Rio de Janeiro, Brasile- Le urla di Jonas Hogh-Christensen si sentono fino dal Cristo sul Corcovado. L’argento olimpico di Weymouth si dispera dopo aver concluso l’ottava prova nei Finn, che aveva condotto alla prima bolina, solo in sedicesima posizione, il che pone praticamente fine alle sue speranze di confermare la medaglia di quattro anni fa. Jonas, velista di grande cultura e tecnica, sbatte la sua mano fin quasi a sfondare la coperta del suo Finn. Tutti rispettano la sua rabbia di vichingo ferito perché questa è l’intensità dell’Olimpiade.
Oggi, in attesa delle emozioni forti di Flavia Tartaglini nella Medal Race di domani negli RS:X (l’azzurra è tornata prima dopo la squalifica notturna di Marina Alabau), l’abbiamo vissuta sul campo Ponte, quello più interno nella Baia dove il vento in arrivo da SSW, ovvero dalla bocca di Guanabara tra Niteroi e il Pan di Zucchero, rendeva splendida la vela olimpica.
Cielo terso, 12 nodi di brezza “Condizioni splendide, non potevamo chiedere di meglio da questo punto di vista, ma per celebrare c’è ancora molto da fare”, dice Giles Scott che ormai pare destinato a succedere a Sir Ben Ainslie sul podio più alto del singolo dei campioni.
Intensità. Questa è la parola che spiega quanto sia estrema e selettiva l’Olimpiade della vela. Giorgio Poggi, che oggi fa 7-19 e si trova in 16esima posizione a due prove dal termine, lo spiega bene: “Basta un nulla per perdere molte posizioni, alla fine siamo tutti veloci, una piccola incertezza sul lato o un minuscolo ritardo nel virare possono farti scendere molto”. Giles Scott precede Vasilij Zbogar di 16 punti e l’aussie Jake Lilley di 25.
Qui l’audio di Giorgio Poggi:
Lo sfondo da cartolina di Rio seduce. Dentro la cidade maravilhosa i problemi abbondano e l’improvvisazione carioca li ingiganstice, ma vista dalla Baia con il sole che scolpisce il Pan di Zucchero e le isole davanti Copacabana tutto sembra più bello. Qui, però, non si fa turismo. I velisti olimpici si giocano tutto nelle giornate decisive. La mente gioca il ruolo principale, tutti hanno velocità, materiali al top, acume, destrezza, fisico, la differenza viene dalla capacità di resistere alla pressione. Vedere le facce dei timonieri di ritorno dalle regate in mixed zone è come guardare attraverso uno specchio, scoprire ai raggi X le paure e le solidità. La freddezza di Giles, la delusione di Jonas, la speranza ancora viva ma sempre più lontana di Giorgio, la solidità di Vasilij, l’incredulità di Jorge, la felicità per il solo fatto di esserci di Allan Julie, il finnista delle Seychelles, ultimo ma contento.
La faccia di Francesco Marrai, che dopo il 13-23 di oggi resta fuori dalla Medal Race per un solo punto, esprime prima incredulità e poi delusione. Il livornese apprende da noi in mixed zone la realtà della classifica, visto che in una flotta così composita mettersi a fare i conti in mare per un decimo posto è impossibile. Dopo la splendida giornata di ieri, con una vittoria in race 8, Marrai ci resta male e non potrebbe essere altrimenti. La sua Olimpiade, comunque, deve essere considerata buona: un dodicesimo posto finale, con un successo parziale che sa tanto di appuntamento per i prossimi quattro anni.
Nei Laser il croato Tonci Stipanovic assicura alla Croazia la prima medaglia nella vela della sua storia, per deciderne il colore bisognerà aspettare la Medal Race di dopodomani, nella quale pare destinata a spoegnersi la favola di Robert Scheidt, che deve recuperare dieci punti per aspirare a quel bronzo che sarebbe la sua sesta medaglia olimpica.
Dubbiose ma determinate appaiono invece Giulia Conti e Francesca Clapcich, oggi non brillanti per un 7-6-10-8 che vale un quinto in generale, ma le due azzurre sembrano desice a farla pagare alle altre della flotta FX. Per loro un quinto posto (risultato subdolo per la Conti, che l’ha ottenuto in 470 nelle ultime due Olimpiadi) è inferiore alla loro media punti dell’ultimo quadriennio. “Occorrerà fare un po’ meglio ma ci siamo, non c’è un motivo particolare, tutte hanno almeno un cattivo risultato e basta poco per salire, noi ci siamo e lotteremo”, dice Giulia Conti.
L’audio di Marrai, Conti e Clapcich:
Ultrasintetico è Vittorio Bissaro, che nei Nacra 17 con Silvia Sicouri regata oggi con un 6-13-13 che gli vale il sesto posto e giustifica l’umore nero del timoniere gardesano. “E’ andata così, ma i conti si faranno alla fine”, sono le sue uniche parole. Nel cat mosto olimpico è stata la giornata della risurrezione di Billy Besson e Marie Riou, autori di un 2-1-1 che potrebbe riportarli in corsa. La classifica dei Nacra è molto corta e “high point” con soli 16 punti dal primo (Waterhouse-Darmanin) al settimo (Besson-Riou).
Nei 49er Ruggero Tita e Pietro Zucchetti ottengono un 20-11-16-8 che li colloca solo al 19esimo posto. In testa ovviamente Peter Burling e Blair Tuke, i kiwi imbattibili che però sentono sul collo il fiato dell’equipaggio tedesco.
Nei Laser Radial Silvia Zennaro conclude la sua Olimpiade senza acuti con un 28-17 che le vale il 22esimo posto finale, un po’ al di sotto delle sue speranze. In testa l’olandese Bouwmeester che arriva in Medal Race con 8 punti sulla danese Rindom e 10 sull’irlandese Murphy.
Domani è il gran giorno delle Medal Race dei windsurf, quella maschile con Mattia Camboni alle 13:05 locali (previsto vento leggero). Flavia Tartaglini, grazie alla protesta perso dalla Alabau, è tornata in testa a pari pounti con la Elfutina. Cambia poco perché si tratterà comunque di arrivarle davanti e di tenere dietro le altre. Con sei veliste in soli 6 punti e una regata a punteggio doppio può succedere davvero tutto. Ci sarà da soffrire. E lo faremo tutti insieme dalle 14:05 locali, le 19:05 in Italia.
Rio de Janeiro, Brasile- Sarà una Medal Race riservata ai cuori forti quella che attende Flavia Tartaglini domenica 14 agosto sotto al Pan di Zucchero. Tenetevi forte e leggete questa classifica:
1.Elfutina RUS 55, 2.Tartaglini ITA 56, 3.Alabau ESP 58, 4.Chen CHN 60, 5.Picon FRA 60, 6.Davidovich ISR 60.
Dopo i tre primi di oggi con vento tra 7 e 14 nodi e onda formata della cinese Chen, “la più veloce in quelle condizioni” dice la Tartaglini, la classifica dgli RS:X donne ha subito un terremoto e in sei possono aspirare concretamente all’Oro e in almeno otto a una medaglia. Il che impedirà qualsiasi calcolo o marcamento. Si tratterà di regatare al meglio contro il vento (che sarà leggero e rafficato) senza ipotesi preventive. Dall’Oro al sesto posto per due posizioni in più o in meno (la Medal Race vale doppio). A Flavia Tartaglini, oggi caparbia autrice di un 10-5-6 che la mantiene in corsa, la volontà non manca, come spiega lei stessa in questo audio raccolto in Mixed Zone:
La Tartaglini racconta l’attesa…
Non sarà roba per deboli, come in fondo è giusto quando ci si gioca un Oro olimpico, certo è che neanche il più perfido dei registi avrebbe immaginato tanta suspance per i venti minuti che tra due giorni segneranno la carriera di sei ragazze.
Chi, invece, ha già l’Oro al collo è l’olandese Dorian van Rijsselberghe, che dopo una performance fantastica (7 primi su 12 prove) è già campione olimpico. Assegnato anche l’argento, che va all’inglese Nick Dempsey.
Nella Medal Race di domenica sarà in palio, quindi, solo il bronzo. E in quella linea di partenza ci sarà anche un bravissimo Mattia Camboni, il più giovane della flotta che oggi ha portato a termine la sua missione, quella appunto di entrare tra i primi dieci, con un brillante 5-3-1. E scusate se è poco, ottenere il massimo nelle tre prove decisive e vincere una prova all’Olimpiade alla prima partecipazione. “Era un mio sogno e l’ho realizzato”, racconta nell’audio che segue il ragazzo di vent’anni e con molta testa sulle spalle di Civitavecchia. Un talento che farà molto bene alla vela azzurra, con grande capacità mentali e tecniche. Complimenti a lui e al suo tecnico Riccardo Belli dell’Isca per un risultato di grande valore alla prima Olimpiade.
