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Volvo Ocean Race: arriva la tempesta, scelte diverse tra sicurezza e velocità

Cape Town, Sud Africa- Arriva ed è enorme. Il sistema depressionario annunciato colpirà, a partire dal tardo pomeriggio di oggi mercoledì, la flotta della Vovo Ocean Race che naviga nei Quaranta Ruggenti, appena a nord del limite imposto anti-iceberg. L’intensità delle depressione, che porta con sè venti fino a 50 nodi che ruotano in senso orario attorno a un cento posizionato oggi a 44° Sud, è tale che i navigatori hanno passato la nottata appena trascorsa a posizionarsi nel modo ritenuto migliore per affrontare la tempesta, in un compromesso tra velocità e sicurezza.

La meteo prevista per le 18UTC di oggi, con le posizioni delle 9:12 UTC di questa mattina. Il sistema depressionario raggiungerà la flotta dei Volvo Ocean 65 a partire dalla serata di oggi. Si notano le differenti scelte dei navigatori

Ecco che Turn the Tide on Plastic, su cui naviga la triestina Francesca Clapcich, ha scelto di risalire in latitudine per allontanarsi dal cento depressionario mentre Vestas ha scelto una posizione sui 40° 30′ S. I leader della tappa hanno invece deciso di serrare le fila e affrontare il “mostro” meteo in modo più diretto, continuando nella più diretta e veloce, anche se più rischiosa, rotta sui 42° Sud. Alle 9:12 UTC Dongfeng precedeva Mapfre di 6,2 miglia e Akzonobel di 19,2. Brunel segue a 26,4 miglia.

Il limite dei ghiacci potrebbe anche rivelarsi una trappola per le barche più a sud, dato che l’evoluzione della depressione dovrebbe portare per Dongfeng, Mapfre e le barche che seguono a diverse ore con un angolo (TWA) sugli 80 o anche 70 gradi, con effetto maggiorato delle onde che potrebbero superare i sei/sette metri, vista l’impossibilità di fuggire a sud est seguendo il vento. Uno scenario che potrebbe anche favorire TTDOP, che potrà invece sviluppare maggior velocità e avere un angolo con le onde migliore.

La tempesta è molto estesa, oltre 400 miglia, e si muove velocemente verso est. Entrarvi è inevitabile, ma Dee Caffari di Turn the Tide on Plastic ha ponderato bene la scelta. “Ho avuto delle sensazioni negative per 24 ore e pensavo fosse qualcosa che avevo mangiato o bevuto, ma non è così.” Ha spiegato l’unica skipper donna di questa edizione del giro del mondo. “Onestamente, credo sia il senso di responsabilità, il peso di dover fare le scelte giuste e tenere insieme barca e equipaggio per le prossime 48 ore, senza danni o problemi. Ho mal di stomaco, una sensazione che non avevo mai provato prima.”

Intanto le barche che hanno tenuto una rotta meridionale devono affrontare altre sfide. Quando la depressione li colpirà, questi team avranno vento più forte e contrariamente a Turn the Tide on Plastic non avranno alcuna via di fuga. La zona di esclusione dei ghiacci a sud della flotta che è stata definita per tenerla lontana dal pericolo degli iceberg, infatti, impedisce ai battistrada di scendere ancora quando le condizioni si faranno ancor più dure.

“Non penso che quello che faremo nelle prossime ore possa essere definito regatare.” Ha ammesso lo skipper di Dongfeng, Charles Caudrelier. “Vogliamo scappar via veloci, ma non vogliamo rompere nulla o farci del male.” Lo skipper di MAPFRE, Xabi Fernandez, che si trova solo otto miglia alle spalle Dongfeng, ha aggiunto: “Sta diventando dura, fa freddo, ma sarà anche divertente.”

“C’è una certa dose di rischio a rimanere a sud e proprio davanti alla depressione.” Ha spiegato il navigatore di Vestas 11th Hour Racing Simon Fisher. “Se riusciremo a portarci a nord e a camminare bene, sarebbe certamente il modo migliore di affrontarla”.

Sapere quando togliere il piede dall’acceleratore e fare scelte più conservative è sempre stata la chiave di volta per il successo nella Volvo Ocean Race, e Fisher è un esperto di questo tipo di compromessi, avendo guidato Abu Dhabi Ocean Racing alla vittoria nell’edizione 2014-15 del giro del mondo. “Saranno un paio di giornate interessanti”, Ha aggiunto il britannico. “La linea di confine fra essere veloci con una buona prua e trovarsi in una zona più sicura, sarà sottile. Si dovrà anche cercare di non rompere e di non trovarsi sul passaggio del fronte. Vogliamo essere veloci ma non dobbiamo trovarci dove l’aria aumenta e dà buono, perché lo stato del mare sarà terribile e potremmo essere spinti verso il cancello dei ghiacci”.

 

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