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America’s Cup: la Luna c’è, 1-1 contro ETNZ dopo le prime due regate. Buone sensazioni

Su Fare Vela l’America’s Cup è offerta da:

Auckland– Più Luna Rossa e meno Te Rehutai. Vi sembra troppo dopo l’1-1 della prima giornata dell’America’s Cup Match? Non proprio, perché la sensazione è che Luna Rossa sia stata più vicina al rivale nella sua sconfitta di quanto lo sia stata ETNZ nella vittoria di Luna Rossa. Luna Rossa va, è veloce come i kiwi e sembra in grado di lottare davvero per la conquista della 36th America’s Cup. Già, perché il dato principale di questa prima nottata di America’s Cup è che c’è Coppa. Eccome se c’è. E sarà combattuta, equilibrata e il team di Patrizio Bertelli e Max Sirena ha la chance storica di portare finalmente il più antico trofeo sportivo al mondo per la prima volta a casa. In Italia.

10/03/21 – Auckland (NZL)
36th America’s Cup presented by Prada
America’s Cup Match – Race Day 1
Luna Rossa Prada Pirelli Team

La replica di day 1:

Il nostro commento live, ospite Gabriele Bruni:

E scusate se è poco. L’Italia vince un match in America’s Cup dopo l’unica regata vinta dal Moro di Venezia nel 1992 contro America Cubed. Nel 2000 Luna Rossa fu battuta per 5-0 da Black Magic. Stesso risultato nella finale di Louis Vuitton Cup a Valencia 2007. Adesso, invece, dopo questa prima notte di passione, siamo uno a uno e Luna Rossa appare in grado di giocarsela fino in fondo. La leggenda del web dei 56 o 62 nodi di Te Rehutrai era appunto un’iperbole da social e, comunque, delle velocità di punta in puggiata degli AC75 ce ne facciamo poco quando invece conta vincere delle partenze, essere mediamente veloci e manovrar bene, alternando fasi di copertura stretta tipiche del match race a momenti in sincrocia con i salti di vento e le pressioni. Regata uno viene vinta da ETNZ per 31″. Luna Rossa mostra un pelino d’ansia in partenza, cercando forse troppo insistemente di dare una penalità ai kiwi.

Jimmy Spithill esita un attimo nel lanciare in velocità da sotto vento Luna Rossa per poi cercare una penalità orzando da sottovento. Gli umpire danno una verde e i kiwi riescono a conquistare un margine che manterranno per tutta la regata. Analisi costi-benefici da rivedere e certamente sarà oggetto del debriefing che Vasco Vascotto e Philippe Presti faranno domani nella giornata di riposo. Detto questo, Luna Rossa c’è eccome. Mantiene il contatto, restando tra i 14″ della prima bolina e i 20″ della terza bolina, fino ai 31″ finali. Uno a zero per i kiwi, ma Luna Rossa non si scompone e anzi, pagato lo scotto dell’emozione, siamo pur sempre all’America’s Cup… non alla “Coppa del Nonno”, si presenta in forma per race 2.

10/03/21 – Auckland (NZL)
36th America’s Cup presented by Prada
America’s Cup Match – Race Day 1
Emirates Team New Zealand, Luna Rossa Prada Pirelli Team

Fiocco cambiato, più piccolo, con vento sui 14-15 nodi da nord sul campo Echo. Nuvole in cielo e ondina. Flotta barche spettatori enorme. Luna Rossa riprende da dove era rimasta contro INEOS. Vince la partenza con autorità, perfetto time distance e subito avanti. Copertura asfissiante e 13″ di vantaggio in bolina, che diventano 12″ alla poppa e addirittura 25″ alla seconda bolina, con un Sibello perfetto nel posizionare la barca rispetto a vento e avversario. Alla seconda poppa 24″. La regata sembra finita, ma qui Luna Rossa sceglie una JK, ovvero virata immediata dopo aver girato la boa di poppa scegliendo di andare a destra. La scelta non paga e Te Rehutai si avvicina pericolosamente fino ai 12″ alla terza bolina.

La poppa finale è vietata ai deboli di cuore, ma su Luna Rossa le coronarie sono solide e le menti lucide. Scelte semplici, velocità e controllo fino alla vittoria con 7″ di margine su ETNZ. Uno a uno. C’è America’s Cup, quindi. Eccome se c’è e Luna Rossa dimostra di essere in grado di farcela. Sarà lunga e già la giornata di riposo di domani potrebbe accrescere nel defender tutto nero le nubi del dubbio. Luna Rossa può correggere i piccoli errori di oggi più di quanto ETNZ possa migliorare una barca che appare più complessa ed estrema della bella Luna Rossa? Lo scopriremo all’alba di venerdì, dopo un’altra notte di passione in questa 36th America’s Cup. Luna Rossa, questa è la notizia di oggi, c’è.