Camboni felice…
E bravissimo oggi è stato nei Laser anche Francesco Marrai che è tornato al suo livello, “Marrai è tornato”, ci scherza su il livornese… ottenendo una splendida vittoria nell’ottava prova, seguita all’altrettanto ottimo quinto di race 7. Marrai sale al nono posto nella generale e nelle due prove di domani dovrà difendere la posizione per disputare la Medal Race finale.
Robert Scheidt si avvicina alla leggenda mettendo insieme un 4-5, con il primo in rimonta dopo aver girato addirittura 32esimo la prima bolina, e si porta in seconda posizione a tre punti dal croato Tonci Stipanovic.
Chi ha finalmente iniziato la propria Olimpiade… “Non ne potevamo più dell’attesa”, dicono… sono Giulia Conti e Francesca Clapcich, che mettono insieme un 3-7 nelle due prove iniziali, un buon modo di iniziare visto che le colloca a un solo punto dalle leader, le canadesi Rafuse-Boyd (5-4). Martine Grael, l’attesa figlia di Torben, ottiene un 9-1 mentre la prima prova va all’equipaggio francese Steayert-Compan (1-9).
L’audio di Giulia Conti e Francesca Clapcich:
La flotta torna a terra quando la precoce notte tropicale è già scesa, per cui non c’è stato tempo di disputare la terza prova di giornata. Nei 49er i supermega favoriti Peter Burling e Blair Tuke mettono subito le cose in chiaro con un 1-1 che sa tanto di sentenza. I rivali Outteridge-Jensen fanno solo 13-8. Gli azzurri Ruggero Tita e Pietro Zucchetti esordiscono con un 7-20 che li colloca al 16esimo posto.
Nel 470 donne finalmente una buona prova per Elena Berta e Alice Sinno, ottave e ora 17esime in una classifica guidata oggi dalle inglesi Mills-Clarck. Nel 470 uomini i croati Fantela-Marenic precedono Belcher-Ryan di due punti.
Domani tornano in regata i Nacra 17 con Bissaro-Sicouri terzi in classifica e i Finn destinati alle prove forse decisive.
Rio de Janeiro, Brasile- Uno dei sogni azzurri a Rio inizia a 22° 52′ 85s Sud e 43° 08′ 45″ W, ovvero le coordinate della partenza dei Nacra 17 oggi presso l’enorme ponte che collega Rio a Niteroi tagliando in due la Guanabara Bay. I protagonisti sono Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri, entrambi ingegneri, aeronautico il timoniere e gestionale la prodiera, che regatano molto bene ottenendo tre terzi posti consecutivi e un settimo in condizioni variabili tra 12 e 18 nodi, con non poche insidie in questi “ridicoli” campi di regata olimpici dentro la Baia. E dire che quello chiamato appunto “Ponte”, dove oggi hanno regatato i Nacra, è forse il meno peggio, visto che il vento da Ovest si incanalava nella sezione lungo Rio della Baia, parallelo al ponte, fornendo una parvenza di regolarità che però ogni nuvola che passava su Guanabara spezzava.
Proprio per questo la prova dei due ingegneri azzurri è da applausi. Autori di buone partenze, sempre veloci, capaci di uscire anche da situazioni pericolose quando qualche buco potenziale si avvicinava, Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri sono ora terzi e, con Flavia Tartaglini ancora prima dopo le tre prove di oggi (1-11-12), e Giulia Conti e Francesca Clapcich che devono ancora iniziare (lo faranno domani), l’Olimpiade azzurra sogna verdeoro.
“Il cammino è ancora lungo e non amo parlare degli altri ma concentrarci su di noi”, ha detto Vittorio Bissaro, “oggi eravamo veloci e autori di buone partenze in un campo che comunque presentava molte variazioni d’intensità, ma siamo riusciti a restare sempre sulle pressioni”.
Meglio di loro ha fatto l’australiano Jason Waterhouse (4-1-1-5) e ha fatto vedere ottime prove anche il mitico Santi Lange, 55 anni e tanta sapienza velica. Triste, invece, l’Olimpiade di Billy Besson che, dominatore del quadriennio, vede ormai compromessa la sua Olimpiade a causa di un infortunio alla schiena che lo costringe ad arrivare alla base nautica in sedia a rotelle e addirittura a girare un paio di boe dietro al decoubertiano equipaggio tunisino.
