Las Palmas de Gran Canaria- Il miglior clima del mondo, quello delle Canarie, accoglie anche nel 2017 un intero popolo multicolore di velisti che sognano o attendono di attraversare, spesso per la prima volta, l’Atlantico con destinazione Saint Lucia. L’Atlantic Rally for Cruisers, gestito dall’inglese World Sailing di Andrew Bishop, vede quest’anno 190 barche da 27 Nazioni. Tra queste undici sono italiane, di cui due charterizzate da equipaggi stranieri (tra cui il Nauta 78 Southern Star che vede Andrea Caracci come navigatore di un equipaggio russo). Le iniziamo a visitare dalla più piccola, il Jeanneau Sun Odissey 36 Garbin 2 di Andrea Bassi, che abbiamo conosciuto ieri nel bel mezzo di un’impegnativa operazione di carico cambusa…
L’ARC ha visto quest’anno alcune rinunce dell’ultimo momento, con l’impossibilità pratica di recuperare dalla lista d’attesa estiva che vedeva diverse barche in aspettativa. “Un particolare che ha portato il numero dei partenti a 190, a cui si sommano però le oltre 40 dell’ARC+ Cape Verde partita due settimane fa per un totale quindi di circa 240 barche che anche quest’anno attraversaranno l’Atlantico”, ci dice Andrew Bishop.

Quest’anno la voglia di Atlantico appare moltiplicata. Non si contano infatti gli annunci in cerca d’imbarchi dell’ultim’ora appesi un po’ ovunque al Muelle Deportivo di Las Palmas, dalle bacheche, alle cabine, alle docce e all’immancabile Sailor’s Bar, principale punto di ritrovo dei velisti neoatlantici. In quantità tripla rispetto agli anni passati. C’è di tutto: dal velista esperto con tanto di Yacht Master al neofita assoluto, al giramondo o al suonatore di chitarra romantico. Alcuni trovano imbarco, altri dovranno rinunciare. “Ogni giorno passa qualcuno a chiedere un imbarco promettendo in cambio lavori di ogni tipo”, dice l’armatore di Garbin 2 Andrea Bassi.

L’impatto dell’ARC su Gran Canaria è notevole, spiega Pablo Llinares del Patronato del Turismo dell’isola: “Tra velisti, circa 1200, famiglie e indotto vario la comunità che vive a Las Palmas per circa un mese è notevole. Il Marina si è sviluppato negli anni, aumentando la capacità e i suoi servizi, proprio grazie all’ARC”. L’atmosfera è cosmopolita e festaiola, con equipaggi di tutti i tipi, che andremo a conoscere nei prossimi giorni. Las Palmas, d’altra parte, è il miglior porto per preparare la traversata, oltre a consentire interessanti tour alla scoperta del meraviglioso interno dell’isola. Prova ne sia anche la scelta recente della Minitransat, che ha spostato qui la sede della prima tappa.

Dopo il briefing generale delle 12 di sabato, la partenza è fissata per domenica tra le 12:30 e le 13 locali (tra le 13:30 e le 14 CET) con i consueti tre gruppi: alle 12:30 i multiscafi, alle 12:45 la Racing Divisione e alle 13 la Cruising.
Fare Vela sarà in acqua per documentare l’inizio di quella che per molti è l’avventura della vita.
L’ARC, infatti, resta il modo migliore e più facile per affrontare per la prima volta una traversata atlantica. I seminari, le dimostrazioni di sicurezza e il coinvolgimento tecnologico di importanti aziende del settore, rendono più agevole la vita ai naviganti. “L’organizzazione è ottima”, conferma Bassi, “la lingua comune è l’inglese e se ne hai voglia tutte le sere c’è qualche festa a cui andare. Questo d’altra parte è il sogno di una vita”.

Le barche italiane all’ARC 2017
A Noi, Grand Soleil 50, Roberto Candiotti
Dew, Baltic 51, Luciano Binelli
Duale, HR 42F, Alberto Rudi
Garbin 2, Sun Odissey 36, Andrea Bassi
Kalù III, Sun Odissey 49, Alfredo Bajo
Knotty Girl, Discovery 55, Roberto Gradnik
Queen Bee, Sun Odissey 49, Andrea Guidorzi
Southern Star, Nauta 78, Andrea Calabria
Tugela, Swan 77, Giovanni Furis
Milanto, Swan 46 MKII, Valerio Bardi
