Di certo nessuno mancherà all’appuntamento di domenica prossima 9 luglio, quando la nave scuola a vela Amerigo Vespucci della Marina Militare, in transito davanti a Barcellona per il suo World Tour 2023-2025, passerà nei pressi del campo di regata per salutare Luna Rossa. Il vascello diretto verso le Canarie, terza tappa del suo giro del mondo iniziato il 1 di luglio, si avvicinerà alla costa spagnola per incrociare nuovamente la rotta con la barca italiana e per omaggiare contemporaneamente la Spagna, Paese di antiche e profonde tradizioni marinare.
Le condizioni meteo marine incontrate dal team sono in linea con quelle attese in questo periodo dell’anno, spiega il coach Hamish Willcox: «Fino a oggi abbiamo navigato con brezza di mare sui 6-9 nodi, che ha rinforzato in serata al passaggio di un fronte. Abbiamo anche avuto un po’ di pioggia e fatto conoscenza con il Levante (vento da Est), che genera brezza leggera e onda, condizioni non ideali per il foiling; le barche sono comunque ben progettate, perché sono sufficientemente leggere per sollevarsi anche con poca aria. Non abbiamo visitato il campo di regata di Vilanova, ma non credo ci siano sostanziali differenze, sotto il profilo meteo».
Le acque di Barcellona, notoriamente caratterizzate da onde formate, hanno giocato subito un bello scherzo all’equipaggio che, il primo giorno di allenamento, ha scuffiato all’uscita da una manovra: «Ci siamo rinfrescati», scherza Checco Bruni, uno dei timonieri insieme a Jimmy Spithill, Marco Gradoni e Ruggero Tita. «Quello di Barcellona è un campo di regata particolare, dove vento e onda non camminano sempre di pari passo, quindi questo tipo di situazione non è rara, l’abbiamo vista accadere spesso nei mesi passati. Fa tutto parte della curva di apprendimento, l’importante è non fare danni. Rispetto ad altri team abbiamo navigato meno sugli AC40 a Barcellona, ma siamo qui apposta: per imparare e prendere confidenza con barca e onde».
Riguardo ai competitor, Bruni dice: «Grazie al programma Recon, abbiamo visto navigare Alinghi con la barca grande e mi è sembrato molto a proprio agio; American Magic si allena con due AC40 (di cui uno modificato come LEQ12) e mi ha colpito per l’imponente organizzazione e il dispiego di mezzi in mare».
Essere a Barcellona significa prepararsi al primo evento di settembre, acclimatarsi con le condizioni meteo marine e, soprattutto, fare ambientare il team, non solo i velisti. «Cominciare a operare, anche parzialmente, con una barca più semplice ci aiuta a portare avanti lo “svezzamento” della base e del lavoro in generale. Mi sembra un approccio corretto, perché fare tutto l’anno prossimo creerebbe molto stress», conclude.
Per i ragazzi di Luna Rossa Prada Pirelli, infatti, arrivare a Barcellona significa anche prendere contatto con la nuova base al Port Vell. Ma per alcuni non è una novità assoluta, come spiega Giulio Giovanella, responsabile logistica per Luna Rossa Prada Pirelli. «Siamo riusciti a riutilizzare la quasi totalità della struttura che avevamo ad Auckland, incluse le due tende tecniche e questo, oltre al risparmio in termini di tempi, di costi e di impatto ambientale, facilita il lavoro di chi era con noi nella passata edizione, perché si trova in un ambiente familiare».
Oramai in fase di ultimazione, la base sorge nel punto più vicino all’ingresso del porto. «Siamo molto soddisfatti della nostra scelta: la base si trova in una porzione di porto soggetta a un’importante opera di riqualificazione che la renderà molto popolare; la vicina spiaggia della Barceloneta è molto frequentata e tra poco qui sorgeranno ristoranti, aree pedonali e un grande spazio verde fruibile dal pubblico. Inoltre, alle spalle della diga foranea, c’è il campo di regata, quindi ci aspettiamo moltissima gente».
Dal punto di vista strutturale Luna Rossa Prada Pirelli si è affidata nuovamente (dopo l’edizione 2021 in Nuova Zelanda) all’Official Tent Structure Supplier spagnolo AMG; per i pannelli fotovoltaici si è rivolta, invece, alla startup italiana e fornitrice ufficiale del team, i-Pergola. L’architettura degli interni è firmata dal reparto engineering di Prada «che ha fatto un lavoro straordinario».
Ottimizzata anche dal punto di vista energetico, la base si sviluppa su una superficie complessiva di oltre 4mila mq e comprende aree tecniche, uffici, palestra, hospitality e mensa.