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Ostar: Andrea Mura resiste nella tempesta a Terranova ed è primo, Zambelli costretto al ritiro ed evacuato da un elicottero. Una barca affondata

Newport, USA- Andrea Mura resiste nella tempesta sui Banchi di Terranova e mantiene la testa nettamente della Ostar a 622 miglia dall’arrivo in Rhode Island. Una regata durissima, come da tradizione di questa transtlantica in solitario alle alte latitudini. Significative le parole di Mura: “Ieri notte forza nove. Danni lievi ma anche il rischio di perdere la barca. Ora ancora onde di 6 metri. Navigo lento con la sola randa in attesa che il mare cali. Impossibile navigare. Mai preso in vita mia un mare così. Vento sino a 47 nodi incessanti, più volte la barca è scomparsa sotto i frangenti. Per poi riemergere come un sommergibile. Sempre sdraiata in acqua. Ingovernabile. In balia degli elementi”.

La posizione di Andrea Mura appena passata la tempesta a Terranova. Illumia è la barca marrone al centro, la più a nord del trio appena a est dei Banchi di Terranova

Sembra che ora (18 ora italiana) il mare si stia calmando, Andrea MUra si è spinto verso terra, verso la Nuova Scozia, in assetto conservativo.

Stava andando bene anche Michele Zambelli su Illumia, che si trovava sabato sera a 1200 miglia dall’arrivo, quarto assoluto in tempo reale. Anche Zambelli sta affrontrando venti superiori ai 30 nodi e mare assai formato.

Purtroppo nella mattinata di domenica arriva la notizia che anche Michele Zambelli è stato costretto a ritirarsi e che Zambelli è stato recuperato da un elicottero della Guardia Costiera canadese. Il velista romagnolo ha fatto sapere di star bene e non sono ancora disponibili dettagli delle avarie che sen’altro Illumia ha avuto, tanto da dover essere abbvandonata alla deriva. Del resto affrontare in bolina le condizioni descritte da Mura con una barca di 9,50 metri è terribile.

I soccorsi si sono mobilitati immediatamente con l’invio di un elicottero partito dalla Royal Canadian Air Force e dopo circa 6 ore lo skipper è stato recuperato e portato a St. John’s di Terranova a bordo di un CH-149 Cormorant, elicotteri specializzati nel recupero in mare.

Arrivato a terra Zambelli ha raccontato così l’accaduto: “Grazie a tutti per il supporto e grazie alla Royal Canadian Air Force. La barca era a posto, ma subito dopo la tempesta ho perso la deriva a causa di una collisione e la barca si è riempita d’acqua gelida, quindi sono stato costretto ad abbandonare Illumia 12. Ci sarebbero tante cose da raccontare, dallo sguardo di chi mi ha salvato allo strappo di ciò che ho lasciato. Ma questa è una storia che vi racconterò più avanti…”.

Michele Zambelli prima della partenza

La situazione per il resto della flotta è durissima. Si registra un disalberamento (il Sun Fast 37 olandese Happy) e una barca affondata, il Luffe 37 bulgaro Furia, i cui skipper (partecipava alla Twostar in doppio) sono stati salvati dalla nave Thor Magna. Altre tre barche si sono ritirate per gravi danni, ma stanno procedendo con mezzi propri verso l’Inghilterra o le Azzorre.

Tracking ufficiale: http://yb.tl/rwyc_transat2017

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