso di raccogliere più di 1,5 tonnellate di plastica dagli oceani grazie al supporto di partner come Rockwool e One Ocean Foundation, e alle nostre performance a Singapore, è davvero speciale. Spero in un vento e velocità ancora maggiori il mese prossimo in Australia, in modo da poter contribuire ancora meglio all’iniziativa.”

Riccardo Bonadeo, Presidente di One Ocean Foundation, conclude: “Innanzitutto, congratulazioni ai nostri ambassador del Denmark SailGP Team per il loro secondo posto e grazie a Rockwool per il suo impegno nei confronti di One Ocean Foundation e per il sostegno all’iniziativa More Speed Less Plastic. Tali iniziative non solo contribuiscono a proteggere gli oceani, ma offrono un impatto sociale positivo dando un valore ai rifiuti di plastica sostenendo i raccoglitori delle comunità locali che spesso si trovano nelle regioni meno privilegiate del nostro pianeta.”

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