Domani iniziano anche i 49er e gli FX, mentre negli RS:X se ne vedranno delle belle con la Tartaglini davanti di un solo punto alla francese Picon e alla russa Elfutina, con la Alabau che potrebbe rientrare in gioco (oggi 7-2-.1), al momento quarta.
“Sono incazzata”, dice Flavia Tartaglini a terra, “la giornata era iniziata bene con un primo ma poi nelle altre due avrei potuto fare un po’ meglio, ma comunque il fatto di aver fatto un primo mi tiene ancora al primo posto e con tre prove previste domani è ancora tutto in gioco e siamo qui per lottare”.
Epica la giornata nei Finn, che per l’impossibilità dei Nacra 17 di regatare con tre metri d’onda, vengono mandati di nuovo in oceano. “Ne esce una delle più belle giornate di vela degli ultimi quattro anni”, come scrive Luca Devoti nella nostra versione inglese e come documentano le foto. Giorgio Poggi non riesce a performare con vento forte (18-15) e scende al sedicesimo posto. Le due prove leggendarie vengono vinte dall’ungherese Szombor Berecz, atleta della Dinghy Academy di Valencia, e da Glies Scott, che consolida la sua leadership, ora con 12 punti su Vasilij Zbogar e 16 su Berecz.
Nelle tavole maschili scappa via l’olandese Dorian van Rijsselberghe, mentre Mattia Camboni (10-21-3) è tredicesimo e, con le ultime tre prove in programma domani, ha ancora chance di entrare in quella medal race “che era il nostro obiettivo per questi Giochi”.
Nei 470 uomini ancora in testa i croati Fantela-Marenic davanti agli aussie Belcher-Ryan, mentre tra le donne le kiwi Aleh-Powrie superano le giapponesi. Nulla da segnalare per Elena Berta e Alice Sinno, 18esime (oggi 16-14).
Domani big day con ben otto classi in acqua: esordiscono i 49er, con Ruggero Tita e Pietro Zucchetti, e gli FX, dove la vela azzurra prova a calare l’asso Giulia Conti-Francesca Clapcich.
Rio de Janeiro, Brasile- Oggi la Guanabara Bay ha dato, purtroppo, il peggio di sé. Il vento da ovest, che nei due campi di regata oceanici ha riservato ondone e 20-25 nodi, nella Baia si è manifestato in raffichette, zone di pressione e poca se non nessuna logica. Scendendo dalle alture del Corcovado e dal Pan di Zucchero, il vento era tutto tranne che stabile, rendendo le regate poco avvincenti e legate soprattutto alla sorte, il che non è proprio il massimo per giocarsi delle medaglie olimpiche. Ecco, quindi, che i risultati dei Nacra 17 e dei 470, le due classi che appunto hanno regatato all’interno della Baia, erano più braccia aperte del Cristo Redentore che domina Rio che nelle capacità dei velisti olimpici che hanno risentito delle condizioni in modo esponenziale, con molti dei favoriti costretti a una “slow start”.
Tra questi anche Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri che in entrambe le prove sono balzati da buoni giri di boa a posizioni finali a centro flotta. Per loro un 10-14 che li colloca al momento in 14esima posizione, pur con un paio di proteste in corso, in race 2 contro gli equipaggi spagnolo e greco. Peggio hanno fatto i favoritissimi francesi Besson-Riou, 17esimi (7-19) o gli spagnoli Echavarri-Pacheco, 18esimi (16-12). In testa al cat misto olimpico gli svizzeri Buhler-Brugger (1-7).
A proposito della Guanabara Bay, l’argomento inquinamento che ha tenuto banco per mesi ha solide basi. Pur con il vento che un po’ oggi rimescolava le acque, uscendo ed entrando dall’ingresso abbiamo visto e annusato come colore dell’acqua, simile a un grigio ruggine dentro la Baia, ed effluvi non siano proprio degni della cartolina di Rio a uso turistico. Il presidente di World Sailing Carlo Croce, alle prese in questi giorni con diverse mosse di ripensamenti olimpici sull’agenda Tokyo 2020, aveva messo le mani avanti sostenendo quando la federvela mondiale fosse attenta a questo problema per la salute degli atleti. Ma questa pare decisamente una battaglia difficile da vincere per la città di Rio e per capirne la difficoltà basta osservare cosa gettano i canali “imissari” nella Baia.
Le regate olimpiche passano sopra anche questo problema, visto che la posta in gioco è enorme ma resta la sensazione che questa di Rio, almeno per la vela, sia destinata a essere ricordata come una delle edizioni più problematiche.
