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10 domande a… Juan Kouyoumdjian

Sesto appuntamento con la nostra serie 10 domande a… curata da Stefano Beltrando. Protagonista è il progettista argentino Juan Kouyoumdjian, uno dei più geniali designer nautici degli ultimi trent’anni.

E’ difficile trovare un progettista che sappia spaziare con successo in tutti i meandri della nautica tanto quanto Juan K. Passa con disinvoltura da megayacht in alluminio agli IMOCA60 così come i one design di qualunque misura fino e soprattutto alle Star ma ancora meglio i Finn.

Juan Kouyoumdjian

1.Ho letto che sei interessato a proporre un’alternativa all’Optimist. Ovvero una barca
d’iniziazione per i bambini. E’ sicuramente interessante proporre un mezzo moderno così come era stato con l’Open Bic, tuttavia quella che manca sul mercato e che in passato era un elemento trainante della vela per adulti è la deriva doppia, quella che era il 470 e che nessuno skiff successivo è mai riuscito a sostituire. Per la vela under 15 i numeri sono altissimi, l’interesse è crescente, perché non tentare la sfida nel settore che langue più di tutti?

Non mi aspettavo questo punto di vista, non ci abbiamo mai pensato. Davvero pensi che i dinghy doppi stiano languendo?

Sì, senza dubbio in Italia i numeri dei doppi per adulti non sono neanche lontanamente vicini a quelli di 30 anni fa quando c’erano centinaia di 470 a fare da padrone e poi strale, vaurien, snipe, fireball, flying dutchman, ecc.

In questo caso penso che un una deriva doppia sarebbe perfetta per l’implementazione del C foil che mi piace. Fammici pensare, chissà….

2.Perché non tentare una deriva doppia performante in polietilene fatta in rotomoulding per avere lunga vita, delle barche e bassa manutenzione come gli RS Feva per esempio?
Sì mi sembra una bella idea, mi servirebbe approfondire meglio il tema delle densità che si possono ottenere. Ovviamente il peso è sempre un tema fondamentale per la performance, in particolare per le derive. Di sicuro ci potrebbe essere il vantaggio del minor costo di produzione e questo è sempre un benefit importante.

3.Da che dimensioni pensi che sia meglio costruire in alluminio?
Al momento non credo che sia legato alla lunghezza o alla taglia in generale ma principalmente all’uso che se ne vuole fare e conseguentemente il peso; sì, sempre di peso di parla. Per esempio se la barca è destinata ad essere appesantita dagli allestimenti interni, impianti, arredi, giocattoli e celle climatizzate per il vino, il vantaggio nell’usare il composito è del tutto vano ed il momento raddrizzante lo si ottiene con il peso degli interni piuttosto che con la leva della deriva più bulbo. In
questi casi è inutile accollarsi gli extra costi del composito. Se vogliamo dare una regola
approssimativa direi che 100 piedi / 100 tonnellate sia un buon compromesso per preferire l’alluminio e forse in alcuni casi anche 100/80

4.I problemi legati alla costruzione, movimentazione e gestione degli alberi immensi installati sulle barche oltre i 40m non dovrebbero spingere a sperimentare maggiormente delle opzioni con 2 o addirittura 3 alberi più bassi?
Più è lenta la barca più è largo l’angolo del vento apparente più quello che dici è vero ma appena un po’ più di performance viene richiesta, in particolar modo di bolina, l’albero posteriore diventa molto inefficiente. Penso che il miglior modo per aumentare l’efficienza aerodinamica e soprattutto di bolina, nelle imbarcazioni con rig giganti, sia l’impiego di rotori che sfruttano “l’effetto Magnus”, ovvero l’ottenimento di una spinta verso la direzione del moto come risultato della rotazione di cilindri ad asse verticale (immaginiamo un palo cilindrico alto quanto un albero che ruota grazie ad
un motore, ovviamente l’energia per far girare il palo è inferiore rispetto a quella che servirebbe all’elica del motore per fare la stessa velocità).
Da considerare come un boost alle performance in caso di vento leggero oppure di poppa in qualunque condizione. L’energia richiesta per questo è sicuramente gestibile per le imbarcazioni delle quali stiamo parlando.

5.Le tre edizioni della Volvo Ocean Race corse con i V70 hanno visto il dominio schiacciante dei tuoi progetti. Cosa avevate capito più degli altri?
Penso che all’epoca della terza edizione ci fosse poco più da inventare ed i guadagni venivano da piccole limature di concetti già esplorati a partire dalla prima edizione. Penso che abbiamo semplicemente avuto a disposizione degli ottimi strumenti e persone capaci di affinare temi che partivano da basi solide, impedendo di fatto ai concorrenti di agguantarci. Mi piacerebbe sentire opinioni altrui su questa domanda.

6.Quante persone lavorano per il tuo studio?
Ad oggi siamo in 15 nello studio più altrettanti consulenti esterni.

7.Su quanti progetti stai lavorando contemporaneamente?
Cinque progetti, che vuol dire due in più di quanto facevamo in passato. Siamo arrivati al limite superiore, di sicuro l’obiettivo è di tornare a tre e non oltrepassare questo limite in futuro.

8.Quale regata vorresti vincere come velista?
Star World Championship. Gold star…

9.Quale regata vorresti vincere come progettista?
In tutta la mia carriera ho sempre sognato di vincere il giro del mondo, le Olimpiadi e la Coppa America. Me ne manca solo una per conquistare il sacro Graal (L’America’s Cup, Ndr).

10.Qual è il tuo progetto del passato ai cui sei più legato e perché?
E’ difficile sceglierne uno dal passato, ho ottime memorie di tutti per una ragione o per l’altra. Tutti tranne Artemis 2013, che fu un vero e completo disastro. Per tornare alla domanda e se mi fosse consentito, ti direi che il progetto che mi appassiona di più sarà certamente il prossimo.

Stefano Beltrando (6-continua)

Stefano Beltrando, Foto Borlenghi/Luna Rossa
Stefano Beltrando, professionista tra i più apprezzati nel mondo della vela hi tech con la sua QI Composites che si occupa di test non distruttivi e sui materiali, cvura questa serie d’incontri con alcuni dei più noti protagonisti del mondo velico.
Dieci domande a… è una serie che si propone di raccontare la passione per un mondo stupendo e altamente professionale come quello della vela sportiva.
Precedenti puntate:

2.Santiago Lange

3.Luca Rizzotti

4.Giovanni Belgrano

5.Philippe Presti

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