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America’s Cup: The Fight, preview della sfida totale tra Luna Rossa e Britannia, l’analisi di Luca Devoti (video)

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AucklandThe Fight. Il combattimento, Max Sirena e Sir Ben Ainslie hanno scelto questa parola per definire la finale di Prada Cup che ci attende dalle 4:00 della notte tra venerdì 12 e sabato 13 febbraio (nostro commento Live). Chi tra Luna Rossa e Britannia vincerà per primo sette match sarà lo sfidante ufficiale di Emirates Team New Zealand al 36th America’s Cup Match presented by Prada (6-21 marzo).

E il termine fight rende perfettamente l’idea. Lo si respira nell’aria tra schermaglie e colpi che alternano fioretto, spada e sciabola a seconda di quanto si vorrebbe colpire l’avversario. Lo si intuisce dai movimenti, tesi e contratti, dei protagonisti in sala stampa. Dal ghigno meno affilato del solito di Ainslie e dalla pacata sfrontatezza con cui il Max Sirena-Mourinho difende i suoi uomini, “pronti a una sfida durissima”. Sì, questa è la Coppa, “This is America’s Cup”, come ha detto ieri notte lo skipper di Luna Rossa Prada Pirelli.

Qui il nostro preview della Finale di Prada Cup (serie al meglio delle 7 vittorie su 13 match), con l’opinione di Luca Devoti e le principali dichiarazioni dalla conferenza stampa di ieri notte.

E America’s Cup sia, quindi, in una delle serie più equilibrate, incerte e di più alto livello dell’intera storia ultracentenaria della Coppa. Per vincerla, come ha detto Ben Ainslie, “occorrerà essere i migliori contro i migliori velisti, ma questo è esattamente ciò che vogliamo”.

L’unico pronostico certo è che sarà… tutto incerto. Una Finale piena di colpi di scena, attacchi, duelli ravvicinati, dispetti, proteste, intuizioni. Una summa di tutto ciò che ha fatto la leggenda della vela sportiva e dell’America’s Cup. Da una parte Sir Ben Ainslie e Giles Scott, cinque ori olimpici in due, dall’altra Jimmy Spithill, che l’America’s Cup l’ha già vinta due volte, e Francesco Bruni, il talentuoso timoniere di sinistra che tutta Italia sosterrà nei prossimi giorni. Con loro Pietro Sibello, saggio randista-tattico, e l’intero equipaggio e team di Luna Rossa Prada Pirelli, 120 persone che da tre anni, sotto la guida di Patrizio Bertelli, stanno lottando fino all’esaurimento delle forze, per riuscire a conquistare il più complesso, arduo e prestigioso Trofeo della vela sportiva e della tecnologia.

Nelle ultime due settimane, entrambi i team hanno apportato modifiche e sviluppato i propri programmi foil. Luna Rossa avrà le nuove vele North Sails, così come Britannia i foil con i soft flap.
Alla fine è assai probabile che le due barche si equivarranno e la serie sarà decisa da singoli episodi. Ne sapremo di più dopo la prima notte di regate, dalle 3:45 del 13 gennaio (notte tra venerdì e sabato), quando saranno state disputati i primi due match (Luna Rossa entrerà da mure a sinistra in race 1).

Max Sirena e Sir Ben Ainslie con la Prada Cup

La posta in gioco è altissima. La sfida è pari alle attese. I toni, tra “Perfida Albione” e “I soliti italiani”, sembrano quelli di una battaglia navale. Se sarà l’incursione di Alessandria d’Egitto o Capo Matapan, dipenderà da infinite variabili. Da chi, come ha detto saggiamente Max Sirena, “farà meno errori”.

“Dell’avversario non si ha paura, ma lo si rispetta sempre”, ha detto il baronetto britannico. Sir Ben Ainslie ha la fama del killer e dell’uomo di ghiaccio. Uno che con la pressione ci fa colazione al mattino. Il suo tattico Giles Scott di cognome in realtà fa Bond, James Bond. Ma dall’altra parte Jimmy Spithill è uno squalo dei prestart e Francesco Bruni ha il talento del match racer e l’intuito latino. Pietro Sibello ha già dimostrato quanto il suo contributo sia stato prezioso nella semifinale contro American Magic.

Luna Rossa, come sottolineato da Luca Devoti nella sua analisi, fa bene a isolarsi alla base e a mandare Max Sirena e Vasco Vascotto sul ridotto della trincea. Tra poco sarà battaglia navale, a 45/50 nodi di velocità, in una sfida che, a questo livello, non si è forse mai vista nell’intera storia dell’America’s Cup.
Non perdetela, ve ne pentireste.

Sir Ben Ainslie con il suo celebre ghigno
Max Sirena, controllato e fiducioso

L’equipaggio di Luna Rossa

L’analisi
Le condizioni meteo (parità)
Per il primo weekend il vento previsto è tra i 9 e i 15 nodi, condizioni in cui Luna Rossa si trova a suo agio, ma che comunque anche Britannia può ben interpretare.

