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Trial olimpici a Valencia: quale singolo per il 2024? Prime sensazioni ma per ora niente regate comparative

Valencia, Spagna- Sono iniziati oggi al Real Club Nautico de Valencia gli attesi Trial olimpici di World Sailing per designare i singoli olimpici per Parigi 2024. Le derive convocate sono il gia’ olimpico Laser, con gli armi Standard e Radial, il D-Zero di Devoti Sailing con i due armi per uomini e donne, il Melges 14 di Melges Boat anche lui con due armi, e l’RS Aero di RS Sailing.

Le derive candidate alla Base de Regatas del RCNV. A sinistra i Laser, sullo sfondo gli RS Aero, a destra i Melges 14 e i D-Zero

La giornata non poteva essere migliore, con sole, 22 gradi e la consueta brezza termica valenciana intorno ai 14-15 nodi. A testare le derive una serie di velisti internazionali designati dalle varie federazioni. Stella del gruppo e’ indubbiamente il cirpriota Pavlos Kontides, argento olimpico nel 2012 in Laser e campione del mondo Laser. Per la vela italiana e’ presente come osservatore il tecnico Alp Alpagut.

I Devoti Zero, con in primo piano l’armo maschile da 9,4 mq e dietro quello femminile da 7,4 mq. Si notano le zeppe alla mastra per la regolazione dell’albero (tipo Finn) e i Deck Estender in carbonio nero per portare la seduta del timoniere tre cm fuori dalla coperta

Dopo la serie di presentazioni formali, i tecnici di World Sailing e il gruppo dei velisti hanno svolto le introduzioni tecniche a terra, negli ampi spazi della Base de Regatas del RCNV. Verso le 14 uscita in acqua, che abbiamo seguito da lontano rispettando le richieste di World Sailing.

Il Melges 14 con l’armo maschile di 9,6 mq. Il Melges 14 e’ la barca con la largfhezza massima del gruppo in esame a Valencia. La posizione dell’archetto della scotta e’ regolabile solo a terra. Assenti le zeppe alla mastra. Si notano i maggiori volumi a prua rispetto al D-Zero
Gli RS Aero. Anche qui due armi, il 9 mq per gli uomini e il 7mq per le donne. Il cantiere RS ha insistito molto sulle forme delle appendici e sulla facilita’ d’utilizzo

Va detto che il programma del primo giorno ha destato una sorpresa: non sono state fatte delle regate comparative, ma ogni gruppo di 4 barche dello stesso cantiere (due con armo maggiore per gli uomini e due con armo ridotto per le donne) ha navigato da solo. Prima i Melges 14, poi i D-Zero, a seguire gli RS Aero e infine i conosciutissimi Laser. Nei cambi un gruppo di giovani velisti del RCNV faceva navigare le derive che i tester non stavano usando.

IL campione del mondo Laser Pavlos Kontides (sulla sinistra con le braccia incrociate) osserva attento il briefing tecnico del Melges 14

Le sensazioni sono quindi complicate, mancando una prova comparativa ravvicinata. Vedremo se nei prossimi tre giorni di Trial saranno organizzate delle regate di test, cosa che sembrerebbe auspicabile in una selezione di attrezzature per il massimo livello sportivo, quello olimpico.

Da quanto si sa, il Trial sara’ comunque su osservazione e fondamentali saranno le sensazioni dei velisti e le loro relazioni, che resteranno a quanto pare segrete e saranno divulgate, tramite l’Equipment Committee al Council di World Sailing che dovra’ prendere la decisione finale nel prossimo Meeting di maggio a Londra. Quindi, per chiarezza, il Laser potrebbe restare olimpico sia per gli uomini sia per le donne.

Il D-Zero in bolina
I Melges 14 in bolina, in primo piano l’armo femminile, sullo sfondo quielli maschili
RS Aero in bolina

A prima vista, da quanto abbiamo potuto osservare in acqua, il D-Zero e il Melges 14 sembrano avere una marcia in piu’ in bolina, grazie soprattutto alle grandi rande in kevlar con roach di 9,4 mq che conferiscono una potenza maggiore a quella del Laser. Gli alberi in carbonio consentono di scaricare in penna al meglio la potenza in eccesso. Da notare come RS Aero e D-Zero abbiamo rande issabili, mentre il Melges 14 e il Laser hanno vele che rivestono l’albero, non consentendo quindi un’ammainata in mare.

Nel D-Zero si nota l’assenza di beccheggio e le dimensioni ideali dell’armo ridotto femminile, che e’ parso adeguato anche per ragazze sui 65/70 kg, cosa non scontata visti i 7,4 mq. Il Melges 14, grazie alla sua larghezza maggiore, e’ apparso stabile e veloce in bolina, dove sfrutta anche 5 cm in piu’ di lunghezza al galleggiamento. In poppa, pero’, ha evidenziato una posizione scomoda, e poco dinamica, del timoniere, che si trova a dover appoggiare un ginocchio in pozzetto per le ridotte dimensioni del bordo. Cio’ e’ sembrato diminuire l’efficienza complessiva nei lati alle portanti. Il D-Zero, invece, consente una postura piu’ ergonomica e dinamica anche in poppa.

Il M14 in poppa. Si nota la posizione poco dinamica
D-Zero in poppa

L’RS Aero non ha dato una sensazione di adattabilita’ al massimo livello sportivo, con un boma poco gestibile (manca il carrello, presente invece sul D-Zero) e una forma complessiva meno performante ai massimi livelli, anche per le minori regolazioni possibili.

L’RS Aero con armo femminile in bolina

Ovvioamente bisogna notare che la velocita’ non sara’ la sola variabile discriminante, ma la valutazione dovra’ tener conto anche di appeal generale, estetica, costi, capacita’ di produzione e distribuzione, peso ideale di velisti e veliste. In questo senso il D-Zero e il Melges 14 maschili sono sembrati ideali per pesi dagli 80 agli 88 kg, mentre l’RS Aero e’ sembrato piu’ in target sui 75/80 kg. Ricordiamo che il target ideale per il Laser attuale e’ di 80/82 kg per gli uomini e 70 kg per le donne con la vela Radial.

E’ ancora presto per dare un giudizio definitivo, visto che ci sono ancora tre giorni di uscite, ci auguriamo anche con qualche regata tutti contro tutti, visto che alla fine il contatto diretto potrebbe rivelare molto.

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