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America’s Cup: Marco Gradoni, a 19 anni su Luna Rossa (video intervista)

Cagliari– Sorride Marco Gradoni. Solo per un attimo, quasi impercettibile, il suo volto fradicio dell’acqua del Mar Rosso si apre in un sorriso. L’AC40 Luna Rossa, su cui regata insieme a Ruggero Tita, Umberto Molineris e Vittorio Bissaro, si è appena schiantato nella puggiata dopo l’ultima boa di bolina, infilandosi di prua come un cormorano a caccia di una preda sott’acqua. Decelerazione fulminea, da 40 nodi a zero in un paio di secondi. Regata, la finale delle AC Preliminary Regatta a Jeddah contro Emirates Team New Zealand, che finisce qui. Eppure Marco Gradoni, romano, 19 anni, sorride.

La nostra intervista video a Marco Gradoni (grazie all’ufficio stampa di Luna Rossa Prada Pirelli, Sara Paesani, Bianca Ascenti e Giulia Caponetto):

 

“Beh, entusiasti di esserci schiantati no, però un piccolo sorriso per dire che alla fine non era successo nulla di grave c’era… da quel giorno ho tanta fame, tanta voglia di riprendere la sfida”. Un po’ di sana incoscienza, quella voglia che libera la mente e spinge a rischiare.

Ed è proprio in quell’istante che sì, una regata compromessa da una scheda surriscaldata si trasforma in una splendida opportunità per la Luna Rossa Prada Pirelli dei giovani. Ruggero Tita, campione olimpico a 31 anni, e Gradoni, che vent’anni compirà il prossimo 24 marzo, insieme ai molti nuovi ingressi e all’esperienza di Francesco Bruni e James Spithill, tra i migliori al mondo nell’arte del match race, possono rendere ancora più forte Luna Rossa Prada Pirelli, in vista di un’America’s Cup, la numero 37 della storia a Barcellona tra l’agosto e l’ottobre 2024, che mai si era annunciata così competitiva. Obiettivo, come ripete lo skipper Max Sirena, vincere e basta.

Marco Gradoni e Umberto Molineris sul lato di sinistra di Luna Rossa

Luna Rossa ha regatato bene per tre giorni. Velocissima e capace di dipingere bordeggi nel flipper-rettangolo del campo di regata costretto nei boundary. Tre vittorie su otto prove, l’unica a competere davvero con i maestri kiwi.

Marco Gradoni viene cercato dalla produzione media di America’s Cup. La sua è una bella storia. Dopo i tre Mondiali Optimist vinti in serie, 2017, 2018, 2019, e il titolo di Rolex World Sailor of the Year, il passaggio prima al 29er e poi al 470 mixed, con un titolo Mondiale e un Europeo Juniores. Poi la chiamata di Luna Rossa Prada Pirelli e la decisione di scegliere l’avventura della Coppa, dedicandosi a tempo pieno a Luna Rossa. Tanto simulatore, il lavoro sul LEQ 12, alternandosi con gli altri tre timonieri del team. Un continuo apprendere dai velisti più esperti.
“Sì sono il più giovane, di gran lunga, e per me questa è un’opportunità unica. Tanto lavoro, quasi un’ossessione per diventare sempre più veloci e soprattutto umiltà, quella che vedo nei più grandi campioni, che hanno vinto Olimpiadi e con cui è capitato di scambiare due parole a Jeddah, senza l’umiltà nessuno di loro sarebbe arrivato a questo livello”.

Max Sirena con Tita e Gradoni a Jeddah

Marco Gradoni è l’idolo di intere generazioni di giovani velisti, dai ragazzini dell’Optimist ai sedicenni degli ILCA 4 e 6. Viene percepito come uno di loro, immediato, di mente agile e fresca, come questi nuovi monofoil capaci di regatare a 45 nodi, esigono. Sana incoscienza, tanto lavoro, il metodo e l’esperienza dei veterani, questo potrebbe essere il mix giusto per la Luna Rossa che Patrizio Bertelli e Max Sirena stanno plasmando in vista della settima sfida (sei campagne complete) al più antico Trofeo sportivo al mondo.

Ascoltiamolo in quest’intervista. Ne vale la pena. Il ragazzo sa anche parlare ai media. Ha appreso la lezione, ha toni e parole giuste. Una risorsa, insomma, che ci riporta a quel sorriso di cui Luna Rossa, che a Vilanova i la Geltrù era apparsa impacciata, aveva tanto bisogno e che a Jeddah ha ritrovato grazie a lui, a Ruggero Tita, Vittorio Bissaro, Umberto Molineris e all’intero gruppo di ragazzi, uomini e donne italiane che stanno inseguendo qualcosa di maledettamente grande e difficile. Verrebbe da dire Inshallah.

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