Il prestart (lieve vantaggio Luna Rossa)
Luna Rossa ha provato molto le sequenze in partenza, spesso anche con fasi con i due foil in acqua per aumentare la manovrabilità. Si può prevedere che la coppia Spithill-Bruni attaccherà molto nei prestart, affidandosi soprattutto alle continuità garantita dai due timonieri. Certamente nei briefing con i coach e il rule advisor Marco Mercuriali saranno state prese in esame tutte le variabili concesse dai soli due minuti a disposizione.
D’altra parte, anche Ben Ainslie non fi fa certo pregare quando scatta la rissa…
Da verificare le scelte degli arbitri. Se le distanze del rombo di protezione saranno rispettate al centimetro o se vi sarà elasticità. Da quanto dichiarato dopo l’analisi del celebre incrocio alla fine della regata decisiva nel RR4, si attende un’interpretazione rigida.

Luna Rossa nell’allenamento di oggi, con i due foil in acqua

La bolina (parità)
Dipenderà molto dalle condizioni. Lieve vantaggio per Luna Rossa con vento fino a 13-14 nodi, lieve vantaggio per Britannia con vento ai limiti dei 19-21 nodi (rircordiamo che il limite per la finale di Prada Cup è stato abbassato da 23 a 21 nodi). Equilibrio teorico con vento medio.

La poppa (lieve vantaggio Britannia)
Qui Britannia ha impressionato nei RR, ma Luna Rossa ha proseguito nel suo sviluppo e dalle dichiarazioni di Max Sirena traspare una controllata fiducia sulla velocità anche in questa andatura. In realtà, ne sapremo di più solo sabato mattina dopo i primi due match.

Manovre (vantaggio Luna Rossa)
Luna Rossa ha messo a punto la sua scelta del doppio timoniere e ha progredito nella delicata fase delle manovre. La valorizzazione di Pietro Sibello nella visione del campo ha anche contribuito a mantenere Spithill e Bruni con le mani sempre agili e ben salde sui timoni.

Grinding (vantaggio Britannia)
Sembra ormai assodato che la scelta di INEOS di cambiare la posizione dei grinder, tutti dotati di postazioni individuali e ottimizzate come ergonomia, consenta di produrre fino a un 20 per cento di energia in più, da gestire poi nelle continue regolazioni tramite i circuiti idraulici.
Tale energia, ovviamente, deve essere poi gestita al meglio e questo può essere verificato solo in acqua.

Le postazioni singole e lateriali su Britannia. Così INEOS ha pensato di migliorare la produzione di potenza da gestire poi nelle manovre. Foto INEOS Team UK

Tattica/strategia (parità)
Si possono scommettere cifre spropositate sul fatto che Giles Scott non mollerà mai l’avversario in caso di vantaggio, chiudendo tutte le porte possibili. Luna Rossa, come ammesso da Vasco Vascotto, ha imparato e migliorato la sua gestione. Il trio Spithill/Bruni/Sibello dà ampie garanzie in questro senso.
Siamo di fronte ai migliori velisti al mondo e le raffiche e pressioni dei campi del Golfo di Hauraki (teniamo d’occhio anche l’Echo, usato spesso in allenamento nei giorni scorsi) difficilmente saranno sprecate.

Momentum (parità)
La posta in gioco è enorme. Reggere la pressione e performare al meglio quando conta davvero, nel momento decisivo, è caratteristica dei fuoriclasse. Distingue i vincenti dagli ottimi velisti. Ben Ainslie lo ha sempre fatto, arrivando a distruggere psicologicamente gli avversari in finali olimpiche. Giles Scott è freddo e controllato in ogni fase della regata. Gli inglesi più vincono e più migliorano.
Luna Rossa, però, sta dimostrando una crescita lenta ma costante, frutto di un programma e della capacità di mettersi in dubbio e risolvere i problemi quando si presentano. Uno per volta, un po’ come Matt Damon nel fortunato film di Ridley Scott The Martian, che riesce a uscire da una situazione inattesa a forza di idee e creatività.

Luna Rossa ha avuto il giusto approccio in comunicazione nell’ultimo mese. Poche apparizioni di Bruni e Spithill, visibilità per skipper e coach. Giusto così. L’equilibrio è uno dei mattoncini del successo. E in UK qualcuno ha commesso l’errore di snobbare the italians (non certo alla base britannica però).
In conferenza stampa, per la prima volta Sir Ben Ainslie è sembrato meno sicuro di sé. Con un ghigno meno penetrante del solito. Attenzione, però, stiamo parlando dei migliori al mondo e chiunque vinca questa sfida sarà anche un serissimo rivale di Emirates Team New Zealand per la conquista della 36th America’s Cup.

Il programma

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