Usciamo di nuovo dalla Baia per dettagliare la regata dei Laser (dei Finn abbiamo parlato in news a parte). Robert Scheidt, l’idolo locale, ottiene un 11-2 e si riporta in zona podio (ricordiamo che se riuscirà a salirci diventerà l’univo velista della storia con sei medaglie sul collo). In testa torna il croato Tonci Stipanovic (6-7 oggi), davanti all’altro favorito, l’inglese Nick Thompson (2-1 oggi) e all’olandese van Schaanderburg. Francesco Marrai alterna ancora una prova indietro e una migliore (22-11) ed è adesso 14esimo nella generale a due prove dal termine della serie. Sono 22 i punti da recuperare per la zona Medal Race, al momento delimitata dal cirpriota Pavlos Kontides, storico argento di Weymouth 2012.
“Devo ancora segnalare alcuni errori miei nelle partenze e nelle scelte strategiche”, spiega Francesco Marrai, “Spesso mi trovo in posizioni buone, ma poi non sono portate a termine. Il giorno di riposo arriva al momento giusto”.
Nei Laser Radial la tosta irlandese Annalise Murphy ha approfitatto del prediletto vento forte per portarsi in testa alla classifica dopo il 5-2 di oggi. Precede di un punto la danese Rindom e di due l’olandese Bouwmeester con la cinese Xu pocoi lontana. Silvia Zennaro continua nella sua serie a centro flotta ed è ora 21esima dopo il 15-21 di oggi.
Giornata d’esordio anche per i 470, che all’interno della Baia hanno avuto gli stessi problemi di salti e pressioni dei Nacra. In testa alla flotta maschile i croati Fantela-Marenic (1-2) seguiti dagli aussie Belcher-Ryan (8-1), in pratica i due equipaggi favoriti subito davanti. Tra le donne guidano le giapponesi Kondo-Hoshioka (1-4) davanti alle kiwi Aleh-Powrie. Le esordienti Elena Berta e Alice Sinno sono 18esime (14-20).
Domani sarebbero previsti ancora venti sostenuti, con Flavia Tartaglini che ritorna in regata da prima in classifica (in regata anche Finn e 470) mentre per l’esordio delle punte azzurre Giulia Conti e Francesca Clapcich negli FX e di Ruggero Tita-Pietro Zucchetti nei 49er si dovrà attendere la giornata di venerdì 12 agosto.
Rio de Janeiro, Brasile- Giornata di emozioni azzurre oggi a Rio per merito di Flavia Tartaglini che, sorriso dopo sorriso, ha già ottenuto tre primi posti in sei prove negli RS:X donne portandosi in testa alla classifica generale. Due quelli conquistati oggi, con vento sugli 8-10 nodi, sempre davanti alla leader di ieri, la francese Charline Picon.
“Beh, forse vuol dire che sono brava anch’io”, dice la windurfista delle Fiamme Gialle al termine della giornata, “sono riuscita a regatare bene in modo costante e questo è importante, quando arrivi al livello massimo alla fine devi essere veloce in tutte le condizioni e credo a questo punto di esserlo. La regata è però ancora lunga e siamo solo all’inizio. Non avevo ancora realizzato di aver fatto tre primi, me ne rendo conto adesso e devo dire che mi sento bene”.
RS:X F
1.Tartaglini, 12-1-5-1-1-4, punti 12; 2.Picon, FRA, 1-2-1-4-5-10, punti 13; 3.Elfutina, RUS, 2-5-3-6-2-9, punti 18
Il sorriso della Tartaglini è contagioso e negli occhi della campionessa olimpica uscente, Marina Alabau, che risponde lì vicino alle domande della televisione spagnola, già si intravede un’ombra di preoccupazione forse inattesa.
Sorrisi anche per Giorgio Poggi che, nei Finn, ottiene un 11 in rimonta e un prezioso quarto nella seconda prova. Il timoniere di Albenga del Garnell Sailing Team e delle Fiamme Gialle si trova ora in settima posizione. In testa lo sloveno Vasilij Zbogar,. due volte medaglia olimpica nei Laser che mette in gioco tutta la sua esperienza, ottenendo un terzo e un primo. Epocale la vittoria nella prima prova del giovanissimo argentino Facundo Olezza che vince la prima prova della sua prima Olimpiade. Un risultato incredibile per un timoniere che ha iniziato a navigare in Finn appena un anno e mezzo fa. Olezza è terzo nella generale (1-9) dopo Zbogar e il turco Alican Kaynar.
