Las Palmas de Gran Canaria- A cinque giorni dalla partenza da Las Palmas de Gran Canaria, la flotta dell’ARC sta procedendo nell’Aliseo con una gran varietà di scelte. Le 216 barche si sono aperte a ventaglio per 600 miglia di Oceano, tra la latitudine dei 28° Nord (quella dove navigò Colombo nel 1492) e i 18° Nord.
In testa, a caccia del record nella regata, c’è ovviamente il maxi Rambler 88 dell’americano George David, che alle 16 UTC di oggi si trova su una rotta piuttosto settentrionale a 1.225 miglia dall’arrivo. Dietro di lui il Volvo 70 maltese Trifork, a 1.403 miglia, e terzo l’altro Volvo 70 Sanya a 1.697 miglia. L’ETA di Rambler 88 a Saint Lucia è prevista al momento per le prime ore del 28 novembre.
Bene le barche italiane all’ARC. Lo Swan 90 Woodpeckercube, con equipaggio professionista e Max Cavallo skipper, è quarto assoluto e primo nella categoria Cruising a 1.744 miglia dall’arrivo. Anche lo Swan 90 sta bordeggiando in poppa in un Aliseo piuttosto sostenuto su una rotta settentrionale, a nord dell’ortodromica. Stessa rotta seguita dal Southern Wind 82 Ammonite di Riccardo Benoni, settimo assoluto e quinto nei Racing.
Scelta opposta, invece, per l’altra big boat italiana, il Southern Wind 100 Almagores II di Francesco Donati, che si è portato molto a sud, quasi a Capo Verde, scelta però al momento non felice (se non per il caldo…) visto che Almagores II è dato solo al 92esimo posto nella flotta.
Molto meglio, invece, le altre barche italiane nella cruising. Sta navigando bene Orso, il Beneteau 50 del simpatico chirurgo bresciano Mariano Berlendis che si trova al momento a 1.978 miglia da Saint Lucia, 22esimo overall e primo nella classe Cruising D. Dopo quarant’anni di professione, a 62 anni, Berlendis ha deciso di godersi finalmente la barca. “Dopo due anni in Egeo, con base a Leros, abbiamo deciso di effettuare il grande salto… Mi sono detto che a 62 anni per un chirurgo è l’ora di smettere e che meglio godersi quelli che statisticamente sono gli anni attivi che ci restano”, ci ha detto sulle banchine del Muelle Deportivo di Las Palmas, “Adesso facciamo l’ARC con la voglia di navigare bene e divertirci, poi faremo tutti i Caraibi e due anni in Pacifico, Panama, Galàpagos, Marchesi e Raiatea, dove faremo base… poi si vedrà”.
Bene anche il Grand Soleil 50 BlueTangos Two dell’industriale sebino Federico De Lisi, assai emozionato per il suo esordio “oltre Gibilterra”. De Lisi e i suoi amici sono 49esimi overall e primi nella classe Cruising E, il che conferma che “Zitti, zitti, magari cercheremo di fare bene come nelle regate mediterranee che facciamo, ma il tutto in pieno spirito di questo Rally”, come ci ha detto a Las Palmas. Per loro ancora 2.049 miglia di Atlantico.
Scelta centrale, quindi più conservativa, per Andrea Veronesi e il suo Ocean Star 56,1 Atrevida. Per loro un 68esimo posto overall e 2.085 miglia all’arrivo.
L’equipaggio livornese, con inserimenti triestini, torinesi e romani, diel Baltic 51 Nashorn di Marco Gazzarini è al momento 75esimo a 2.093 miglia da Rodney Bay. I romani di Il Cavaliere 3, Comet 50 di Fabrizio Saveriano sono 98esimi a 2.126 miglia.
L’Hallberg Rassy 48 Falabrach, una barca veterana dell’ARC e della navigazione intorno al mondo, si trova in 97esima posizione, a 2.126 miglia ed è ottima seconda nella classe Cruising F. Sulla barca di Filippo Ferné naviga anche Paolo Martinoni, come noto uno dei primi italiani a regatare ad alto livello in oceano.
L’Hanse 495 Ennis del Mar III di Gianfranco Rossi è 150esimo a 2.208 miglia. Il Dufour 405 PkBoo di Marco Baioni è 185esimo a 2.271 miglia.
Tra i multiscafi il Catana 47 iCan di Massimo De Luza è sesto a 2.005 miglia dall’arrivo.
http://www.worldcruising.com/arc/eventfleetviewer.aspx
Affonda uno yacht tedesco, in salvo i cinque membri dell’equipaggio
Da segnalare l’evacuazione con successo dei 5 membri dell’equipaggio, tutti tedeschi, del BM39E Noah. LO skipper Alexander Grefracht aveva lanciato un mayday ieri alle 14:09 UTC dopo che una via d’acqua identificata in mattinata si era trasformata in un problema non più risolvibile. L’equipaggio non era riuscito ad identificare l’origine della via d’acqua e le pompe elettriche e manuali non riuscivano ad eliminare l’ingresso d’acqua. L’equipaggio è stato recuperato dalla Royal Research Ship James Cook, che navigava in zona, alle 16:05 di ieri. L’intervento è stato coordinato da MRCC Tenerife con l’assistenza di diverse barche dell’ARC in zona.
Il Noah dovrebbe affondare completamente nelle prossime ore. La barca si trova a 23° 42′ 28″N e 020° 32′ 39″W.