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America’s Cup: a proposito dei grinder di BRITAnnia, il contributo di Andrea Madaffari

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AucklandIl tema della maggior potenza prodotta da BRITAnnia, grazie a un rivoluzionario sistema di gestione del grinder, sarebbe uno dei motivi che spiega le buone prestazioni di INEOS Team UK alla Prada Cup. Ne abbiamo parlato nell’analisi di ieri con Luca Devoti, ma vista la sua importanza per l’esito finale della Prada Cup, il tema merita un approfondimento.

Abbiamo chiesto ad Andrea Madaffari, storico preparatore atletico della vela italiana ion Coppa America e grinder lui stesso su Azzurra e il Moro di Venezia per poi passare alla preparazione atletica dei velisti e al dipartimento salute su Mascalzone Latino, un intervento sull’argomento.

La disposizione dei grinder e la nuova tecnica di spinta in avanti consentirebbe, secondo Devoti, agli inglesi di produrre più potenza da gestire nelle regolazioni
Foto Borlenghi/Prada Cup. Sei grinder, un timoniere (Ben Ainslie), un tattico dedicato (Giles Scott) e tre velisti dedicati alle regolazioni continue

Come si ricorderà a Bermuda 2017, tra i motivi del successo kiwi, vi fu anche quello della maggior potenza sviluppata dai grinder-ciclisti. Per la 36th AC, il grinding con le gambe è stato espressamente proibito, ma INEOS team UK, dall’alto di una profonda applicazione della scienza e della fisiologia dello sport che nel Regno Unito dura ormai da almeno vent’anni, ha sviluppato un sistema che consentirebbe di sviluppare fino a un 20 per cento di potenza in più, da gestire poi nelle continue regolazioni di cui ha bisogno un AC75.
“I grinder spingono sempre in avanti e hanno una posizione ergonomica migliore, il sistema sembra più eficiente e limita la dispersione”, spiega Madaffari.


PRADA Cup 2021 – Round Robin 1
Luna Rossa Prada Pirelli Team. Su Luna Rossa la disposizione dei grinder è quella classica, con coppie in spinta e posizione poppa-prua
BRITAnnia. I porogettisti e i preparatori atletici di INEOS hanno migliorato anche l’ergonomia, con valorizzazione della posizione delle gambe e della schiena, possibile con le postazioni individuali

Questo il contributo di Andrea Madaffari:

Premessa, cambiando le attrezzature (barche) cambiano le caratteristiche degli atleti che,
ricercando eccellenza, cercano di condurre la stessa al massimo delle possibilità.
Ci sono modifiche macroscopiche e differenze sulla nuova classe AC 75 rispetto a tutto ciò che si era visto precedentemente, questo è sin troppo ovvio per essere ribadito.
Alcune considerazioni di Luca Devoti che riguardano l’età e la freschezza necessari per la nuova classe sono da me condivise.

Avevo già fatto attenzione ad alcune caratteristiche che di fatto modificano totalmente la
preparazione atletica dell’equipaggio e in particolare dei Grinder.

Anche Patriot usa una posizione classica per i grinder

1) Indipendentemente dal numero degli atleti destinati alla produzione di energia (di questo si tratta), questi operano fondamentalmente nella produzione costante di potenza per circa 20-30 minuti.
Sembra, ma chiaramente non ne sono sicuro, che non ci sia la ricerca spasmodica di picchi di potenza, sembra che generalmente in tutti i team i grinder “girino” producendo Watt a regime costante.
Da qui la mia curiosità nell’immaginare i miei colleghi (preparatori atletici) nell’impostare con un cambiamento radicale la preparazione atletica specifica per i NeoGrinder.

Qualità ricercate, a parte ovviamente forza e massa muscolare, un mix di “Massima
Potenza Aerobica MPA e FTP, la potenza che un soggetto riesce a mantenere per un’ora
a soglia”. Questo, presumo, avrà comportato conseguentemente a protocolli di test
specifici e allenamento conseguente.

Per semplificare si tratta di trovare un equilibrio tra alcune specialità del canottaggio (non a caso Luna Rossa ha una medaglia d’argento di specialità) e della corsa a cronometro nel ciclismo.
Sembra di fatto che nessuna manovra richieda ai grinder picchi di potenza.
A proposito di canottaggio, mi piace menzionare Davide Tizzano già presente sul Moro di
Venezia con due medaglie olimpiche, una prima della Coppa e una successiva.

