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Enoshima– L’Olimpiade di Tokyo è iniziata oggi con la cerimonia d’inaugurazione e la sfilata degli atleti in uno Stadio Olimpico di Tokyo senza pubblico. Che Giochi saranno? Per la vela la XXXII Olimpiade, quella della pandemia, vivrà di alcune storie particolari, che ci auguriamo possano assumere toni azzurri.
Ci sarà l’assalto di Robert Scheidt alla sua sesta medaglia olimpica nei Laser. Peter Burling e Blair Tuke che dopo la difesa vincente dell’America’s Cup puntano a bissare l’Oro di Rio nei 49er. La classe Finn vivrà l’ultima puntata di una storia olimpica leggendaria. Nei Nacra 17 Santi Lange proverà a bissaare lo storico Oro di Rio, provando a scalzare i favoriti Ruggi Tita e Cate Banti.
Le cronache raccontano di una squadra italiana (nove atleti, cinque donne e quattro uomini) blindata nel villaggio olimnpico della vela insieme al DT Michele Marchesini. Pochissimi contatti con l’esterno e clima da protezione in bolla.
I primi a regatare saranno Silvia Zennaro nei Laser Radial, Marta Maggetti e Mattia Camboni negli RS:X il 25 luglio.
A Enoshima ci sono anche altri italiani, impegnati in varie squadre nazionali. Sono un po’ gli “olvidados”, i dimenticati della vela italiana che hanno trovato fortuna e apprezzamenti all’estero. Vediamoli nel dettaglio:
Stamattina il porto è un pó silenzioso, perché tanti atleti sono andati stamattina alle 6 al villaggio olimpico principale per poi andare alla cerimonia di inaugurazione.
Solitamente però, qui ad Enoshima si parla molto italiano.
Il nostro comparto velico è molto presente, non solo con la squadra italiana.
Vi è infatti una buona rappresentanza di coach e metereologi sparpagliata tra diverse nazioni, che seguono i propri atleti su diverse classi, ognuno con una sua storia da raccontare.
Tra questi vi è qualcuno che è alla sua prima esperienza olimpica, qualcuno che di olimpiadi ne ha già fatte da atleta, ed è passato dalla parte dei gommonauti, qualcun altro che ne ha viste tante e forse anche di più.
Nei rari momenti di pausa qui al porto si incrociano tra loro, ascoltandosi tra obiettivi e pensieri.
Di questi il primo che si incontra è Vincenzo Sorrentino, alla seconda olimpiade dopo Rio 2016 e presente qui a Tokyo con la Tunisia, che regaterà con il Nacra 17 e il 49er FX. In questa occasione occupa il ruolo di team leader, allenatore, rigger, rappresentante media, insomma ci si riesce a riempire la giornata.
Il nostro obbiettivo è quello di onorare al meglio delle nostre forze il motto dei giochi olimpici.
Per una federazione come quella tunisina, essere presenti qui con due classi vuol d dire già tanto.
Tanta esperienza soprattutto per l’equipaggio del 49er fx, il più giovane di tutta la flotta con timoniera e prodiera di 16 anni.
Andando un pó più in là verso la Germania, incontriamo Riccardo de Felice, per lui è la seconda presenza alle olimpiadi, a Rio era con il 470 maschile turco, questa volta seguirà sempre il 470, ma il tedesco femminile.
Hanno vinto il trial tedesco alla regata di Vilamoura, in Portogallo, praticamente all’ultima prova, sono qui per provare a entrare nei 5, ma chissà… dopo l’ Italia, forza Germania nel 470 femminile.
Con un tricolore molto simile al nostro troviamo Giorgio Elena, che qui è presente con la delegazione del Messico, nelle vesti di allenatore del Laser Radial ma segue anche la ragazza del Perù.
Doppio impegno per lui che in questi anni ha fatto tanti viaggi e tanti sacrifici tra Italia, Messico e Perù. Tanta, tanta passione per chi sceglie la strada del l’allenatore di vela, sempre pronto a spaccarsi la schiena sul gommone…
Con lui si rideva del fatto che lui così come tutti quelli presenti in questo articolo, si possono definire los “olvidados”… i dimenticati.
