Featured

America’s Cup: siamo entrati nella nuova base di Alinghi Red Bull Racing

Barcellona– Il Port Vell di Barcellona brulica di persone: turisti, catalani che si godono il sole di settembre sulle spiagge della Barceloneta, i tipici taxi giallo-neri della ciutat condal si muovono per ogni dove. Tra la statua di Colombo, il Mare Magnum, l’Hotel W e il World Trade Center sorgono ora anche le nuove basi dei sei team della 37th America’s Cup e tra la miriade umana che si sposta nel centro di una delle più belle città del mondo, l’occhio del cronista velico distingue già le divise dei membri dei team, un migliaio di persone che ormai da qualche mese vive e lavora a Barcellona.

 

La base di Alinghi Red Bull Racing vista dal Mare Magnum

Come già fu per le Olimpiadi del 1992, La Rosa de Foc, così viene chiamata Barcellona per la sua anima ribelle, non perde tempo. Edifici abbattuti e rapidamente sostituiti, nuovi spazi, rinnovamento continuo. Non manca un sospiro da parte di chi è abituato alle elefantiache dinamiche italiane. A Barcellona si decide e si fa, in fretta. Ecco come in meno di un anno dalla nostra ultima visita, le basi sono già pronte. Tra un altro anno esatto saranno il cuore pulsante e ipertecnologico della 37th attesissima edizione dell’America’s Cup. Si nota come Barcellona inizi a pensare all’evento: cartelloni stradali, gadget, AC Experience, il tutto condito dal sole del Mediterraneo, di cui Barcellona è una delle capitali indiscusse.

La nuova base di Luna Rossa Prada Pirelli a Barcellona

E veniamo alle basi. Dopo aver dato un’occhiata rapida a quella di Luna Rossa Prada Pirelli, con l’enorme tricolore che spicca già dall’autovia sotto il Montjuich, prima di scendere a Vilanova i la Geltrù oggi abbiamo visitato quella di Alinghi Red Bull Racing, costruita proprio di fronte al centro commerciale Mare Magnum, al Moll d’Espanya, dove prima c’erano i cinema omonimi.

A farci da guida Nils Theuninck, ex finnista e membro del sailing team. Iniziamo dalla zona ospitality al secondo piano, da dove si gode uno spettacolare panorama su tutta la Nova Bocana del porto catalano e sul teleferico.

La vista dalla zona ospitality della base di ARBR. Foto Tognozzi

La base è lustra come le strade di Ginevra. Il clima, come sempre in Alinghi Red Bull Racing, appare un po’ freddo ma evidentemente si tratta solo della somma delle professionalità eccelse presenti nel team. L’inglese è la lingua franca, ma l’anima svizzera francese, un po’ di tedesco, spagnolo, catalano e anche italiano si rincorrono per i corridoi.

Scendiamo alla mensa, in tutto pari per dimensioni a quella di un ristorante stellato, con 40 posti a sedere, ma, ci spiegano, le oltre 100 persone del team sono suddivise in rigidi turni anche per colazione pasti. Poi accediamo all’ampia palestra, questa volta con vista sulla Rambla e sul Barri Gotic. Qui suda il Power team. Di fianco si accede all’area del design team, super protetta da due turni di guardie con tanto di monitor che neanche il Professore nella Casa de Papel

La zona del design team

Scendiamo a piano terra. In ordine appaiono l’ampia veleria, con le vele dell’AC40 e dell’AC75 (Alinghi Red Bull Racing ha usato l’ex barca 1 di Emirates Team New Zealand) ben riposte o in lavorazione. Segue l’hangar vegli alberi Southern Spars, due dell’AC40 (uno è ovviamente a Vilanova) e due per l’AC75. Di fianco l’hangar per le barche, dove fanno bella mostra di sé l’AC75 e il primo AC40 diventato LEQ12, ovvero barca laboratorio. Tutto intorno i container per meccanici, meccatronici, elettronici, rigger…

Tornati alla zona ospitality, troviamo Lodovica Genghini, membro del design team e una dei quindici italiani del team (tra gli altri il capo delle operazioni Silvio Arrivabene, coach Pietro Sibello e Simone Busonero). Lodovica ci racconta della vita alla base, del suo ruolo nel design team e dell’accoglienza di Barcellona:

Come sempre, dopo una visita alle basi di America’ìs Cup, la sensazione è la stessa. L’America’s Cup è davvero il massimo degli sport tecnologici. Una summa assoluta d’esperienze e di qualità. Così alta da far impallidire anche quella Formula 1 con cui pure tutti i team stanno avendo interconnesioni. Sarà una Coppa imperdibile, possiamo scommetterci.

Articoli Correlati

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *