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Vendee Globe: Pedote racconta il freddo dei Cinquanta Urlanti, Bestaven resiste in testa

Macquarie Island- La partita nei Cinquanta Urlanti si fa complicata, per una zona di transizione che ha rallentato oggi il leader Yannick Bestaven, uno dei meno “social” della flotta, con poche foto e video ma che evidentemente si sta concentrando più sulle prestazioni e la difesa della leadership appena conquistata.

Il passaggio nel Pacifico Australe è avvenuto molto a sud, ai 55° 40′ Sud, che è già quasi la latitudine di Capo Horn. Anzi, il limite della Zona d’esclusione a metà Pacifico obbligherà anche a una rilsalita fino ai 53°. Bestaven e Dalin sono passati a sud di Macquarie, l’isola sperduta dove domani si ridosserà Louis Burton per le sue riparazioni al carrello della randa.

La situazione alle 18 CET

Alle 18 CET Maitre Coq vedeva ridotto a 41,8 miglia il suo vantaggio su Charlie Dalin. Thomas Ruyant è terzo a 129 miglia. Jean Le Cam è quarto e molto più a nord, a 344 miglia.

Giancarlo Pedote è sempre decimo a 531 miglia, dopo aver recuperato bene nella veloce cavalcata di ieri nel fronte freddo.

A proposito di freddo e di Cinquanta Urlanti, una situazione inedita per lo skipper fiorentino che mai aveva navigato a queste latitudini, arriva il suo commento:

Sta iniziando a fare davvero freddo! », ha commentato Giancarlo Pedote appena entrato nei Cinquanta Urlanti “Devi adattarti e cambiare alcune abitudini. Ho appena fatto alcuni giri della colonna del winch per riscaldarmi e presto mangerò qualcosa, sempre per scaldarmi. Poi andrò alla branda, dove ho sostituito le coperte che uso normalmente con il sacco a pelo, per avere meno freddo e poter dormire. Mi piace di meno perché dentro mi sento come una salsiccia e sono quindi meno reattivo, ma non ho scelta! C’è un’umidità nell’aria che non riusciamo a far evacuare e che ci penetra fino alle ossa.

È ancora dura, ma il mare è più ordinato e quindi è più facile manovrare. È il momento di cercare di spingere!… Sto navigando sotto un fronte freddo che si muove più o meno alla mia stessa velocità. È qualcosa di psicologicamente importante. Uscire dall’Indiano ed entrare in questo nuovo oceano mi darà una spinta al morale, soprattutto perché l’antimeridiano è sinonimo di metà percorso. Questo Vendée Globe è davvero un viaggio pazzesco, sto vivendo e dovrò ancora vivere un sacco di avventure! Sono felice di essere dove sono e di essere riuscito a prendermi cura della mia barca finora, che a quasi metà percorso è ancora in ottima forma.

Pensavo che a questa data avremmo già finito con l’Indiano. Quattro anni fa, durante l’ultima edizione del Vendée Globe, il gruppo leader stava già navigando nel Pacifico. Non vedo l’ora di scoprirlo. Non sono sicuro di cosa aspettarmi. Sarà una sorpresa, non ho chiesto molto prima di partire perchè volevo lasciarmi sorprendere. Secondo me ci sono alcune cose che è necessario scoprire da soli”.

Dai Giancarlo, adesso è il momento di attaccare.

Da segnalare che sono ormai quasi sette i giorni di ritardo del leader sull’analogo passaggio di Armel Le Cleac’h quattro anni fa. Davvero molti.

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