“Sono soddisfatto del risultato di oggi”, ha detto Giorgio Poggi, “nella prima prova avevo girato penultimo e sono riuscito a rimontare in modo costante, nella seconda ho giocato sulle pressioni del difficile campo di regata del Pan di Zucchero e sono rimasto davanti, abbiamo appena iniziato e si tratta ora di restare coincentrati”.
“La flotta è di altissimo livello”, commenta Zbogar (come Olezza anche lui timoniere allenatosi alla Dinghy Acadfemy di Valencia), “e a parte un paio di ragazzi tutti possono vincere una prova, soprattutto nelle condizioni di oggi. Non era facile e bisognava restare molto concentrati e in questola mia esperienza può aver aiutato ed essere in testa dopo la prima giornata è un ottimo risultato. Nei prossimi due giorni sono previsti 20 nodi e non credo che potrò resistere allo strapotere fisico dei timonieri più giovani, per me si tratterà di perdere meno punti possibili, poi staremo a vedere, è ancora lunghissima”.
La grande sorpresa nei Finn è la giornata negativa del superfavorito Giles Scott, che con un 17-3 è decimo in classifica ma già domani con vento forte tornerà probabilmente in alto, ma oggi si notava una punta di dubbio in uno sguardo solitamente impenetrabile.
Finn
1.Zbogar, SLO, 3-1, punti 4; 2.Kaynar, TUR, 2-5; 3.Olezza, ARG, 1-9; 7.Poggi, 11-4.
Nei Laser Francesco Marrai fa seguire un ottimo quinto in race 4 al 18 di race 3. Il livornese risale fino alla 13esima posizione (39-11-18-5). Robert Scheidt continua ad alternare una prova si e una no, oggi 27-4, e si trova in un per lui complicato ottavo posto. In testa l’argentino Alsogoray (4-2-14-1) che precede il croato Tonci Stipanovic e il kiwi Sam Meech.
Laser
1.Alsogoray, ARG, 4-2-14-1, punti 21; 2.Stipanovic, CRO, 1-5-7-12, punti 25; 3.Meech, 19-3-5-6, punti 33; 13.Marrai, 39-11-18-5, punti 73
Laser Radial nel segno della cinese Xu, oggi 3-1, virtualmente in testa alla classifica quanto entrerà lo scarto, anche se dopo quattro prove la precede la danese Rindom. Silvia Zennaro si conferma anche oggi al suo livello e, con un 24-18 è 21esima.
Laser Radial
1.Rindom, DEN, 5-8-5-3, punti 21; 2.Murphy, IRL, 1-13-4-7, punti 25; 3.Bouwmeester, 6-4-15-4, punti 29; 21.Zennaro, 10-24-24-18
Nella tavola maschile Mattia Camboni incappa in una squalifica per partenza anticipata e in un ritirato a cui fa seguire un 9. Il giovane di Civitavecchia è ora 16esimo. In testa si profila un duello tra l’inglese Nick Dempsey e l’olandese van Rijsselberghe con il polacco Myszka a far da terzo incomodo.
RS:X M
1.Dempsey, GBR, 1-1-2-1-4-14, punti 9; 2.van Rijsselberghe, NED, 5-3-1-4-1-1, punti 10; 3.Myszka, POL, 4-5-5-2-2-3, punti 16; 16.Camboni, 11-13-4-ufd-dnf-9, punti 74.
Per il resto, Rio dimostra in ogni dove di non essere preparata per i Giochi Olimpici. Tutto appare improvvisato, con evidenti problemi organizzativi e logistici. A salvare i Giochi ci pensa solo lo spirito olimpico, come quello della giornalista colombiana che abbiamo incontrato oggi al Media Center Principale, per chi non lo immaginasse una città nella città con migliaia di giornalisti da tutto il mondo. Cinque brevi minuti nell’attesa di ricaricare un telefonino, in cui la nostra amica ci ha raccontato con il volto che sprizzava felicità della gioia del suo paese e di tutta la Colombia per l’inaspettato oro conquistato ieri dal sollevatore di pesi quarantenne Oscar Albeiro Figueroa Mosquera, suo concittadino, un modo semplice per capire come nulla sia intenso e vero come l’Olimpiade.
