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Giraglia: i “casi” dell’edizione 2016, recuperato il Mariel

Genova- Passata la “sbornia” da Giraglia Rolex Cup a pochi giorni dalla conclusione dalla super classica della vela offshore è tempo di bilanci. Il primo dato da sottolineare è quello dei ritiri: sono 41 su 222 partenti, un numero di poco superiore a quello fisiologico che vede in tutte le prove d’altura alcune barche non terminare il percorso. La notizia importante, che ci ha confermato anche la Capitaneria di Porto di Livorno, è che il Grand Soleil 341 Mariel di Federico Massari, che aveva perso il timone, e il cui equipaggio è stato prelevato dall’elicottero, è stato recuperato.

In rotta verso Genova dopo il passaggio della Giraglia. Foto Rolex
In rotta verso Genova dopo il passaggio della Giraglia. Foto Rolex

Fino allo scoglio della Giraglia, cioè per oltre metà percorso, le condizioni sono state di vento leggero, gli equipaggi hanno avuto quindi un margine di tempo sufficiente per prepararsi al meglio per il sudovest che come da previsioni è puntualmente arrivato. Una volta arrivato il Libeccio le ultime 90 miglia sono state indubbiamente impegnative, anche se tipiche di determinate condizioni del Mar Ligure: dai raccontri che abbiamo raccolto il vento ha soffiato fino a punte di 40 nodi, accompagnato da un’onda formata anche superiore ai 3 metri. Condizioni toste senza dubbio, probabilmente estreme per una parte della flotta, ma una situazione da mettere in conto quando si partecipa a una prova offshore.

Il navigatore dell’X41 Lisa, Michele Malandra, imbarcazione che ha chiuso al quinto posto overall la classifica ORC, ci ha raccontato le condizioni incontrate dopo lo scoglio: ” Doppiata la Giraglia abbiamo navigato in circa 10 nodi di vento già dalla direzione prevista, il sudovest, sotto spinnaker. L’aumento è arrivato improvviso, inizialmente fino a 20 nodi e senza una particolare onda che è arrivata solo successivamente. Rapidamente l’aria è poi salita fino a 30 nodi, con punte superiori e dopo una straorza abbiamo ammainato lo spinnaker e navigato fino a Genova con randa piena e Jib Top. Non abbiamo visto più di 35 nodi, ma è molto plausibile che le imbarcazioni alle nostre spalle che hanno fatto tutta la notte in mare abbiano sentito condizioni più dure”.

Un particolare non da poco è l’andatura che hanno sostenuto le barche: dal traverso al lasco, quindi una navigazione molto veloce e con onda a favore. Se non fosse stao così, e la stessa intensità del vento fosse stata di bolina con mare formato, probabilmente si parlerebbe di ben altra regata e il numero di ritiri sarebbe di gran lunga diverso.

Il caso Aria di Burrasca

Uno dei temi caldi che tiene banco tra gli appassionati è il caso “Aria di Burrasca”. L’X332 di Franco Salmoiraghi che ha ricevuto il premio Fair Play per avere portato assistenza al Grand Soleil 34.1 durante la notte dell’incidente. L’equipaggio di Aria di Burrasca ha fatto ufficiale richiesta di riparazione, che non è stata accolta. Dalla dichiarazione rilasciata dall’armatore ad un altro media, la sosta di Aria di Burrasca è costata circa 5 ore, un tempo significativo in ottica tempo compensato.

Dai rilevamenti del tracking ancora disponibili, ma non sono da considerare attendibili in maniera assoluta, risulterebbe che Aria di Burrasca abbia deviato la sua rotta alle 23.32.

In rosso la traccia di ARia di Burrasca, verde quella di Mariel
In rosso la traccia di Aria di Burrasca, verde quella di Mariel
Alle ore 23.32 il tracking rileva la deviazione di Aria di Burrasca
Alle ore 23.32 il tracking rileva la deviazione di Aria di Burrasca
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Alle 00.49 o poco dopo Aria di Burrasca sembra tornare in rotta anche se i gradi di rotta che segnala  il tracking non sembrano aggiornati

Ripetiamo che le rilevazioni del tracking potrebbero non essere precise, ma questi al momento sono gli elementi visibili. Resta aperta la riflessione se l’X332 avesse diritto a una riparazione sul tempo finale, cosa che comunque viene presa in considerazione con più difficoltà dalle Giurie nelle regate offshore.  Molto più comune nelle regate tra le boe dove in caso di riparazione viene attribuito un risultato medio sulla serie. Sicuramente l’X332 ha speso del tempo vicino alla barca in difficoltà, il dato di fatto è inequivocabile e un premio fair play non sempre serve da consolazione.

Il caso partenza

Un altro argomento che ha suscitato un certo malumore tra le barche piccole è la situazione della partenza. Il gruppo 0 è partito sulla coda del Mistral in veloce attenuazione sotto la pioggia. Gli altri gruppi sono partiti invece in quasi totale bonaccia e hanno avuto molta più difficoltà ad abbandonare la baia di Saint Tropez (si segnala anche il richiamo generale di una delle partenze). La classifica finale vede però tutte le barche in un’unica graduatoria overall, che ovviamente non tiene conto delle condizioni meteo in cui si sono svolte le prime partenze.

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3 Comments

  1. Sergio
    June 22, 2016 @ 09:27

    Farevela riporta tutto alla giusta dimensione. Senza titoloni shock e senza voler accendere polemica a tutti i costi. Bravi.

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    • Michele Tognozzi
      June 22, 2016 @ 19:57

      Grazie Sergio, chiunque va per mare e regata in altura converrà che quanto successo nella Giraglia 2016 è ordinaria amministrazione. Un saluto

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  2. Marco Sottile
    June 23, 2016 @ 16:22

    Caro Michele quello che non rientra nell’ordinaria amministrazione e’ un comitato di giuria che confonde un obbligo dell’andar per mare (soccorrere una barca in difficolta’) con il fair play e, di fatto, penalizza un comportamento corretto. Chissà la prossima volta quanti gireranno la testa dall’altra parte o spegneranno la radio per non sentire….

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