Recife, Brasile – 9 giorni, 7 ore e 3 minuti: tanto è bastato ad Alex Thomson su Hugo Boss per stabilire un nuovo record di percorrenza da Les Sables d’Olonne all’equatore, abbassando di oltre 24h il tempo di riferimento stabilito da Jean Le Cam nel 2004 (10 giorni e 11 ore).
Il Vendée Globe entra così nell’emisfero australe e la testa della flotta si prepara per la discesa nel grande sud. Il lungo bordo mure a sinistra nell’Aliseo di sudest è infatti l’anticamera che porterà verso la parte più dura e lunga del Vendée Globe che verrà inaugurata con il passaggio del primo capo, quello di Buona Speranza.
Hugo Boss è in controllo sulla flotta e all’ultimo rilevamento, 12 UTC odierne, vanta un margine di 60 miglia su Armel Le Cleac’h che è riuscito a sopravanzare PRB dopo le spettacolari immagini ravvicinate che hanno regalato i due skipper francesi. Sebastien Josse segue a 85 miglia, Meilhat a 101. Il più veloce nelle ultime 24h è ancora una volta Thomson con 410 miglia, seguito da Le Cleac’h con 391.
Interessante l’analisi sui foils fatta da Thomson ad uno dei collegamnti audio: “I foils di Hugo Boss si dimostrano molto efficienti nel vento leggero e nelle condizioni incontrate fino ad ora (lasco con vento medio). Il nostro deficit potrebbe essere di bolina con vento leggero e medio, mentre con vento forte potremmo difenderci”.
Il vero tema però a questo punto è la discesa verso sud che si prevede estremamente veloce. L’attuale Aliseo andrà progressivamente in rotazione verso nordest: un cambio di direzione che consentirà alla testa della flotta di seguire almeno in parte l’ortodromica navigando sempre ad andature dal traverso al lasco. Una volta entrati in questa fase arriverà il momento per il tuffo nel grande sud, da negoziare con il posizionamento dell’anticiclone di Sant’Elena. L’anticiclone è infatti in questo momento posizonato molto a sud, attualmente all’altezza di Tristan da Cunha.
Gli skipper possono decidere di aggirarlo da nord, ma si troveranno costretti a bolinare in un flusso di vento anche intenso da sudest. L’alternativa più probabile è quindi il passaggio a sud, che si presenta però non meno complicato. Circa 300 miglia a sud di Tristan è infatti fissato il limite ghiacci, oltre il quale non è possibile spingersi. Le 300 miglia tra l’isola e il limite ghiacci sono in parte occupate dall’anticilone, basterà quindi un minimo errore di traiettoria per produrre vantaggi o ritardi consistenti. E’ assolutamente plausibile che tutti gli skipper punteranno decisamente a sud dell’anticiclone, provando a giocare sul suo limite estremo, ricercando un compromesso tra intensità del vento, velocità e rotta.
Una prima brutta notizia arriva però dagli skipper in regata. Tanguy de Lamotte non può riparare l’albero di Initiative Coeur e fa rotta verso Les Sables dove concluderà il suo Vendée Globe.
Il bravissimo skipper, autore fino a questo momento di un’ottima regata, aveva infatti subito la rottura della testa d’albero, un pezzo di carbonio di circa 30 centimetri. Purtroppo le condizioni dell’albero non garantiscono una sicurezza sufficiente per affrontare i mari del sud. Lamotte ha deciso comunque di riportare la barca a Les Sables a vela, in solitaria, senza scalo ed assistenza, da marinaio vero e grande skipper.