Rio de Janeiro, Brasile- Inizia con un 39-11 l’Olimpiade di Francesco Marrai nei Laser. Il livornese ha cominciato con una regata nelle retrovie, con vento sugli 11-12 nodi saliti poi a 14 nel corso del pomeriggio, sul campo Escola Naval all’ingresso della Guanabara Bay, per poi far meglio nella seconda prova, conclusa all’undicesimo posto dopo aver girato 19 la prima bolina. Vittima illustre della prima prova, vinta da un’altro dei favoriti, il croato Stipanovic, è stato l’attesissimo Robert Scheidt, che poi si è subito rifatto andando a vincere race 2, dominata sin dalla partenza. Tonci Stipanovic è in testa (1-5), Scheidt ha un 23-1. Marrai 39-11 è 25esimo.
Meglio ha fatto Flavia Tartaglini negli RS:X donne. La romana ha addirittura vinto race 2 davanti alla francese Picon, mentre ha ottenuto un quinto in race 3 e un 12 in race 1. La Picon è in testa con un 1-2-1 e pare subito ipotecare la lotta per la successione alla Alabau. Splendida terza Flavia Tartaglini (12-1-5), anche lei subito in lotta per il podio.
Bene anche il giovane Mattia Camboni nel windsurf uomini. Il velista di Civitavecchia ha ottenuto un ottimo quarto in race 3, dopo il 13esimo in race 2 e l’11 in race 1. In testa il britannico Nick Dempsey con un autoritario 1-1-2. Nono Mattia Camboni (11-13-4)
Nei Laser Radial le due prove sono state vinte dall’irlandese Annelise Murphy e dalla lituana Gintare Scheidt (moglie di Robert). In testa la campionessa uscente, la cinese Xu, con 3-4. Silvia Zennaro è 16esima con un 10-25 nelle due prove di oggi.
Da segnalare il pessimo esordio del sito olimpico e di World Sailing, che sta avendo problemi nell’aggiornamento dei risultati live, coisa da non credere vista l’importanza dell’evento. Molto meglio il sito generale dell’Olimpiade, più efficace e aggiornato, risaultati qui:
https://www.rio2016.com/en/sailing-schedule-and-results/day-8
Da domani mattina Fare Vela sarà a Rio per contenuti speciali e commenti.
Rio de Janeiro, Brasile- Ci siamo. L’ora dei giusti e dei migliori è arrivata. Come ogni quattro anni il mondo si ferma per assistere al mega evento planetario dell’Olimpiade. L’unico che può rendere gli uomini, per un solo giorno, simili agli dei. L’Olimpiade scatta questa sera (20:30 locali, le 1:30 della notte in Italia) con la cerimonia d’inaugurazione nello Stadio Maracanà di Rio de Janeiro. Tutto il mondo, almeno quello che ha una TV o una connessione Internet, la guarderà in diretta. La vela, che dall’8 al 18 agosto sarà protagonista, a rischio, nelle regate dentro l’inquinata Guanabara Bay, e al tempo stesso, splendida, nei paradisiaci campi di regata in oceano, ha già fatto parlare di sé. Sono stati infatti Torben e Lars Grael, le supermedagliate icone locali, che hanno portato la torcia olimpica a Rio via acqua. Per l’ultimo tedoforo si parla di Pelé o del tennista Gustavo Kuerten, lo scopriremo solo alla fine della cerimonia, quando nella notte carioca sarà accesa la fiamma olimpica partita dalla spianata di Olimpia.
Il mondo si ferma, così come si fermava la guerra tremila anni fa per celebrare gli atleti. Adesso quella no, le guerre continuano, dichiarate o latenti un po’ dovunque. Il Brasile, gigante sudamericano che vive di contrasti, è in piena crisi socioeconomica e l’Olimpiade viene usata come oggetto di attacco tra chi sostiene la presidenta Roussef e i neoliberisti. La voce rischio si coniuga in diverse modalità, crimininalità, inquinamento, salute (anche se la Zyka pare più un mito metropolitano), ritardi logistici e carenze di bilancio… Ma, alla fine, il fascino olimpico dominerà e, quando la bandiera nazionale e l’inno nazionale degli eletti che sono dei per un giorno saliranno sui pennoni, beh, allora sarà difficile trattenere brividi e lacrime. Per tutti, atleti, loro sì i veri protagonisti, ognuno con una storia particolare da raccontare, poi tecnici, noi tifosi e dirigenti. Un momento unico, dove per un solo istante si è assisi all’Olimpo per poi ridiscendere sulla Terra per domandarsi “e ora che faccio?”.
