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Olimpiadi di Tokyo, rinvio più vicino? Anche Australia e Canada lo chiedono

Tokyo– Aumentano le voci che ritengono inevitabile un rinvio delle Olimpiadi di Tokyo. L’inizio dei Giochi, previsto per il 24 luglio, appare a rischio, soprattutto per la fase di preparazione e le possibilità attuale per gli atleti di proseguire nella preparazione, e in alcuni casi anche nella selezione, per l’Olimpiade stessa.

Sono uscite le prime dichiarazioni discordanti anche dall’interno del Comitato Olimpico Giapponese, il New York Times ha dedicato alla questione un approfondito articolo, in cui si elencano dubbi, dichiarazioni e prese di posizione che iniziano a moltiplicarsi. La posizione ufficiale del CIO, giovedì scorso per voce del suo presidente Thomas Bach, e degli organizzatori giapponesi è che l’Olimpiade si farà, ma i dubbi iniziano a crescere anche perché i tempi di recupero dalla crisi Coronavirus potrebbero prolungarsi, secondo gli studi più accreditati, fino a tutto giugno.

Le dichiarazioni a supporto di un rinvio al 2021 iniziano ad arrivare anche da Comitati Olimpici Nazionali, come per esempio quello del Brasile, in altri casi sono gli atleti stessi che chiedono prudenza e ammettono di non potersi allenare come la loro preparazione richiederebbe. Domenica sera si sono aggiunte i Comitati Olimpici di Australia e Canada, che hanno comunicato l’intenzione di non inviare i propri atleti se i Giochi fossero confermati nelle date previste.
Altra ipotesi è il rinvio in autunno, a ottobre.

Il Giappone ha saputo contenere l’epidemia ma da solo non basta. Il CONI ha dichiarato di attendere in risultati dell’opera del Governo e la prossima settimana sarà probabilmente decisiva. I numeri dei ricoverati attivi hanno già iniziato a scendere percentualmente dal 17 marzo, e l’incremento nel dato dei contagi complessivi sembra dovuto anche all’aumento dei test effettuati sul territorio nazionale ma i numeri dei deceduti totali negli ultimi tre giorni in Italia hanno lasciato sgomenti.
Il resto del mondo occidentale, come evidenziato dalle statistiche, è in ritardo di circa 9-10 giorni rispetto all’Italia ma, allo stesso tempo, ha potuto praticare una chiusura anticipata, almeno in alcuni Paesi, proprio osservando il caso italiano.

Una decisione sull’opportunità di celebrare l’Olimpiade dovrà tener conto anche della voglia di “rinascita” che molte persone avranno. Si sta dibattendo anche sull’eventualità di svolgere Giochi solo “televisivi” senza pubblico, anche se sembra un’ipotesi remota.
Una dichiarazione formale dal CIO e dal Giappone è attesa per il mese di aprile, anche se a questo punto un rinvio appare inevitabile.

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