2) Credo che INEOS abbia fatto veramente un ottimo lavoro. Condivido il fatto che liberare uomini che si possano dedicare alla conduzione della barca sia vantaggioso.
Su INEOS potrebbero probabilmente aver fatto un ragionamento inverso: quanta energia
serve? Cosa serve per produrla in maniera ottimale con un “motore” efficiente? Come
possiamo rendere efficiente al massimo la conduzione di questa energia prodotta?
Avendo un sistema con forse meno dispersione di energia, hanno potuto dedicare meno
uomini (e che atleti…) alla produzione della stessa.

3) Ottimizzazione ergonomica. Credo che un grande vantaggio che INEOS ha potuto realizzare è quello di dedicare una postazione singola per ogni grinder, ergonomia generale e ergonomia personalizzata.
Se, come sembra, spingono solo in avanti, l’altezza del piedistallo può essere ottimizzata
esclusivamente per questo gesto atletico in spinta.
Come osservava anche Luca Devoti, la lunghezza delle maniglie sembra più ampia.

Queste regolazioni in teoria potrebbero essere state tarate per ogni grinder in base alle
caratteristiche personali. Tutti hanno uno schermo, cosa si vede? Parametri fisiologici?
Produzioni di potenza e correlazione sul dispendio energetico in tempo reale chissà. Vi sono poi dei fili che mi sembra pendano dalle maniglie? Di sicuro è stato fatto un lavoro
accurato.

Considerazioni finali:
premesso che tutti i ragionamenti si basano su ipotesi, la ricerca e la cura della energia a bordo è fondamentale, lo è ora come lo è sempre stato in precedenza. Tutti i team di Coppa America hanno dedicato attenzione a questo aspetto, aspetto che mi ha trovato in varie edizioni in prima linea. La ricerca e l’ottimizzazione sono parte integrata delle sfide di Coppa. Sul Moro di Venezia, con Doc Massimo Massarini, avevamo già sviluppato simulatori con freni magnetici regolabili per allenarci (precursori di alcuni splendidi attrezzi oggi nelle palestre).

Un giovanissimo Max Procopio (100 kg all’epoca del Moro) e Alessio Pratesi testano la miglior posizione per il grinding agli ordini di Andrea Madaffari

Dalla sfida dei catamarani ad oggi si è potuto ragionare in termini differenti nella ricerca della potenza necessaria in virtù del fatto che le “barche” non navigano sbandate, quindi l’ergonomia ha trovato strade differenti (ciclisti su New Zeland) e oggi grinder trasversali singoli”.
(Andrea Madaffari*)
*Preparatore atletico professionista, ha lavorato in America’s Cup per Azzurra, Il Moro di Venezia e Mascalzone Latino

Andrea Madaffari, a destra di Paul Cayard, festeggia la vittoria della Louis Vuitton Cup con il Moro di Venezia a San Diego 1992

Su BRITAnnia i sei grinder hanno postazioni singole personalizzate, con un display e un continuo controllo dell’energia e della soglia, monitorata anche con i Fenix 6 Pro Solar di Garmin e una Garmin HRM-Tri fascia toracica per il controllo cardiaco.

Il sistema di trasmissione rivoluzionario è di Harken.

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3 Comments

  1. Gianluca Jandelli
    January 20, 2021 @ 05:02

    Interessante approfondimento all’intervista di Devoti. Grazie.
    Ovviamente, attraverso un approccio scientifico implementato in tutti i gruppi partecipanti all’AC, i vari MPA, VAM ed FTP sono “pane quotidiano” per misurare le capacità dei singoli grinders.
    Una piccolissima precisazione all’articolo (forse dovuto a semplice ortografia):
    – la Massima Potenza Aerobica = MPA
    – la VAM = Massima Velocità Aerobica o MVA
    – la FTP = Functional Threshold Power, test per il numero di watt prodotti da un ciclista in un’ora.

    Reply

    • Michele Tognozzi
      January 20, 2021 @ 13:20

      Grazie Gianluca per il tuo prezioso contributo

      Reply

  2. Andrea
    January 20, 2021 @ 14:40

    Grazie Gianluca, precisazione corretta. MPA ovviamente

    Reply

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