Con l’Austria ci sono addirittura tre italiani: Luca Bursic, Angelo Glisoni ed Elena Cristofori.
Angelo non avrebbe bisogno di presentazioni, per lui questa è la quinta olimpiade, la prima nel 1992 da atleta con la leggenda Giorgio Zuccoli, poi due da coach del tornado italiano.
Qui a Tokyo sarà la seconda volta con la squadra austriaca, con la quale a Rio ha vinto un bronzo.
Una medaglia importantissima per questa nazione, essendo stata l’unica medaglia vinta tra tutti gli sport. Qui cercherà di bissare l’impresa di cinque anni fa. Nel Nacra, dopo l’ equipaggio italiano, non si può non tifare per lui.
Altro coach dell’Austria è Luca Bursic, campione mondiale Optimist nel 1997 ed ora allenatore del 49er FX di Tanya Franck, già bronzo a Rio a prua del Nacra 17.
Anche per loro l’obbiettivo è di provare a ripetere quella che 5 anni fa è stata un’impresa.
A dare preziose indicazioni ad Angelo e Luca c’è anche Elena Cristofori, che fu metereologa a Pechino con l’Italia e adesso già da due edizioni collabora con l’Austria.
Chi regaterà sul 49er FX troverà sulla propria strada Giulia Conti con la sua corazzata americana.
Giulia è Giulia, quando 5 anni fa disse che voleva smettere, al contrario avrebbe dovuto raddoppiare, nel senso che lei avrebbe avuto e ha le capacità per regatare contemporaneamente su due classi differenti. Potrebbe fare quello che fanno spesso i nuotatori, vale a dire vincere più medaglie in una sola Olimpiade.
Nominata coach dell’anno negli Usa, qui a Tokyo sarà uno degli equipaggi da battere.
Del resto lei sa cosa vuol dire Olimpiade, dopo le quattro partecipazioni da atleta in tre classi differenti.
Sempre giù il cappello per Giulia, vero personaggio olimpico.
Spostandoci in Spagna troviamo “Bart”, all’anagrafe Federico Esposito.
Per lui terza olimpiade, la prima a Londra 2012 da atleta con L’RS:X italiano, poi a Rio 2016 come allenatore delle tavole con le Seychelles e ora qui sempre da allenatore, ma con la Spagna a seguire la fortissima Blanca Manchon.
Una carriera invidiabile per chi ha saputo distinguersi da atleta ed ora da allenatore.
Nella squadra spagnola Bart è accompagnato anche dal metereologo Riccardo Ravagnan.
Sempre come metereologo, ma per la Svezia, c’è Alessandro Pezzoli, docente universitario e specialista di meteorologia applicata allo sport con America’s Cup e diverse Olimpiadi nel curriculum.
E poi c’è Francesco Marrai. Il livornese avrebbe dovuto disputare a Tokyo la sua seconda Olimpiade nei Laser dopo l’esordio a Rio, concedendo alla vela italiana un singolista, assenza che bisogna ammettere pesa molto nella tradizione azzurra, che a parte Mosca 1980 mai aveva mancato di portare un singolista all’Olimpiade.
Il destino, sotto forma di un problema di idoneità sanitaria a inizio quadriennio, è stato diverso e Marrai è a Enoshima niente meno che come coach della leggenda Robert Scheidt, un compito che il livornese sta assolvendo al massimo delle sue moltissime capacità tecniche e umane.
Il rapporto di Luca Devoti con l’Olimpiade è totale. Devoti a Tokyo è coach del finnista argentino Facundo Olezza e ha preparato alla sua Dinghy Academy di Valencia anche i finnisti del Messico (Perez) e Venezuela (Lage). Dal suo cantiere arrivano tutti i Finn usati dai 19 atleti selezionati. Per l’argento di Sydney 2000 sarà la quinta Olimpiade come coach. A Rio 2016 ha portato all’argento lo sloveno Vasilij Zbogar.
Nei prossimi giorni seguiremo, classe per classe, l’inizio delle regate Olimpiche.