Southampton, UK- World Sailing prosegue nella sua rotta di rinnovamento che sta rapidamente cambiando il modo di intendere e praticare la vela sportiva. Arriva oggi la conferma della nomina del nuovo CEO, l’inglese Andy Hunt, 52 anni, un uomo di marketing sportivo con poca esperienza specifica nella gestione della vela, sport di cui di è dichiarato appassionato e praticante.
Hunt è stato CEO della British Olympic Association e non-executive Director dei London 2012 Olympic & Paralympic Games, oltre ad avere una breve esperienza in Team Origin. La scelta della World Sailing di Carlo Croce, che si è trovata a gestire in queste settimane lo scottante scandalo della mancata acettazione degli atleti di Israele ai Mondiali Giovanili in Malaysia, appare chiara. Insistere sulla spettacolarizzazione della vela, con una forte impronta di marketing mediatico e un radicale ripensamento delle discipline su cui puntare, con classi veliche veloci che riscuotono il favore del pubblico giovanile a scapito di una forma più tradizionale di vela. Nel farlo, però, L’ex ISAF e attuale World Sailing si è trovata di fronte a non pochi problemi, che hanno tra l’altro “bruciato” in appena sei mesi il precedente CEO Peter Sowrey: lo scarso appeal della World Cup FInal ad Abu Dhabi, con perplessità degli emiri locali, la vicenda finita in procedimento legale per il Kitesurf tra un’associazione privata, la PKT facente capo a Richard Bramson che ha ricevuto lo status di special event, e la legittima classe internazionale IKA presieduta dall’italiano Mirco Babini.
Il rinnovamento mediatico, portato avanti dall’astro nascente in World Sailing Malcom Page, olimpionico australiano di 470 ed efficiente uomo di marketing, e annunciato dal vice presidente World Sailing Gary Jobson al recente London Boat Show, si basa soprattutto sulla produzione di un nuovo formato da proporre alle televisioni internazionali, il World Sailing, affidato come contenuti alla direzione di Matthew Sheahan, già firma di Yachting World, e alla produzione dell’affermata Sunset+Vine|APP, casa di produzione da anni iperspecializzata nella copertura dei maggiori eventi velici. In più si punta sul live della Sailing World Cup e dei Giochi di Rio 2016. Per questo è stato lanciato il nuovo sito sailing.org, sulla falsariga del web 3.0 e cambiato il nome stesso della federvela mondiale, dall’acronimo ISAF al più immediato World Sailing.
Riuscirà World Sailing nell’intento? Gli input del CIO sono stati chiari e la spettacolarizzazione e il rinnovamento tecnologico della vela sono inevitabili. Sarà da vedere come riusciranno a convivere i due mondi, quello tradizionale o per dirla alla Russell Coutts dei “Flinstones” e quello avveniristico dei “Facebook”.
La vela, se ben ripresa come fu per esempio a Weymouth 2012, ha dimostrato di essere assi coinvolgente. Aumentarne la visibilità risulta quindi essere una delle priorità. Sarà, però, auspicabile che questa giusta strategia non si trovi più a dover coesistere con clamorosi errori di comunicazione e di scelte politiche come quello del caso Israele/Malaysia, che non ha certo fatto del bene alla federazione mondiale della vela e che pare purtroppo destinato a essere sacrificato di fronte alla real politik.