La conferenza stampa post regata:

 

Auckland– Tutte le sveglie d’Italia sono già pronte. Occhi sbarrati e caraffe di caffè. Con la testa stanca ma il cuore pronto a riscaldarsi. Ci siamo. Alle 3:40 della notte tra oggi e domani inizia la sfida decisiva. Con la nostra diretta per seguire le prime due regate dell’America’s Cup Match presented by Prada. Luna Rossa contro Emirates Team New Zealand. La barca dello stile e del lavoro italiano contro la propria nemesi, quei kiwi che prevalsero nel 2000, 2007 e 2013.

Ma questa volta potrebbe essere diverso. L’aria che proviene dalla base italiana ad Auckland è limpida, soave, quasi lieta di poter finalmente sfidare i potenti All Blacks della vela. Buone sensazioni e una certezza: Luna Rossa ha lavorato bene e fatto ciò che doveva fare. Poi vedremo, ma mai come questa volta il team di Patrizio Bertelli e Max Sirena sembra pronto a una delle sfide più ardue e complesse di tutto lo sport e della tecnologia. Francesco Bruni e Jimmy Spithill sono pronti ad azzannare alla gola Peter Burling e Glenn Ashby nei prestart. Pietro Sibello ha già gli occhi che scrutano ogni refolo del campo A del Golfo di Hauraki. I grinder sono disposti a spremere ogni grammno residuo di energia dai propri muscoli.

L’America’s Cup esige i migliori e Luna Rossa sta facendo di tutto per esserlo. Se ci riuscirà sarà un’impresa che entrerà nella storia dello sport italiano. Iniziamo per gradi, un passo alla volta, come appunto ha fatto Luna Rossa Prada Pirelli da quando è arrivata ad Auckland lo scorso novembre. Come loro, anche noi, troviamo l’equilibrio della ragione e l’ottimismo di chi ha fatto quanto si deve fare.

Regata 1 alle 4:10. Vento previsto tra i 10 e i 14 nodi.

Si regata al meglio delle sette vittorie su tredici match. I giorni di regata saranno:

N.B: 15, 16 e 17 marzo solo se necessari

Max Sirena, Skipper e Team Director del team Luna Rossa Prada Pirelli:“Finalmente possiamo dire di essere in Coppa America. Abbiamo affrontato un lungo percorso con alti e bassi, durante questi ultimi mesi, e siamo felici di aver vinto la PRADA Cup e di aver smarcato uno dei nostri obiettivi, quello di regatare contro il Defender.Tutto il team è molto concentrato sulle regate. È un momento importante per il team e rappresenta il risultato di questi ultimi tre anni di lavoro. Abbiamo dimostrato di non arrenderci mai, anche quando ci davano per spacciati. Adesso dobbiamo dare il meglio senza dimenticare quale è il nostro obiettivo principale e perché siamo qui. È ovvio che quando sei in una finale di Coppa America può succedere di tutto perché non stai facendo una regata qualsiasi, ti scontri contro i migliori e per battere i migliori devi essere migliore di loro.“

Patrizio Bertelli, presidente di Luna Rossa Prada Pirelli: “Sono d’accordo
con Max: questa è la situazione migliore negli oltre venti anni della nostra storia.
Posso sembrare presuntuoso, ma credo che gli unici due veri team siano Luna Rossa
e Team New Zealand e non è un caso siano qui assieme per disputare il Match.
Se metti insieme 100 persone non sempre costruisci un Team. Noi in questi 20 anni
abbiamo imparato molto. Abbiamo saputo creare un’atmosfera: la Coppa America non
è solo tecnologia ma è anche e soprattutto vita quotidiana, saper creare un gruppo
senza tralasciare piccoli ma significanti particolari. Nella squadra ci sono tante
persone poco visibili ma fondamentali per costruire un team unito. E adesso abbiamo
aggiunto i giovani per trasferire il know-how e proseguire sulla strada giusta”.


“Queste barche tre, quattro anni fa erano solo idee, concetti sul tavolo da disegno–
racconta il timoniere e skipper di Emirates Team New Zealand Peter Burling – Ora
stanno superando tutte le aspettative su quello che possono fare in regata e quanto
siano veloci. Il nostro team ha lavorato duramente per conquistare più velocità
possibile. Quando si parla con chiunque di regate e di Coppa America, l’idea comune è
che se non sei abbastanza veloce non entri in partita. Noi abbiamo fatto di tutto per
sviluppare il pacchetto più rapido possibile, abbiamo fatto una grande ricerca sulla
resistenza aerodinamica per guadagnare anche piccole percentuali e siamo molto
felici. Gli italiani da parte loro hanno messo insieme un pacchetto molto valido e
questo rende ancora più emozionante il nostro incontro

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