Nel mezzo ogni metro, ogni centimetro d’acqua, nel caso della vela, da conquistare con sforzi immani, perfetta destrezza, coordinato equilibrio, con lo stress mentale da dominare e la paura che subdola è pronta a prenderti nel momento decisivo. I destinati all’alloro più alto dello sport si riconoscono proprio dalla forza interiore, da quell’equilibrio così lontano dall’eccitazione o dalla sfrontatezza, ma anche dall’appagamento di essere comunque già contenti “di esserci”.
Per la vela sono in 271, per giocarsi trenta medaglie. Sono stati i migliori, gli unici capaci di emergere da durissime selezioni nei rispettivi Paesi. Solo trenta, appunto, saliranno sul podio e, tra loro, solo in dieci arriveranno a sentire il proprio inno e a essere gli eroi del giorno. Il massimo della selezione possibile, e ora scatta la “no excuse regatta”, dove vincono solo i migliori o appunto quelli che lo sono stati a livello mentale per la settimana decisiva delle loro carriere.
La vela azzurra è a Rio con una squadra giovane e in larga parte rinnovata, sette ragazze e sei ragazzi che regatano in nove classi su dieci (solo il 470 uomini è rimasto fuori). Giorgio Poggi (Finn), Francesco Marrai (Laser), Vittorio Bissaro e Silvia Sicouri (Nacra 17), Giulia Conti e Francesca Clapcich (FX), Ruggero Tita e Pietro Zucchetti (49er), Silvia Zennaro (Radial), Flavia Tartaglini (RS:X F), Mattia Camboni (RS:X M) e Elena Berta-Alice Sinno (470 F). Li seguiremo giorno per giorno, notando come in almeno due classi le ambizioni di podio ci sono e in almeno sei l’obiettivo Medal Race è concreto. Riuscirci sarà poi tutt’altra storia. Ma un cambio di atteggiamento, in positivo, si è notato per tutto il quadriennio nel team azzurro guidato dal DT della Federvela Michele Marchesini. Meno “mammismo”, meno lamentele e più lavoro. Se questo pagherà lo sapremo solo tra quindici giorni, quando il 18 agosto la Medal Race dei 49er FX chiuderà i Giochi velici. Lo scoglio maggiore, al di là delle correnti e dei venti ballerini della Baia, saranno proprio le menti dei velisti, la “paura” di vincere che in passato spesso ha bloccato fior di campioni azzurri.
Sarà un’Olimpiade tutta da godere (per noi) e tutta da soffrire (per loro). Nel mezzo tanti protagonisti e molte storie da raccontare. Da quella di Robert Scheidt che, a 43 anni, è tornato in Laser e ha la chance di conquistare quella sesta medaglia che lo farebbe diventare il velista con più medaglie nella storia. Da Peter Burling e Blair Tuke, i kiwi imbattibili nel 49er che rinnoveranno la sfida di quattro anni fa con gli aussie Outteridge-Jensen prima di fare lo stesso sugli AC50 della prossima America’s Cup. Da Giles Scott, erede designato di Ben Ainslie nei Finn, alla battaglia aperta dei Nacra 17 e negli FX, dove la vela azzurra spera di ritrovare Vittorio Bissaro/Silvia Sicouri e Giulia Conti/Francesca Clapcich, rivestiti di tricolore su un podio con sfondo sul Pan di Zucchero.
Come seguirle su Fare Vela
Fare Vela racconterà la Regata Olimpica giorno per giorno con commenti, analisi, interviste e video direttamente da Rio, sia nella versione in italiano sia in quella in inglese in sinergia con il blog devotiluca.com. Appuntamento, quindi, con il preview della vigilia al 7 agosto e alle prime cronache a partire dal giorno 8, quando scenderanno in acqua i Laser con Francesco Marrai, i Radial con Silvia Zennaro e i windsurf femminili e maschili, rispettivamente con Flavia Tartaglini e Mattia Camboni.
Qui sotto il programma completo della Regata Olimpica, con la suddivisione dei campi di regata e gli orari (fuso orario Ora locale +5h, quindi regate a partire dalle ore 18 italiane).
Le regate olimpiche saranno visibili in streaming sul sito dedicato della RAI, www.rai.it, con commento di Giulio Guazzini e Mauro Pelaschier, e, in caso di azzurri con possibilità di medaglia, anche su RaiDue per le finali. Approfondimenti quotidiani su sailing.org.
Olimpiadi: ottimo esordio della Tartaglini, terza dopo tre prove (e vince race 2), Marrai parte lento, bene Camboni, Zennaro 16esima. Come seguirla su Fare Vela e sul web – Trendynet worpress
August 9, 2016 @ 07:45
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