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Regata Olimpica: Tita-Banti solidi al comando, Maggetti quarta, Camboni in lotta per le medaglie

Enoshima– Ruggero Tita e Caterina Banti sono solidi, belli da vedere e concreti. Con il 2-5-1 di oggi consolidano la prima posizione nei Nacra 17, resistendo agli attacchi dei britannici Gimson-Burnett (1-1-2). Gli azzurri hanno dopo 6 prove tre punti di vantaggio sugli inglesi. Terzi i tedeschi Kohlkoff-Stuhlemmer (oggi 3-3-11), a 11 punti dagli italiani. Restano altre sei prove prima della Medal Race.

Negli RS:X donne Marta Maggetti conclude la serie al quarto posto, un risultato per lei ottimo. La cagliaritana non avrà la possibilità di lottare per una medaglia (il terzo psoto è a 22 punti), ma la sua prima esperienza olimpica è davvero incoraggiante per il suo futuro. Per Oro, Argento e Bronzo lotteranno in tre: nell’ordine la cinese Lu (30 punti), la britannica Wilson (34) e la francese Picon (36).

Grandi emozioni e regate combattute allo spasimo nel windsurf maschile, con l’azzurro Mattia Camboni chiamato a lottare per difendere un posto nella zona podio, anche in condizioni di vento non ideali per lui che predilige aria più leggera tra 7 e 10 nodi. Nelle tre prove l’atleta di Civitavecchia ha dato battaglia: prima un 8°, quindi un ottimo 3°, poi una terza prova ad alto rischio, con l’azzurro attardato da un salto di ventosfavorevole, ma protagonista di una rimonta di potenza fino al 9° posto. In classifica Mattia è 3°, i punteggi prefigurano una Medal da cuori forti. L’olandese Badloe (33 punti) ha l’oro in tasca, gli basta arrivare ed è suo. Secondo il francese Thomas Guyard a 52, terzo Mattia a 54, quarto il polacco Piotr Myszka a 57. Questi tre atleti si giocheranno argento e bronzo.

Nei Laser Radial buona giornata per Silvia Zenanro, che da sempre apprezza la brezza sostenuta (oggi 13-15 nodi a Enoshima). Con il 3-10 in race 7 e 8, la chioggiotta si porta al sesto posto. Al comando la danese Anne Marie Rindom (2-1 oggi), davanti alla finlandese Tenkanen e alla svedese Olsson. Ben 21 i punti di vantaggio al momento della Rindom, gran favorita per l’Oro.

Nei Laser Standard l’aussie Matt Wearn decolla con un doppio primo, che lo porta al comando, con 15 punti di vantaggio sul cipriota Pavlos Kontides. Terzo sale il norvegese Tomasgaard, che supera la leggenda Robert Scheidt (oggi 8-12) di 4 punti che il brasiliano dovrà recuperare domani, nelle ultime due prove di qualificazione prima della Medal Race, per puntare alla sua sesta medaglia olimpica (risultato mai raggiunto da nessun velista).

Nei Finn si sta assistendo al prepotente ritorno di Giles Scott. Il campione olimpico di Rio ha vinto anche race 5 e 6 e rimonta in classifica fino al primo posto, un solo punto davanti al giovane spagnolo Joan Cardona. Terzo l’ungherese Zsombor Berecz, a 8 punti da Scott.

Nei 470 donne Elena Berta e Bianca Caruso fanno un 9-12 che le colloca al nono posto in classifica. In testa ancora le polacche Skrzypulec-Ogar (2-5 oggi) davanti alle inglesi Mills-McIntyre (7-1 oggi). Terze le francesi Lecointre-Retornaz.

Due prove disputate nei 49er, in recupero di quelle non disputate. In testa dopo 6 prove i britannici Fletcher-Bithell davanti agli spagnoli Botin-Lopez Marra e terzi i danesi Warrer-Jensen. I kiwi vincitori di America’s Cup Peter Burling e Blair Tuke sono quarti.


470 Maschile
 – I giovani Giacomo Ferrari e Giulio Calabrònon trovano le loro condizioni ideali, nelle due prove del pomeriggio restano senza acuti (12-9) e dopo quattro prove sono al 12° in classifica generale. Per loro l’Olimpiade è ancora lunga e c’è tempo di recuperare e arrivare alla Medal Race del 4 agosto.


Le dichiarazioni del Dt Michele Marchesini: “Una giornata campale. Continuiamo a tenere alta la testa e lottare credendo in noi stessi e in questo gruppo. Per quanto riguarda l’analisi tecnica, Camboni si sta giocando un’Olimpiade che finora è stata di 8/12 prove con planante. Tita-Banti dimostrano un boathandling superiore: sfoggiato ieri double trapeze di poppa in condizioni oltre il limite per la flotta e oggi recuperi da situazioni estreme – sopra a tutte il rientro in prova 4 dopo il 360 per una virata stretta sotto USA. Zennaro ha dato anche oggi prova di maturità, la laserista sta mettendo insieme tante piccole grandi cose in tutte le andature, frutto di un grande lavoro tecnico. I 470 hanno avuto oggi una giornata difficile e interlocutoria, vanno risolti da subito i problemi di poppa per i maschi e di impostazione strategica per Berta-Caruso se vogliamo rimanere agganciati in due classifiche ancora corte.

Infine Maggetti: Marta è stata fino a qui straordinaria, il game changer per questa regata è stata la condizione in cui si è presentata qui la cinese dopo tanti mesi di assenza dai campi di regata. È vero, per la nostra portacolori la matematica è chiara e non dà chances di podio ma questo quarto posto vale moltissimo e cercheremo l’acuto in MedalRace per chiudere in bellezza.”

Le dichiarazioni di Mattia Camboni:

Emozionato, la pressione si sente, però adesso è importante rimanere tranquilli e gestire al meglio questi due giorni in vista della finale, soprattutto per il punteggio: siamo in tre praticamente alla pari. Tra me e il francese chi arriverà davanti vincerà la medaglia, e anche il polacco è solo a 3 punti, e col punteggio doppio della Medal Race è tutto apertissimo. Sarà una finale molto difficile, vincerà chi gestirà meglio questi giorni di attesa.

 

L’oro è già deciso, del resto siamo quasi abituati con Kiran,perchè è veramente un fuoriclasse, ho provato fino alla fine a non lasciarlo andare via, ma le condizioni del vento di questi ultimi due giorni hanno reso tutto più difficile per me. Per le mie caratteristiche fisiche sono un atleta che preferisce molto di più un vento medio leggero dove la parte fisica è importante, questi due giorni di vento forte dal mare hanno reso tutto difficile, ho cercato di limitare i danni e arrivare in Finale per potermi giocare una medaglia, ve bene così.

 

Speriamo di avere l’opportunità di una Medal con vento più leggero, anche perché abbiamo avuto 10 giorni di allenamento qui prima delle olimpiadi sempre con vento leggero, condizioni che amo. E’ stato anche duro psicologicamente accettare questo cambio proprio durante le regate olimpiche, fortunatamente l’abbiamo gestito bene, ci siamo rimboccati le maniche e speriamo che alla fine arrivi il nostro vento. In Italia si dice meglio tardi che mai!

 

Ero più nervoso all’inizio dei Giochi che adesso. Si riesce a spezzare un po’ la pressione fortunatamente andando in acqua, adesso siamo quasi alla fine, ammetto che un po’ di pressione c’è, la notte è difficile addormentarsi, il comodino è pieno di melatonina, però fa tutto parte dei Giochi. 

 

“Cosa penso delle storie di atleti che non sono riusciti a gareggiare proprio a causa della tensione? Penso che tutti gli atleti che sono qui all’Olimpiade per vincere una medaglia affrontano tanti sacrifici a livello della propria vita. La pressione sale anche solo pensando a tutti i sacrifici che si è fatto, ai singoli allenamenti, c’è la voglia di non sprecare tutti gli anni di preparazione, alzatacce la mattina presto, serate non fatte con gli amici. La pressione c’è, i sacrifici sulle spalle anche, ed è facile non gestirla nel modo giusto, in questo contesto e con tutti i media addosso.

 

“Il windsurf RS:X non sarà più olimpico a Parigi 2024, questa è la mia opportunità e non voglio farmela scappare. Forse proverò la nuova tavola foil per i prossimi Giochi, non ho avuto le forze né il tempo per pensare alle prossime Olimpiadi: per adesso il mio futuro si ferma a dopodomani!”

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